Cristian Chironi – Cutter
In occasione del Festival Filosofia la galleria presenta un’azione performativa di Cristian Chironi che, insieme all’installazione di libri d’artista da lui realizzati, instaura un’interessante relazione con il tema della “natura”, parola chiave dell’edizione 2011; e al tempo stesso con lo spazio espositivo, caratterizzato temporaneamente da alcuni Solidi disegnati dall’architetto Cesare Leonardi.
Comunicato stampa
In occasione del Festival Filosofia la galleria presenta un'azione performativa di Cristian Chironi che, insieme all'installazione di libri d'artista da lui realizzati, instaura un'interessante relazione con il tema della “natura”, parola chiave dell'edizione 2011; e al tempo stesso con lo spazio espositivo, caratterizzato temporaneamente da alcuni Solidi disegnati dall'architetto Cesare Leonardi.
Cutter è un viaggio nell'immagine che si compie asportando con uno strumento tagliente dettagli di fotografie naturalistiche pubblicate su libri specializzati. L'azione simboleggia la scomparsa di una determinata specie di organismi viventi oppure di un particolare ecosistema. Le forme incise con il cutter lasciano un vuoto subito riempito dalla rappresentazione sottostante che, inaspettatamente, si armonizza con la precedente divenendo qualcosa d'altro rispetto alla fotografia di partenza. Grazie all'azione performativa compiuta da Chironi si esce dalla bidimensionalità dell'immagine, che viene in un certo senso animata, restituendo la complessità delle percezioni sensoriali che normalmente contraddistinguono la relazione diretta con una pianta, un animale o un paesaggio. L'artista seduto a un tavolo sfoglia le pagine di libri, si sofferma sulle singole immagini, ne incide alcuni particolari, anima le fotografie utilizzando effetti visivi, sonori, tattili e olfattivi, le commenta leggendo brani di taglio diaristico oppure scandendo le singole lettere di un testo, tutto questo per instaurare una nuova relazione con i documenti visivi archiviati all'interno dei libri. Le immagini fotografiche qui contenute sono depositarie di significati che vanno ben oltre la ragioni per cui sono state realizzate, necessitano quindi di essere ri-significate alla luce di un'urgenza dell'artista.
La realtà, nonostante la mediazione di un'immagine, torna così a dialogare in modo tridimensionale con l'uomo, coinvolgendo tutti i sensi all'interno di un'opera complessa, formata da libri d'artista, una performance live e un video che ne documenta l'azione. Questa interpretazione offerta da Chironi sembra riconciliarci indirettamente con la natura, mediante un abile gioco di finzione i ghiacciai, i fondali marini e i fiori acquistano una nuova vitalità, senza duplicare passivamente il loro modello originario. L'artista sembra interessato al modo in cui l'osservazione della natura sia capace di restituirci importanti informazioni sulla nostra natura, di come l'essere umano si relazioni al mondo esterno e lo percepisca neurologicamente e fisicamente.
Cristian Chironi (Nuoro, 1974) si interessa a vari linguaggi tra cui performance, fotografia, video, disegno, interventi su carta e operazioni pubbliche. La sua ricerca mira a mettere in relazione una pluralità di livelli: realtà e finzione, memoria e contemporaneità, conflitto e integrazione, materiale e immateriale. La poetica di Chironi sfrutta il potere dell’immaginazione, facendo credere che l’illusione possa trasformarsi in realtà e che le nostre vite possano reincarnarsi in quelle altrui.