Museo Nazionale Etrusco di Chiusi + 110
L’esposizione, che si protrarrà per un anno, illustra con oggetti e documenti il progetto museologico dal quale dipende la nascita dell’Etrusco Museo Chiusino (come recita il titolo del primo catalogo del 1833) nonché i successivi progetti museografici che hanno accompagnato l’esposizione dal 1901 al 2003.
Comunicato stampa
Il 21 agosto 2011 si festeggiano i 110 anni di “vita” dell'edificio che ospita il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi.
Il 22 agosto 1901, infatti, fu inaugurata in via Porsenna, di fronte al fianco sinistro del medievale Duomo di Chiusi, la costruzione ad un piano con facciata neoclassica, colonnato e timpano triangolare, progettata dall'architetto senese Giuseppe Partini.
L'edificio rappresenta uno dei rari esempi in Toscana, e più in generale in Italia, di costruzione appositamente progettata, tra fine '800 e inizio '900, per ospitare un Museo. La maggior parte delle sedi museali di quel periodo, infatti, sono ex conventi, edifici storici o, comunque, costruzioni nate con altri scopi e solo in un secondo momento destinate ad accogliere antichità o beni artistici.
Il Museo fu realizzato seguendo un progetto museografico che destinava gli spazi in funzione delle Collezioni archeologiche formatesi a Chiusi fin dagli inizi del 1800, disponendole secondo l'ordine originario di formazione e prevedendo un'illuminazione “morbida”, mediante luce naturale indiretta che filtrava da appositi lucernari, oggi purtroppo nascosti dal controsoffitto.
Il progetto di costituire un museo etrusco a Chiusi si fece strada tra i notabili della città fin dal 1831, ben 180 anni fa, per raccogliere e mostrare gli oggetti venuti in luce, dapprima casualmente e poi con ricerche sistematiche, nelle campagne chiusine.
Ma per la prima realizzazione bisogna attendere il 1871, quindi 140 anni fa, quando furono adibite a Museo Etrusco tre stanze in Via Mecenate, divenute ben presto incapaci di accogliere tutti i materiali rinvenuti. In quei decenni, infatti, nel territorio di Chiusi si continuavano a raccogliere innumerevoli reperti, anche se molti dei materiali ritrovati, soprattutto i “pezzi” più prestigiosi, prendevano la strada verso altri Musei nazionali ed esteri.
Nel 1901, dunque, terminati i lavori di costruzione del nuovo stabile, realizzato con i fondi messi a disposizione della Commissione Archeologica costituitasi nel 1860, i reperti etruschi e romani trovati in città e nel territorio furono trasferiti da Via Mecenate alla nuova struttura neoclassica: il piano terreno accoglieva l'esposizione in grandi e alti armadi vetrati, mentre nel seminterrato furono sistemati i depositi.
Il Museo Civico Etrusco divenne poi, nel 1963, con Legge dello Stato, Museo Nazionale Etrusco di Chiusi perché fosse a disposizione della Nazione tutta. Il Museo Nazionale occupa oggi il Piano terreno e il Seminterrato, nonché parte del vicino edificio costruito nel 1938 in stile “razionalista” per ospitare la allora Casa del Fascio. Qui si collocano il Laboratorio di Restauro - funzionale al Museo e al territorio tutto – parte dei depositi e due sale espositive, dove è presentata la mostra “ 110”.
L'esposizione, che si protrarrà per un anno, illustra con oggetti e documenti il progetto museologico dal quale dipende la nascita dell'Etrusco Museo Chiusino (come recita il titolo del primo catalogo del 1833) nonché i successivi progetti museografici che hanno accompagnato l'esposizione dal 1901 al 2003.
Gli oggetti provenienti dai magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e da quelli del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, in buona parte mai esposti prima, i disegni ottocenteschi di oggetti e monumenti, messi a disposizione per la prima volta dall'Istituto Germanico di Roma, i documenti d'Archivio, i Progetti architettonici raccontano una storia di ritrovamenti, di scavi, di raccolte, di uomini, di oggetti, di idee lunga 180 anni che, attraverso i cambiamenti di gusto e di prospettiva storiografica e museografica, parla di Chiusi e del suo territorio nell'antichità.
Fonte dati:
Il direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, dott.sa Monica Salvini