Carlo Vicenti – Terra Invisibile
In mostra le nuove opere che colpiscono per la semplicità, la decisione e la linearità, quasi chirurgica, del tratto che rimanda a paesaggi atavici e incontaminati.
Comunicato stampa
“Terra invisibile”, l’ultima creatura di casa Vicenti è pronta al debutto.
Dopo l’anteprima dello scorso mese di gennaio durante un incontro con lo scrittore Franco Arminio, la nuova collezione sarà presentata al pubblico presso l’Associazione FA.RO. Arte sita a Noci (Bari) in Piazza Plebiscito n. 9.
L’inaugurazione è prevista per le ore 19.00 di giovedì 11 agosto. La mostra sarà visitabile ogni giorno dalle ore 18.30 alle 21.00 per tutto il mese di agosto.
Nelle tele di ”Terra invisibile” Franco Arminio ha letto “un bisogno di pulizia che però non” ha “il movimento di chi vuole sterilizzare, cancellare. Forse Vicenti vuole usare più la gomma che la matita. Forse ha orrore di tutto il cemento che stiamo vomitando sui paesaggi. E allora nelle sue tele accade quello che per ora nella realtà non può accadere, abbiamo terre pulite, come dovevano essere prima che cominciasse il delirio della produzione e del consumo”.
In effetti, le nuove opere colpiscono per la semplicità, la decisione e la linearità, quasi chirurgica, del tratto che rimanda a paesaggi atavici e incontaminati.
L’autore ancora una volta ha ricercato il giusto equilibrio tra conoscenza (sapere), competenza (fare) e comportamento (essere).
L’attenta osservazione dei paesaggi, l’analisi finalizzata alla comprensione, la sintesi: questi sono i passaggi salienti del percorso tentato da Vicenti nel suo nuovo progetto.
La conoscenza perseguita attraverso la sintesi o meglio attraverso il “sentire” di un’intima sintesi emotiva.
Ed è ancora una volta una chiave di lettura intima e personale quella richiesta per riuscire a leggere le opere. La predisposizione dell’osservatore a lasciarsi andare, a liberarsi dagli orpelli delle convenzioni, delle immagini quotidiane, della false convinzioni, della realtà artificiale, dei condizionamenti dei poteri …
La collezione è accompagnata da un’originale cartella-catalogo con la riproduzione a colori delle opere.
Carlo Vicenti è nato a Noci (Ba) il 24 luglio 1954.
L’inizio del suo personale e originale percorso artistico risale al 1994. Gli esordi sono il frutto di un impegno estemporaneo e sperimentale. Le prime opere spaziano tra arte povera (usa trucioli di legno, residui di ferro, sabbia, vetri, etc.) e paesaggi informali spatolati. Durante questa fase embrionale, tra pratica e teoria, s’imbatte nell'arte di Casimir Malevič e del suo proposito di ottenere una totale liberazione dell'arte dal mondo oggettivo. Al pittore russo è ispirata una serie di quadri astratti geometrici. Seguono le prime opere che Vicenti sente veramente sue: una serie di tele legate al territorio, al recupero e alla valorizzazione di tipiche emergenze architettoniche e culturali: i Trulli.
La spasmodica ricerca del pittore nocese sfocia nel 2001 nella fase "blu" con la tipica produzione denominata Correnti.
Linee sinuose, curve, cerchi, volute, spirali, onde…: la materialità del blu oltremare, ora scalfita, ora lavorata dal sapiente uso della spatola riesce ad attivare la fantasia e la creatività del fruitore.
Il blu oltremare che caratterizza la produzione artistica di questo periodo è protetto da un Marchio registrato. La particolare combinazione cromatica accoppiata all'espressione "blu vicentiano", è infatti depositata nel 2001 presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi di Roma.
Il “blu vicentiano” resta protagonista e attivo ispiratore della seguente produzione del 2006, intitolata Il colore del vento.
Nel 2007 è la volta della singolare ed originale serie Lo zoo. La opere presentano una caratteristica insolita e innovativa: ogni pezzo è impreziosito da scaglie di vero oro.
Il 2008 è l’anno della collezione Oltre. Vicenti nelle sue tele, caratterizzate sempre dal classico blu, supera la dimensione terrena per proiettarsi verso il cielo, verso l’infinito, oltre ogni limite spaziale e temporale, oltre ogni convenzione.
L’infinito come paradigma di quello slancio vitale e quella tensione verso la felicità, verso nuove mete che albergano nell’animo d’ogni uomo.
Tra il 2008 e 2009 la frequentazione di molti grandi artisti italiani consente a Vicenti di arricchire il suo bagaglio culturale e di accrescere competenze e sensibilità. I consigli di amici come Pietro Coletta e Claudio Olivieri sono di stimolo per la collezione Neumi, ispirata al Canto gregoriano. Una tela di questa collezione è stata personalmente donata al Santo Padre Benedetto XVI.
La nuova collezione 2011, a cui Franco Arminio ha dato il titolo “TERRA INVISIBILE”, ritrae il paesaggio nell’astrattismo totale.