I volti di Cristo. La Via… a Trieste

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO COSTANZI
Piazza Piccola 2, Trieste, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
19/08/2011

ore 19

Curatori
Fedele Boffoli
Generi
arte contemporanea, collettiva

La Vista rappresenta, per l’Uomo, con altre funzioni vitali, un mezzo formidabile di percezione ed interpretazione fisica ed ultrafisica della realtà. Da tempi immemorabili, infatti, l’Immagine, oltre ad aiutare ogni vedente nelle operazioni basilari quotidiane, si rende ponte per tutto ciò che, di incommensurabile e misterioso, l’Umano è in grado di intendere

Comunicato stampa

Venerdì 19 agosto 2011, alle ore 19, presso il Palazzo Costanzi, in Piazza Piccola 2 a Trieste, si terrà, in collaborazione con il Comune e la Diocesi del Capoluogo giuliano, l’inaugurazione della mostra collettiva, della Webcommunity di Arte e Poesia Anforah, “I volti di Cristo - La Via, in Risposta alla Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti (http://www.anforah.artenetwork.net/lavia/lavia.htm)”. L’esposizione, collegata alla 62^ Settimana Liturgica Nazionale (22/26 agosto 2011), si protrarrà fino all’11 settembre 2011 con orario, festivo e feriale, 10/13 e 17/20. L’evento rientra tra gli appuntamenti del programma di Arti Visive e Letterarie “La Via…” di cui hanno ben detto note autorità del mondo della cultura e della spiritualità, italiana ed estera, quali Card. Gianfranco Ravasi (Ministro Vaticano della Cultura), Card. Stanislaw Dziwisz (già segretario particolare di Giovanni Paolo II e Arcivescovo di Cracovia), Mons. Giampaolo Crepaldi (Vescovo di Trieste), Mons. Slawomir Oder (postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II), Prof. Vittorio Messori (giornalista e scrittore), Curia Arcivescovile di Bari, Le pagine dell’Avvenire… Si riportano, per la circostanza, alcune note critiche del barese Fedele Boffoli, ideatore/curatore del progetto: “La Vista rappresenta, per l’Uomo, con altre funzioni vitali, un mezzo formidabile di percezione ed interpretazione fisica ed ultrafisica della realtà. Da tempi immemorabili, infatti, l’Immagine, oltre ad aiutare ogni vedente nelle operazioni basilari quotidiane, si rende ponte per tutto ciò che, di incommensurabile e misterioso, l’Umano è in grado di intendere. All’Immagine artistica va, quindi, il compito non solo di rappresentarsi in quanto tale ma di promuovere e suscitare ogni rimando allo sguardo più significativo e profondo. Sia ben chiaro, per quanto ritenuta anche sacra, cioè veicolo di contemplazione e contatto con il Divino, un’immagine di per sé è sempre strumento e non oltre. Ad esempio, le stesse rappresentazioni visive teofaniche, di Dio e/o delle sue Parti (di cui pullula la storia dell’arte), pur essendo fondamentali testimonianze per l’essere, sono manifestazioni relative e contingenti della Divinità stessa, che di per sé resta irrappresentabile. “Il volto di Cristo”, che apre alla mostra collettiva degli artisti di Anforah, evoca l’ambito in cui la persona si confronta con la propria Divinità (in questo caso il cristiano-cattolico con una delle Tre Ipostasi Divine) attraverso l’esperienza significativa di un proprio simile, nella fattispecie il Beato Giovanni Paolo II, Papa Wojtyla, peraltro, fortemente interessato all’esperienza dell’Arte. […]. Partecipano all’iniziativa: Fedele e Francesco Boffoli, Paride Alessandro Cabas, Alfredo Davoli, Suor Rosalba Facecchia ASC, Franco Folla, Pino Giuffrida, Salvatore Marchesani, Rita Marziani, Francesco Mignacca, Fabio Russo, Marianna Schiaroli, Mariagrazia Semeraro, Giulio Tracogna, Diego Valentinuzzi…