Laura Croce – Ground 0
Personale fotografica di Laura Croce dal titolo “Ground 0 – La realtà distorta dell’11\9”. Sette gli scatti protagonisti di questa mostra, che propone un percorso visivo e simbolico nel sito della tragedia.
Comunicato stampa
ROMA - In occasione del decennale del crollo delle Torri Gemelle di New York, ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea (via del Boschetto 117, Rione Monti) celebra la ricorrenza ospitando la personale fotografica di Laura Croce dal titolo "Ground 0 - La realtà distorta dell'11\9". Sette gli scatti protagonisti di questa mostra, che propone un percorso visivo e simbolico nel sito della tragedia, ora cantiere a cielo aperto della nuova Freedom Tower, cui gli USA hanno affidato il difficile compito di cicatrizzare il cuore ferito del World Trade Center a Manhattan. Ma è davvero possibile riempire un vuoto così profondo? Questo è l'interrogativo al centro di quello che si presenta come un progetto a metà tra reportage e fine art, dove le grate che circondano il cantiere diventano lo strumento per visualizzare attraverso la macchina fotografica una realtà ormai deformata e di difficile decifrazione.
La mostra si inaugurerà il 9 settembre, a ridosso della ricorrenza, e resterà ospite di ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea fino al 24 dello stesso mese.
*Immagini in allegato e disponibili su richiesta
NOTE DELL'AUTORE
Uno spazio vuoto, un’assenza agghiacciante. Al centro, le ossa di un cantiere che cerca di costruire un futuro; tutto intorno una gabbia di memoria che tiene imprigionato il passato e distorce il presente. Questo è Ground 0, dove migliaia di persone arrivano senza sosta per contemplare attraverso le reti protettive le macerie di un mondo ormai totalmente trasfigurato. Il sogno americano si prostra alla paura, la vocazione internazionale si ritorce nell’isolamento, la grandezza si mette a servizio del terrore. Quella che si offre alla vista, è una realtà deformata che ha perso contorni e intelligibilità. Il ruolo dell’obiettivo è di mettere a fuoco il suo carattere intrinsecamente sfocato, dove restano solo tracce di un’umanità solitaria e confusa che non riesce a trovare la strada di ritorno verso se stessa.
Lì, dove giorno dopo giorno si eleva la Freedom Tower, le reti protettive intorno al cantiere sfumano le linee del paesaggio e di tutto ciò che lo abita, dalle macchine alle bandiere e allo skyline, permettendo alla fotografia di cogliere ciò che l’occhio è impossibilitato a vedere: la mancanza di contorni e di compiutezza di quello che appare come il non-luogo per eccellenza della civiltà contemporanea. Una distorsione ottica percepibile solo attraverso il filtro dell’arte, e che rimanda alla più ampia distorsione simbolica di un immaginario, quello di New York e della sua potenza, ormai irrimediabilmente segnato dall’11/09.
A dieci anni dal tragico evento, il sito delle Torri Gemelle è ancora una ferita aperta all’interno della Storia e di una cultura che non sa come riempire quel vuoto di senso se non riproducendo ciecamente se stessa. Un altro grattacielo, un’altra torre in un impero che vorrebbe celebrare la propria rinascita, ma che di fronte allo sguardo attento dell’obiettivo scopre i suoi profili tremuli, la sua decadenza. E mentre i novelli pellegrini della tragedia osservano dall’alto la nascita di un monumento stanco alla Libertà, la barriera metallica del cantiere svela alla fotografia una vista ben diversa, che rifiuta i fuochi fatui della Grandeur per mostrare invece il volto malinconico, sfinito e deformato della Grande Mela e di quei tratti che fino a un decennio fa ne connotavano la gloria indiscutibile e indiscussa.
Laura Croce
CURRICULUM ARTISTICO di LAURA CROCE
Laura Croce nasce a Roma, classe 1984. Lavora abitualmente come giornalista e critica cinematografica, ma opera nel campo della fotografia dal 2006, anno in cui partecipa al concorso fotografico 'Leggermente fuori sede', organizzato dall’Università Luiss Guido Carli, e riceve una segnalazione di merito per la foto Riflessi di storia.
Ad aprile 2007 partecipa al workshop di fotografia tenuto presso lo stesso ateneo dal Maestro Franco Fontana, e in autunno la sua fotografia Lo specchio opaco della memoria riceve un’altra menzione speciale alla nuova edizione del concorso fotografico indetto dall’Università capitolina.
A novembre 2008 partecipa poi alla Maratona Fotografica Fnac e uno dei suoi scatti viene selezionato per l'esposizione tenutasi a dicembre dello stesso anno nel punto vendita Fnac della galleria commerciale Porta di Roma.
La sua naturale curiosità verso i simbolismi nascosti della realtà quotidiana, soprattutto quella di stampo urbano, la porta dunque a unire foto d’arte e reportage nella sua prima personale Lo sguardo errante, ospitata a maggio 2009 presso l'Associazione culturale Tirabouchon, a Roma. Nello stesso periodo partecipa inoltre alla collettiva FOTOX1000 ospitata presso la Galleria Sala 1 di Roma e parte del circuito di Fotografia. Festival Internazionale di Roma 2009, mentre la foto Lo specchio dell’anima errante (The mirror of the wandering soul) è mostrata al New York Photo Festival nella sezione 'All Photographers Now!'.
Tra l’estate del 2009 e i primi mesi del 2010 partecipa con le sue foto a diverse incursioni artistiche metropolitane: dalla collettiva organizzata allo Strike The Street da AAA - AdunanzAutogestitArtisti, al nuovo fenomeno della Park Art (di cui si sono occupati organi di informazione italiani come Repubblica, TG3, Corriere della Sera, e internazionali, compreso Canal + in Francia). Nel 2010 lavora come fotografa di scena sul set del film The same love (produzione Media Group) e viene ospitata dalla seconda edizione di FOTOX1000, sempre nell’ambito del Festival capitolino di fotografia.
Nel 2011 continua l’attività sul set con le foto scattate per il cortometraggio Tramonto, di Roberto Urbani, e per il corso di trucco della Make Up Academy di Stefano Fava. A luglio 2011 partecipa inoltre al Toscana Foto Festival con il progetto fotografico Oggettivamente, realizzato a quattro mani (e due obiettivi) con Francesco Amorosino all’interno del progetto Park Art, che riceve una menzione speciale da parte della Giuria del Premio Epson Le Logge 2011.
Con la serie fotografica Ground 0 – La realtà distorta dell’11\9 recupera la propria ricerca sui simbolismi urbani, elevando il discorso estetico sulle significazioni nascoste negli elementi dell’esperienza quotidiana attraverso una riflessione visiva e timica sulle immagini di uno dei luoghi più cruciali della Storia mondiale recente.
ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea
Se si parla di spazi alternativi a Roma, gestiti da giovani intraprendenti e pieni di iniziative, passeggiando tra i vicoli del Rione Monti, si incontra ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea. In uno spazio a livello stradale, “climatizzato” da un sottofondo musicale, in armonia con manifatture artigianali di origine europea e asiatica, il proprietario, Raffaele Cinzio (classe 1971) ex Presidente Giovani Imprenditori Confartigianato Imprese Lazio, ha trasformato ashanti® in una maison dell’arte. ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea è sia una galleria d’arte privata che una jewels factory, nata secondo il gusto eclettico del proprietario che si occupa della selezione degli Orefici\Designer e dei gioielli, un’officina dalla temperatura instabile, arredata in modo minimale, tanto da dare spazio allo spirito di ricerca nel mondo della giovane arte plastica, visiva e musicale. Attraverso uno spirito di promozione a più livelli, gli ingredienti di questo loop creativo sono essenzialmente in continua evoluzione. Gli artisti della ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea sono dei maestri d’arte, basta citare: Antonella Cappuccio Muccino, Andrea Lelario, Teresa Coratella, Athos Collura, Marco Petrella, Andrea Pacanowski, Laura Croce, Chiara Abbaticchio, Dariush Radpour. All’interno della galleria è presente il laboratorio di ashanti®jewels dove l’orefice Raffaele Cinzio dà vita alle sue creazioni, presenti in corner nei bookshop dei musei di Roma e in vari punti vendita in Italia e all’estero.
L’obiettivo è coraggioso, semplice ed efficace: la scelta e il gusto del pubblico sono il perno sul quale gira la giusta destinazione di un lavoro artistico, la sua vendita e il suo termometro di ricerca, il polo di intermediazione diventa una galleria sui generis, aperta a proposte che mettano in discussione il potere di acquisto di un mercato (reale) che sostenga i giovani. L’invito è aperto a tutti coloro che vogliano far visita ad ashanti® galleria con “orgoglio creativo e senza pregiudizi”, con spirito libero e insanabile curiosità, cercando di dilatare l’interesse da osservatore e amplificare i sensi al piacere dell’arte. ( a cura di P. D’Andrea)
Gli ashanti®jewels del Jewellery Design Raffaele Cinzio sono gioielli realizzati completamente a mano, sono pezzi unici e originali nati da un processo denominato "a cera persa" dove design, materiali e lavorazione artigiana si uniscono per creare un oggetto ogni volta diverso. Ogni gioiello viene seguito personalmente da Raffaele Cinzio nelle diverse fasi della lavorazione, tanto da coniare il termine Hand Made in Monti (Idea, disegno, realizzazione in cera, fusione, rifinitura, vendita) Eventuali fori e imperfezioni sono parte integrante dell'unicità di ogni pezzo. Gli ashanti® jewels sono certificati dalla Provincia di Roma col Marchio di Qualità. ASHANTI®GALLERIA|arte contemporanea e ashanti®jewels sono presenti nei book-tourist di Giappone, Unione Sovietica, Francia e Danimarca.