Anna Maria Pugliese – Il sentimento del diverso
La mostra al Museo Archeologico di Muro Lucano è un momento significativo del progetto,“ La femminilizzazione dei flussi migranti: dal mito al pragmatismo contemporaneo”, articolato in un corpus di: video installazioni,performance,e un’opera di Web Art,su Facebook “Memorie migranti: e-mozioni 2.0.”
Comunicato stampa
Vernissage, 9 agosto, 2011, ore 18,30
performance
di Anna Maria Pugliese
Né prima, né dopo:ADESSO
con la partecipazione
di Valeria Vaiano
Memorie migranti
il sentimento del diverso: io, l’altro, l’alieno.
Installazione di
Anna Maria Pugliese
Al Museo Archeologico di Muro Lucano (PZ), dal 9 agosto al 30 settembre 2011.
La mostra itinerante, sul tema dell’emigrazione campana, affidata, quest’anno, all’artista Anna Maria Pugliese, in occasione della VI edizione delle giornate dell’ immigrazione 2011 dell’Asmef, è al suo quarto step.
Ultima tappa italiana, dopo Roma, Vatolla e Napoli, di un programma ricco di momenti espositivi e congressuali che ha come meta finale le città di New York e Toronto.
La mostra al Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano è un momento significativo del progetto,“ La femminilizzazione dei flussi migranti: dal mito al pragmatismo contemporaneo”, articolato in un corpus di: video installazioni, performance, e un’opera di Web Art, sul social network Facebook: “Memorie migranti: e-mozioni 2.0.”
Icona di arte partecipativa, nel tempo del Web 2.0.
Per un racconto a più voci sui rapporti, tra stranieri e nativi, in aree metropolitane dense di memoria sedimentata ma, sempre più conflittuale con la nuova realtà multiculturale che induce a rispondere a nuovi valori e bisogni emergenti.
La presenza femminile, dice l’artista, è quanto di più sintomatico possa esistere, in merito al problema delle emigrazioni degli ultimi decenni, per una narrazione sui cambiamenti, in atto, nella società contemporanea, declinata sulla capacità delle donne di saper esprimere al meglio la loro sapienza dei conflitti, in situazioni difficili come le migrazioni o le immigrazioni.
Facendosi promotrici d’integrazione, con atteggiamenti resilienti, in grado di contrastare il persistere di una memoria del pregiudizio, messo in atto da chi tende a omologare” l’altro”. Mortificandone l’identità.
Tema sul quale, Anna Maria Pugliese, accentra l’attenzione ispirandosi alla riflessione di una emigrata eccellente quale Luce d’Eramo: “Se Socrate fosse vissuto oggi, invece di “ Conosci te stesso” avrebbe detto: “ Conosci l’alieno che è in te”, per creare uno spazio estetico, in senso greco, di percezione, sensazione, conoscenza dell’ alterità.
Occorre rivedere, dice l’artista, i concetti di: individualismo, intolleranza, razzismo, “ al cospetto di testimonianze luminose” per avviare, in un mondo caratterizzato da una costante mobilità di etnie e culture, un processo di cambiamento. Orientato a nuove modalità di comunicazione nelle relazioni umane. In grado di costruire, in un mondo globalizzato che ha cambiato tutti i riferimenti e le antinomie su cui avevamo costruito le nostre certezze, una convivenza “armonica” all’attuale configurazione sociale.
Fondata sui valori: dell’ascolto, della comprensione, della solidarietà. E della resilienza. Vale a dire, sul coraggio di elaborare, consapevolmente, gli aspetti critici del proprio io. Della propria identità. Per rimodulare, creativamente, la percezione dell’Altro.
Esperienza che coinvolge il singolo e la collettività, a cui, Anna Maria Pugliese, rivolge il suo sguardo installando, lungo la parete meridionale del Museo Archeologico, tre banner, di 1,80 per 10 metri. Tre autoritratti, in bianco e nero, elaborati con effetti speculari, negativo/positivo, che alludono al conoscer-si e ri-conoscere l’altro - l’alieno che è in noi, come plusvalore esperienziale. Rivolti al paesaggio antropico di Muro. Nella sua complessità di valori storici, morali e d’identità culturale.
Per uno spunto di riflessione sulla geografia dell’anima.
Sul paesaggio interiore come riverbero dei profondi legami che uniscono intimamente i luoghi alla personalità e al vissuto, nella “visione” del mondo.
La memoria locale dell’esperienza migratoria femminile è, invece, affidata a tre frammenti di
storie individuali, esposti all’interno del Museo Archeologico Nazionale. Luogo per eccellenza di conservazione della memoria.
Elemento di mediazione tra memoria e futuro, una performance.
Né prima, né dopo: Adesso.
Un testo poetico articolato sul rapporto tra testimonianze, spesso dolorose, delle nostre emigrate, e il fiorire di un nuovo sguardo su sé stessi e l’Altro.
Scritto dall’artista. E interpretato, con Valeria Vaiano, nella serata inaugurale del 9 agosto.
Anna Maria Pugliese, artista e poeta, vive a Napoli.
Focalizza l’attenzione su come l’arte possa interagire con il contesto affettivo, sociale e culturale, attraverso una ricerca indirizzata al rapporto tra la memoria, come patrimonio per comprendere le dinamiche contemporanee, e l’evoluzione del senso di consapevolezza individuale, come strumento di rinnovamento della società attuale.
Profondamente convinta di una correlazione tra etica ed estetica, attribuisce fondamentale importanza a un ruolo attivo e socialmente responsabile della cultura, e insiste sulla necessità di valorizzare, attraverso l’energia creativa dell’arte, posizioni etiche in grado di attivare un processo di sensibilizzazione sul ruolo della cultura sia come espressione del tempo in cui viviamo, sia come vero e proprio agente di trasformazione e motore di sviluppo sociale.
Il suo modus operandi la porta ad esplorare i diversi linguaggi dell’arte. Dal linguaggio audiovisivo e fotografico alla scultura, da materie naturali (un albero di ulivo capovolto, per esempio) alla WebArt e alla performance poetica.
Ha esposto in musei e gallerie private, in Italia, Europa, Russia, Medio Oriente, Africa, USA, America latina.
E’ in collezioni pubbliche con opere in permanenza quali, Kerigma, Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte, Facoltà di Lettere, Università di Siena, 2006. Sine Die:i segni della memoria nell’alfabeto degli alberi, hall dell’Aula Consiliare del Consiglio Regionale della Campania, Napoli, 2005. Reflection, Museo Artistico Industriale, Napoli, 2004. Senza Titolo, Fondazione Cardinale G. Lercaro, Bologna, 1991.
Dal 2000 al 2002, collabora, con installazioni teatrali, a Museum, progetto di Renato Carpentieri, a cura di Libera Scena Ensamble, Museo Certosa di San Martino, Napoli.
Nel 2003, si pubblica una monografia con testi di D. De Kerckove, F. Galdieri, T. Binga, C. Casorati, M. D’Ambrosio, M. Niola, Edizioni Electa, Napoli.
Ha partecipato a eventi di poesia, con video, performance e reading, in: Italia, Russia, Grecia, Colombia.
Suoi testi sono in antologie, riviste, quotidiani, siti Internet.
La mostra è a cura di Entropyart|in|progress
di Giuseppe Napolitano
in occasione della VI° edizione delle giornate dell' emigrazione 2011 dell' ASMEF