Fabiano Parisi – Il mondo che non vedo volume 2
Questo è “il mondo che non vediamo” e che fa parte della nostalgia della memoria: ville gentilizie, cinema, teatri, chiese storiche, fabbriche e luoghi di produzione che stanno lentamente scomparendo, insieme a certi rituali e tradizioni di un’epoca, quella del ventesimo secolo. L’occhio del fotografo guarda questi luoghi, ne immagina il loro passato, ne accarezza i ricordi e il fascino incantato delle patine.
Comunicato stampa
Questo è “il mondo che non vediamo” e che fa parte della nostalgia della memoria: ville gentilizie, cinema, teatri, chiese storiche, fabbriche e luoghi di produzione che stanno lentamente scomparendo, insieme a certi rituali e tradizioni di un’epoca, quella del ventesimo secolo. L’occhio del fotografo guarda questi luoghi, ne immagina il loro passato, ne accarezza i ricordi e il fascino incantato delle patine. I luoghi, che fanno parte di una ricerca fotografica che parte in Italia e si estende in Europa ed ultimamente in America, non sono indicati nelle singole fotografie e identificati geograficamente, proprio perchè la mappatura del “dove” e “quando” perde di significato, il dove non è importante e il tempo sembra essersi fermato. Nelle fotografie, scandite da una rigida prospettiva centrale, l’attenzione per i minimi dettagli, acuita dalla mancanza di figure umane, crea una strana atmosfera di aspettativa, al confine del surreale. Per Parisi, come per James Hillman, questi luoghi possiedono ancora un’anima, hanno un significato in quanto portatori di una stratificazione di sensazioni e di immagini che li fa vivere indipendentemente dalla nostra memoria e dal nostro vissuto. Fabiano Parisi ha trovato il modo per raccontare storie del passato attraverso un mezzo del suo tempo, la fotografia. Con i suoi colori, o almeno quelli che il passato vuole farci vedere, come una guida visionaria di mondi lontani ma presenti e ancora vivi, almeno ogni volta che li si racconta.
Fabiano Parisi è nato nel 1977 a Roma, dove vive e lavora. Decide di dedicarsi alla fotografia circa quattro anni fa, mentre sta ultimando i suoi studi universitari in Psicologia.
La sua ricerca fotografica punta l’obiettivo sui luoghi abbandonati e ai margini, sull’estetica di queste strutture architettoniche private della presenza umana, congelate in un passato ma capaci di narrare una storia. Parisi partecipa alla 54. Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Regione Lazio presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma. Nel 2010 è il vincitore a New York del Celeste Prize International nella categoria fotografia. Ha esposto le sue opere in diverse mostre personali, tra le ultime, nel 2011 alla Galleria Glauco Cavaciuti a Milano, al Museo di Roma in Trastevere nel 2010.