Arte povera 1968

L’esposizione del MAMbo dal titolo “Arte povera 1968” prende spunto dalla mostra storica tenutasi alla Galleria De’ Foscherari di Bologna nel 1968 e dal relativo catalogo con il dibattito critico che ne seguì.

Comunicato stampa

Prende avvio al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna il 24 settembre la grande mostra–
evento Arte Povera 2011 a cura di Germano Celant, che da settembre 2011 ad aprile 2012 è
protagonista in diverse e importanti istituzioni museali italiane: lo stesso MAMbo, il Castello di Rivoli
Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli (Torino), la Triennale di Milano, la Galleria Nazionale d’Arte
Moderna e il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il MADRE Museo d’Arte
Contemporanea Donnaregina di Napoli, la GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di
Bergamo, il Teatro Margherita di Bari.
· 250 spettacolari istallazioni di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano
Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe
Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, datate dal 1966 al 2011 e
presentate in 8 grandi istituzioni culturali. Integrano le opere dei protagonisti dell’Arte povera oltre 50
tra sculture, video, ambientazioni, fotografie e film di artisti internazionali, da Acconci ad Andre, da
Baldessari a Beuys, a Kosuth, Le Witt, Nauman, Smithson, Weiner.
· Oltre 15.000 metri quadrati di spazi espositivi dedicati all’Arte povera tra architetture museali e
contesti urbani delle maggiori città italiane, da nord a sud: Torino-Rivoli, Milano, Bergamo,
Bologna, Roma, Napoli, Bari.
· 7 mesi di spettacolari esposizioni da settembre 2011 ad aprile 2012.
· Un catalogo che integra l’ampiezza e la complessità del progetto in oltre 600 pagine, 580 illustrazioni
e 33 saggi inediti di autori internazionali.
Sono i numeri di una mostra che per ampiezza di contenuti e articolazione della proposta è da
considerarsi il progetto espositivo più importante mai realizzato su un movimento chiave dell’arte
contemporanea italiana
L'Arte povera nasce alla fine degli anni Sessanta, in sintonia con le tendenze emancipatorie e i
movimenti di protesta di un'epoca che afferma la liberazione dalle convenzioni e dall'ordine
costituito. Germano Celant osserva lo “strappo linguistico” operato da alcuni artisti che spostano il
loro interesse dalle forme ai processi, dall'estetica alle intenzioni, dagli oggetti ai gesti, dallo spazio
concluso di un'opera al potenziale infinito del tempo e dell'esperienza. La denominazione è mutuata
dal teatro “povero” teorizzato da Grotowski e allude alla strategia di riduzione (impoverimento) dei
segni, alla ricerca del primario e dell'essenziale nel tentativo di sottrarsi dall'accumulo della tradizione
e di fare ritorno alla centralità dell'uomo contestando quella dei suoi prodotti. L'Arte povera,
rifiutando le sedimentazioni culturali, non intende proporsi come un'avanguardia e già nel 1971
Celant decreta la fine del movimento a favore dell'esperienza dei singoli artisti che sviluppano propri
specifici percorsi con particolari sensibilità verso l'uso dei materiali, i dispositivi concettuali, la
disgregazione e ricomposizione delle forme, le pratiche comportamentali, il fare poetico e tutto ciò
che concorre a determinare quel che oggi appare a sua volta un modo convenzionale di intendere
l'arte contemporanea.
Arte povera 1968 al MAMbo
La mostra presentata al MAMbo, dal titolo Arte povera 1968, curata da Germano Celant e
Gianfranco Maraniello, trae spunto da una delle prime esposizioni dell'Arte povera tenutasi proprio
a Bologna, alla Galleria de’ Foscherari, nel febbraio 1968 e partecipa al grande progetto condiviso
da diverse realtà museali italiane che diffusamente propongono un'interpretazione storica di quel che
nasce con il rifiuto dei saperi istituzionali e che costituisce con il Futurismo il movimento artistico
italiano più importante e influente del Novecento.
Nel contesto di un progetto di così ampio respiro il MAMbo offre una propria peculiare lettura delle
origini dell’Arte povera e dello specifico filone legato all’editoria storica e attuale.
Vengono presentate al pubblico alcune delle opere esposte durante la mostra storica alla Galleria de’
Foscherari così come altre che testimoniano dell’attività svolta dagli artisti intorno al periodo preso in
considerazione. A queste si aggiunge una selezione di materiali - cataloghi, libri d'artista, manifesti,
inviti e documenti realizzati a partire dalla fine degli anni sessanta - concernente il movimento e i suoi
contributi linguistici.
Il percorso espositivo prende avvio con uno spazio introduttivo dal titolo Gli artisti dell'Arte povera
fotografati da Paolo Mussat Sartor. 1968-1987 in cui è visibile una selezione di ritratti realizzati dal
grande fotografo, testimone e interprete d’eccezione dell’arte contemporanea italiana.
Successivamente il visitatore accede all’imponente Sala delle Ciminiere, in cui sono esposti lavori
degli anni Sessanta di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis
Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo
Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio. Tra questi, alcune opere in mostra nel 1968 alla Galleria de’
Foscherari: Panettone (Pietre e lamiere) di Boetti (replica del 1993), Ruota (1964/ed.2001) di Fabro, 1
metro cubo di terra (1967) di Pascali, Averroè (1967) di Paolini e Bagno–barca (1966-68) di Pistoletto.
Dal lato destro della sala si accede alla sezione Bologna 1968, specificamente dedicata alla mostra
storica che si svolse dal 24 febbraio al 15 marzo 1968 alla Galleria de’ Foscherari. L’esposizione, di
poco successiva alla presentazione ufficiale del movimento, vide la partecipazione di Zorio, Boetti,
Pascali, Pistoletto, Mario Merz, Kounellis, Paolini, Fabro, Anselmo, Prini, Ceroli e Piacentino. L’evento
venne documentato per la prima volta attraverso le pagine di un catalogo divenuto parte integrante
della storia dell’Arte povera.
Per tutto il 1968 inoltre Bologna divenne luogo fondamentale del dibattito critico attraverso un ciclo di
conferenze tenute da una schiera di eminenti critici e storici dell’arte (da Apollonio a Calvesi, da Barilli
a Guttuso) i cui interventi furono raccolti in un quaderno curato da Pietro Bonfiglioli per le edizioni de’
Foscherari e analizzano le modalità espressive, le contraddizioni e le conseguenze di quel nuovo
atteggiamento aperto al contingente, al comportamento, al processo. Il quaderno è visibile in questa
sezione insieme a foto dell’inaugurazione alla presenza degli artisti e copia originale del catalogo.
Sono qui esposti due lavori di Mario Ceroli (Brownstone e Otello, entrambi del 1966) e tre opere in
mostra già nel 1968: Città di Torino (1968) di Alighiero Boetti, Metalloid grey-brown fence object
(1967-68) e Bordeaux-bronze table sculpture (1967-68) entrambi di Gianni Piacentino.
La parte documentaria sul 1968 costituisce un’anticipazione e un raccordo con l’area successiva,
completamente dedicata all’editoria dell’Arte povera: I libri secondo l'Arte povera. 1966-1980, a
cura di Giorgio Maffei e Corraini Edizioni. I libri, i manifesti, i cataloghi e tutte le imprese editoriali
assumono grande importanza nel percorso e nello sviluppo del movimento. Dal celebre articolo
“Appunti per una guerriglia” pubblicato sulla rivista Flash Art nel 1967 o dal “Notiziario” con cui
Germano Celant organizza cronaca e dibattito critico attorno alla mostra in corso alla Galleria de’
Foscherari, si giungerà presto a storicizzare il fenomeno attraverso monografie, libri d’artista e
pubblicazioni che, talvolta, varranno consapevolmente come opere d’arte e non solo come materiale
documentario. La selezione mostra la centralità della pratica editoriale nell’istituzionalizzazione
dell’Arte povera conferendo particolare valore proprio ai Quaderni d’F che, pubblicati a Bologna nel
1968, costituirono il primo tentativo di lettura storica del gruppo di artisti individuati da Celant.
Il percorso sull’editoria studiato da MAMbo e Corraini prosegue anche fuori dagli spazi espositivi: al
bookshop del museo sono infatti disponibili tutti i cataloghi sull’Arte povera legati alle mostre
organizzate dal 1975 a oggi dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e poi dal MAMbo e monografie
sui singoli artisti.
Il legame con l’editoria d’arte è ulteriormente rafforzato dall’apertura della mostra in concomitanza
con Artelibro Festival del Libro d’Arte 2011.
L’esposizione si conclude con il film documentario Arte povera (2000, durata 28’30”), a cura di
Beatrice Merz e Sergio Ariotti ed edito da hopefulmonster che raccoglie interviste, testimonianze,
filmati d’epoca in un montaggio che ricostruisce la genesi e lo sviluppo del movimento direttamente
dalle parole dei protagonisti.
Per tutta la durata della mostra, il MAMbo ospita una serie di incontri legati agli specifici temi
affrontati e volti a presentare i progetti editoriali che il museo ha dedicato ad alcuni esponenti
dell’Arte povera.
Il Dipartimento educativo MAMbo propone attività e laboratori per il pubblico delle diverse fasce
d’età per l’intero periodo di apertura. Ogni domenica alle ore 17.00 e ogni giovedì alle 19.00 visita
guidata speciale ad Arte povera 1968 (info: [email protected]).
Il catalogo del progetto Arte Povera 2011, edito da Electa, raccoglie la complessità delle proposta
espositiva nelle diverse sedi e include contributi dei direttori dei musei e delle istituzioni coinvolte,
testi critici sugli artisti e sulle differenti poetiche dell’Arte povera, documentazione fotografica relativa
alle opere esposte, al contesto storico e agli sviluppi recenti dei singoli contributi linguistici.
Per ulteriori informazioni:
www.mambo-bologna.org
Press:
Ufficio Stampa MAMbo - Elisa Maria Cerra
Tel. +39 051 6496653 – 608
[email protected]
Arte Povera 2011
a cura di Germano Celant
Promossa da
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Triennale di Milano
Coordinamento e catalogo
Electa
settembre 2011 aprile 2012
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli
Galleria nazionale d’arte moderna, Roma
GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
MADRE Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, Napoli
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
Teatro Margherita, Bari
Triennale di Milano, Milano
MAMbo è sostenuto da:
Focus on Contemporary Italian Art in partnership con:
5
LISTA OPERE
Giovanni Anselmo
Entrare nell’opera, 1971
fotografia con autoscatto riprodotta su tela / authomatic release photograph on canvas
266 x 390 cm
MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Giovanni Anselmo
Senza titolo, 1967
plexiglas, tondino di ferro / plexiglas, iron rod
200 x 96 x 35 cm
Progetto per / Project for l’Arte Moderna e Contemporanea CRT – in deposito presso / on loan to
Castello di Rivoli Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Rivoli – Torino GAM Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Alighiero Boetti
Panettone (Pietre e lamiere), 1967/1993
4 lastre di alluminio e 8 sassi di fiume / 4 aluminium sheets and 8 river stones
diametro / diameter 200 cm
Museum of Art Lucerne
Alighiero Boetti
Lampada annuale, 1967
legno, metallo, vetro, meccanismo elettrico / wood, metal, glass, electric device
78,1 x 40 x 40 cm
Collezione privata/Private collection
Courtesy galleria 1000Eventi
Alighiero Boetti
Città di Torino, 1968
intervento a pastello su litografia / pastel on lithography
56 x 46 cm
Collezione Mariano Pichler, Milano
Pier Paolo Calzolari
Un flauto dolce per farmi suonare, 1968
struttura ghiacciante, rame, bronzo, piombo, motore frigorifero / freezing structure, copper, bronze,
lead, refrigerating engine
5 x 100 x 160 cm
Fondo Calzolari
Pier Paolo Calzolari
Il mio letto così come deve essere, 1968
rame, ottone, muschio, bronzo / copper, brass, moss, bronze
6
35 x 175 x 150 cm
Fondo Calzolari
Pier Paolo Calzolari
Scalea (Mi rfea pra), 1968
struttura ghiacciante in rame, piombo, candele, stagno, lettere in bronzo, piuma / copper freezing
structure,lead, candles, tin, bronze letters, feather
46,5 x 110 x 54,5 cm
Progetto per / Project for l’Arte Moderna e Contemporanea CRT – in deposito presso / on loan to
Castello di Rivoli Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Rivoli – Torino GAM Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Mario Ceroli
Brownstone, 1966
pino di Russia / Russian pine
190 x 180 x 35 cm
Collezione Privata / Private Collection, Padova
Mario Ceroli
Otello, 1966
legno
h 120 cm
Collezione Privata / Private Collection, Padova
Luciano Fabro
Ruota, 1964 / ed. 2001
acciaio inox / stainless steel
154 x 51 x 1 cm
Collezione Privata / Private Collection, Milano
Luciano Fabro
Pavimento. Tautologia, 1967
carta da giornale / newsprint
154 x 51 x 1 cm
dimensioni variabili / variable dimensions
Collezione Privata / Private Collection, Milano
Jannis Kounellis
Senza titolo, 1968
ripiano in acciaio con mensola e uovo / steel shelf with shelf and egg
100 x 70 x 5 cm
Collezione Giulio Romieri
Jannis Kounellis
Senza titolo, 1968
12 sacchi di iuta, carbone / 12 jute bags, coal
7
50 x 220 cm di diametro / diameter
Collezione dell’artista / Collection of the artist
Jannis Kounellis
Senza titolo, 1969
cornice di ferro di un letto e sacchi di iuta / iron bed structure and jute bags
190 x 160 cm
Collezione dell’artista / Collection of the artist
Mario Merz
Igloo con albero, 1968-1969
tubolare in ferro, vetri, stucco, ramo / iron pipe, glasses, filler, branch
igloo: 110 x 230 cm di diametro / diameter; ramo / branch: h 246 cm
Progetto per / Project for l’Arte Moderna e Contemporanea CRT – in deposito presso / on loan to
Castello di Rivoli Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Rivoli – Torino GAM Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Mario Merz
Numeri codati, 1970-75
neon
dimensioni variabili / variable dimensions
Collezione Merz, Torino
Marisa Merz
Senza titolo, 1969
ottone, nylon / brass, nylon
250 x 250 cm
Collezione dell’artista / Collection of the artist
Marisa Merz
L’altalena per Bea, 1968
legno e ferro / wood and iron
280 x 140 x 140 cm
Collezione dell’artista / Collection of the artist
Giulio Paolini
Senza titolo, 1964
pannello di compensato e fotografia montati su tavola / plywood panel and photograph fixed on
wood
190 x 150 cm
Collezione dell’artista / Collection of the artist
Giulio Paolini
Averroè, 1967
asta in acciaio con fregio in ottone, 15 bandiere / steel pole with brass decoration, 15 flags
asta / pole h 197 cm, ogni bandiera / every flag 70 x 100 cm
8
Collezione dell’artista / Collection of the artist
Pino Pascali
1 metro cubo di terra, 1967
terra su supporto di legno / earth on wooden holder
93 x 93 x 93 cm
Collezione Prada, Milano
Giuseppe Penone
Alpi Marittime. Continuerà a crescere tranne che in quel punto, 1968
2 fotografie B/N / 2 B/W photographs
58 x 39 cm ognuna / each
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Giuseppe Penone
Alpi Marittime. L’albero ricorderà il contatto del mio corpo, 1968
2 fotografie B/N / 2 B/W photographs
58 x 39 cm ognuna / each
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Giuseppe Penone
Alpi Marittime. Ho intrecciato tre alberi, 1968
3 fotografie B/N / 3 B/W photographs
58 x 39 cm ognuna / each
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Giuseppe Penone
Patate, 1977
5 elementi in bronzo, patate / 5 bronze elements, potatoes
orecchio / ear: 7,5 x 4 x 5 cm; occhio / eye: 11,5 x 8 x 6 cm; naso / nose: 7 x 4 x 5 cm; bocca /
mouth: 7 x6 x 4 cm; profilo / profile: 11 x 7,5 x 4 cm
Collezione dell’artista / Collection of the artist
Giuseppe Penone
Trattenere 17 anni di crescita (Continuerà a crescere tranne che in quel punto), 1968-1985
tronco di frassino lavorato nel tempo / ash trunk carved in time
500 x 25 cm di diametro / diameter
Fondazione Guido ed Ettore de Fornaris – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Gianni Piacentino
Bordeaux-Bronze Table Sculpture, 1967-1968
smalto ad acqua (2K mat clear) su legno rivestito di resina / water-base enamel (2K mat clear) on
resin-coated wood
91 x 150 x 50 cm
Collezione privata / Private Collection
9
Gianni Piacentino
Metalloid Gray-Brown Fence Object, 1967-1968
legno rivestito in poliestere e dipinto / polyester-coated and painted wood
69,6 x 358,3 x 9,9 cm
Collezione privata / Private Collection
Michelangelo Pistoletto
Bagno-barca, 1966-1968
vetroresina, acciaio inox, stracci, acqua con sali da bagno, lampadine / fibreglass, stainless steel,
rags, water with bath salts, lamps
100 x 200 x 100 cm
Cittadellarte -Fondazione Pistoletto, Biella
Michelangelo Pistoletto
Venere degli stracci, 1967
marmo e stracci variopinti / marble and multicoloured rags
190 x 240 x 140 cm
Cittadellarte -Fondazione Pistoletto, Biella
Emilio Prini
Arte Povera 2011, Electa, Milano 2011, pp 544-557
carta /paper
Collezione dell’artista/Collection of the artist
Gilberto Zorio
Luci, 1968
8 blocchi di cemento, 12 lampade, cavi elettrici / 8 concrete blocks, 12 lamps and electric wires
dimensioni variabili/variable dimensions
Collezione dell’artista/Collection of the artist
Gilberto Zorio
Senza titolo, 1966
tubi Dalmine, poliuretano espanso colorato, corda, tondino di gomma nera, tubo di alluminio /
Dalmine pipes, painted expanded polyurethane, rope, black rubber rod, aluminium pipe
h 430 x 255 x 380 cm
Collezione dell’artista/Collection of the artist
Immagini sezione Gli artisti dell'Arte povera fotografati da Paolo Mussat Sartor. 1968-1987
Giovanni Anselmo, 1969
Giovanni Anselmo, 1986
Alighiero Boetti, 1970
Alighiero Boetti, 1972
Pier Paolo Calzolari, 1980
Luciano Fabro, 1968
10
Jannis Kounellis, 1969
Jannis Kounellis, 1983
Mario e Marisa Merz, 1968
Mario Merz, 1969
Giulio Paolini, 1977
Giulio Paolini, 1987
Giuseppe Penone, 1969
Michelangelo Pistoletto, 1970
Michelangelo Pistoletto, 1973
Emilio Prini, 1969
Gilberto Zorio, 1971
Pubblicazioni sezione Bologna 1968
La povertà dell’arte
Quaderni della Galleria de’ Foscherari, n.1
a cura di / edited by Pietro Bonfiglioli
Bologna, 1968
Arte povera
Edizioni Galleria de’ Foscherari
Bologna, 1968
Documentario sezione Le parole dell’Arte povera
Arte Povera
a cura di / edited by Beatrice Merz e Sergio Ariotti
video
28’30”
© Alighiero Boetti by SIAE 2000
© 2000 hopefulmonster editore, Torino
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