Pietro Gentili – Antologia 1961-2005
L’esposizione, organizzata a tre anni dalla morte dell’artista romano, è la più completa retrospettiva a lui mai dedicata. In mostra una quarantina tra dipinti, sculture, gioielli e installazioni.
Comunicato stampa
Si inaugura venerdì 2 settembre alle 17.30 a Firenze presso la Sala Esposizioni dell'Accademia delle Arti del Disegno (piazza San Marco) la mostra Pietro Gentili. Antologia 1961-2005 a cura di Claudio Cerritelli. L'esposizione, organizzata a tre anni dalla morte dell'artista romano, è la più completa retrospettiva a lui mai dedicata. Le opere, una quarantina tra dipinti, sculture, gioielli e installazioni, saranno visitabili fino al 28 settembre (orari: mar-sab 9-13/17-19, festivo 10-13, lun chiuso).
Pietro Gentili (San Vito Romano 1932-2008) ha vissuto e lavorato a Firenze, Milano e Roma. Per la propria ricerca spirituale e artistica ha tratto ispirazione prima dai lunghi soggiorni all'estero (Stati Uniti e Francia i più importanti), quindi dai viaggi compiuti negli anni '70 in paesi quali India, Persia e Pakistan, dove entrò in contatto con le filosofie e religioni orientali, diventando anche amico del mistico indiano Baba Bedi XVI che lo definì "artista cosmico". La sua prima produzione, vicina a movimenti quali il neoconcretismo, l'arte cinetica o la optical art, fu accostata a quella di personalità quali Lucio Fontana, che fu suo amico, Alighiero Boetti, Piero Manzoni o Mario Nigro. Il suo percorso prese poi una direzione autonoma e personale, fortemente influenzata da spiritualità e misticismo. Alle opere pittoriche, solitamente permeate da colori caldi e solari, si affiancarono le sculture, spesso caratterizzate dall'uso di specchi, e i gioielli finemente elaborati. "Il disagio di inquadrare Gentili nelle consuete tipologie dell'arte del secondo '900", spiega il curatore Claudio Cerritelli, "è dovuto alla sua concezione dello spazio e del tempo, visione trascendente non commisurabile sia alle tensioni innovative delle avanguardie sia alle persistenze della tradizione, e alle sue pratiche contrarie agli sperimentalismi del contemporaneo".
Il catalogo della mostra, edito da Polistampa, è un'ampia ricognizione della vita e dell'opera dell'artista, con 120 immagini di opere dagli esordi negli anni '60 all'ultima produzione, arricchite dai testi di Lara-Vinca Masini, Italo Furlan e dello stesso Cerritelli.