Christian Zucconi – Stigmata

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO FARNESE
Piazza Cittadella 29, Piacenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì chiuso; martedì, mercoledì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00; venerdì e sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle
15.00 alle 18.00; domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00

Vernissage
22/10/2011

ore 19

Contatti
Email: ufficiostampa.stigmata@gmail.com
Artisti
Christian Zucconi
Curatori
Elena Percivaldi
Generi
arte contemporanea, personale

L’esposizione presenta otto sculture, alcune delle
quali già esposte al Castello Sforzesco di Milano, ma qui rilette secondo un nuovo e originale percorso. Il titolo della mostra, “Stigmata”, insiste infatti – fedele all’etimologia greca della parola – sul concetto di opera come ‘segno’, ‘impronta’.

Comunicato stampa

Si terrà dal 22 ottobre al 30 dicembre 2011 nella prestigiosa sede dei Musei Civici di Palazzo Farnese, a Piacenza, la
mostra “Stigmata” di Christian Zucconi. Curata da Elena Percivaldi, l’esposizione presenta otto sculture, alcune delle
quali già esposte al Castello Sforzesco di Milano, ma qui rilette secondo un nuovo e originale percorso. Il titolo della
mostra, “Stigmata”, insiste infatti – fedele all’etimologia greca della parola – sul concetto di opera come ‘segno’,
‘impronta’.
Il percorso espositivo, che si dipana dai sotterranei alle sale dei Musei Civici ricche di capolavori del passato, è studiato
in modo molto attento e con uno scopo ben preciso: costruire un dialogo, anzi creare una forma di meditazione,
tra le opere di Zucconi e l’antico.
Le prime quattro sculture – “Crucifixio”, “Ancilla Domini”, “Clavus Alexandri”, “Salomé” – sono messe in relazione
con alcuni degli spazi più significativi di Palazzo Farnese (come le Mura Farnesiane e la Scala a chiocciola
del Vignola), nei quali si inseriscono naturalmente rappresentando l’ambientazione ideale per rifletterne appieno i
molteplici, caleidoscopici significati. Le ultime quattro, invece, sono rapportate con le opere d’arte antiche presenti
nelle collezioni museali, che le affiancano e le rispecchiano ora per logica e naturale continuazione ora per contrasto.
Così “Selemno”, scultura acquatica, è collocata sul pianerottolo dello Scalone d’Onore in relazione alla “Fontana
del Mosè”; la “Depositio Christi” è posta in Pinacoteca accanto allo “Svenimento di Maria sotto la Croce” (1673)
di Giovanni Battista Merano; la “Madonna del Latte” – esposta per la prima volta al pubblico – si relaziona con un
capolavoro poco conosciuto ma sensazionale: la “Madonna adorante il Bambino con San Giovannino” (1483-87) di
Sandro Botticelli. Chiude il percorso l’inedita “Veneratio Herodis”, collocata nella Sala della raccolta Rizzi, dove il
piccolo corpo del neonato morto è vegliato da una selva di Madonne antiche.
“Zucconi – spiega la curatrice – informa la sua materia prima d’elezione, il travertino persiano, con grande drammaticità.
Le stimmate sono i segni tangibili che portano le sue sculture dopo che egli le ha create. Le opere stesse
diventano la testimonianza viva e palpitante della ricerca, che lo scultore e l’uomo con esso compie, della Verità.
Ricerca che però quasi sempre fallisce, lasciandoci col corpo – che Zucconi rappresenta scavato, mettendone a nudo
in tutta la sua drammaticità l’anima – mutilato e ferito. Coperto di ‘stimmate’, appunto, ossia dei segni tangibili della
lotta e della sconfitta. Una sconfitta che ci porta alla presa di coscienza della nostra debolezza”.