Il Borgo: Locus Amoenus
Mostra d’arte contemporanea nell’ambito del 6° Festival dei Borghi più Belli d’Italia.
Comunicato stampa
Il Borgo: Locus Amoenus
mostra d’arte contemporanea nell’ambito del
6° Festival dei Borghi più Belli d’Italia
Antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato (PC)
inaugurazione in concomitanza con l’apertura del festival
venerdì 2 settembre 2011 – dalle 17.00 alle 22.00
la mostra sarà visitabile fino al 18 settembre
orari: sabato e festivi 11-12.30 / 15-18.30
con opere di: Armodio, BOT (Osvaldo Barbieri), Giovanni Bardini, Francesca Bersani, Carlo Bertè,
Alessandra Bonomini, Ugo Borlenghi, Giancarlo Braghieri, Sergio Brizzolesi, Stefano Bruzzi, Alfredo Casali,
Franco Corradini, Alessandra Crovini, Enrico Dordoni, Annamaria Falsetti, Gustavo Foppiani, Mauro Fornari,
Alberto Gallerati, Angelo Ghezzi, Giulio Gioia, Giorgio Groppi, Cinello Losi, Claudio Mazza, Sonia Mazzetta,
Giampiero Migliorini, Bruno Missieri, Pierluigi Montani, Marisa Montesissa, Guido Morelli, Emilio Perinetti,
Grazia Resta, Brigitta Rossetti, Alfredo Soressi, Luciano Spazzali, Sabino Ventura, William Xerra
Il mim Museum in Motion, realtà unica quale museo e promotore dell’arte contemporanea sul
territorio piacentino, che quest’anno festeggia i 10 anni dalla sua apertura, ha voluto prendere
parte alla 6° edizione del Festival dei Borghi più Belli d’Italia, promossa dall’ANCI (Associazione
Nazionale Comuni Italiani) che quest’anno tocca proprio questo territorio, in particolare i borghi di
Castell’Arquato e Vigoleno. Il mim, nel suo spazio espositivo all’Antico Palazzo della Pretura di
Castell'Arquato ospita una rassegna d’arte contemporanea che dialoga con l’atmosfera del
Festival dei Borghi, scandita da eventi, spettacoli, esposizioni che riportano nel borgo le
suggestioni della tradizione.
Per questa rassegna il mim ha deciso di coinvolgere artisti piacentini, per la loro vicinanza
artistica e spirituale al territorio in cui sorgono i borghi in cui si tiene il Festival. Agli artisti è stato
chiesto di riflettere sulla realtà del borgo incontaminato nella sua unicità storica, che resiste in un
quadro nazionale troppo spesso caratterizzato da decadenza territoriale e culturale: i “borghi più
belli” come loci amoeni, perle nascoste nel tessuto territoriale preservate nella loro atmosfera
antica – come fossero immortali, nei quali è più facile ricollegarsi alle forze naturali e ai significati
perduti della tradizione, e ritrovare una calma meditativa fonte d’ispirazione d’arte e vita.
Le opere di questi artisti, realizzate appositamente per la rassegna e riflettendo sul suo tema,
vanno ad affiancarsi a una selezione di opere storiche provenienti dalla collezione del mim
Museum in Motion, in cui è possibile ravvisare quella stessa atmosfera che pervade di magia il
territorio piacentino. Un territorio che guarda caso ha dato i natali alla Scuola di Piacenza, un
movimento battezzato Fantastico piacentino, per la sua eccezionalità e distanza dai coevi
movimenti d’arte contemporanea. Gli artisti del Fantastico, da Cinello a Foppiani ad Armodio, da
Spazzali a Bertè a Braghieri, costituiscono il primo nucleo della collezione del mim che in dieci
anni si è ormai ampliata fino a contare più di 800 opere.
Le opere in mostra costituiranno dunque una panoramica dell’arte contemporanea piacentina,
che spaziano dai primi del ‘900 (Perinetti, Bruzzi), al futurismo di BOT, ai più disparati stili
contemporanei fra pittura e scultura, fra nomi storici ed affermati e alcuni giovani emergenti.