Uwe Walther – 1:25000
La mostra mette insieme una serie completa di nuovi dipinti che continuano a prendere forma grazie alla
grande passione che l’artista nutre nei confronti delle mappe realizzate dall’ufficio Federale della topografia Svizzera.
Comunicato stampa
“Mi dicono che ci sono persone a cui non interessano le mappe e trovo difficile credervi .” 1
La Edward Cutler Gallery è lieta di inaugurare la nuova stagione artistica con la prima personale in Italia dell'artista
Uwe Walther. Nato nel 1965 a Sonneberg, in Germania, Uwe si è poi trasferito in Svizzera, a Basilea, dove vive e
lavora. La mostra mette insieme una serie completa di nuovi dipinti che continuano a prendere forma grazie alla
grande passione che l'artista nutre nei confronti delle mappe realizzate dall'ufficio Federale della topografia Svizzera.
L'artista ha scelto specifiche location svizzere fra cui St. Moritz, Evolène, Lausanne, Guggisberg, Gross Litzner sulle
cui cartine Uwe ha delicatamente dipinto nuove realtà e paesaggi. Oltre agli inediti dipinti, pensati appositamente
per il piano superiore della galleria, l'artista mostrerà anche un eccezionale panorama a 360 gradi al piano inferiore,
nella Stanza della colonna.
Nella lingua gallese esiste una parola, hiraeth, che racchiude in sé le molteplici emozioni legate al nostro desiderio di
radici, così come la malinconia che si prova quando si è lontani dalla propria casa. Questi sentimenti sono racchiusi
nel cuore delle mappe dipinte da Uwe Walther, secondo uno stile introdotto dall'artista e perfezionato negli anni.
Walther è approdato in Svizzera dopo essere cresciuto nella Germania dell'Est. Appassionato hiker, ha scoperto presto
le affascinanti cartine topografiche realizzate dall'Ufficio federale topografico svizzero, particolarmente famose fra
gli amanti di mappe e spesso considerate esse stesse un'opera d'arte per l'accuratezza dei dettagli nel rappresentare
aree abitate e idrografiche, vegetazioni e terreni, così come ferrovie e reti stradali.
Per l'artista queste mappe rappresentano allo stesso tempo realtà tangibili e immaginate. L'abilità di vedere un intero
cantone, topograficamente racchiuso in una sezione, richiede una presenza umana per dare un senso a tutte quelle
linee e punti. Così come lo storico americano Crane Brinton afferma: "Né gli storici, né i cartografi possono riprodurre
fedelmente la realtà che stanno cercando di descrivere ai propri lettori. Possono soltanto suggerirne delle
indicazioni".
In qualche modo Uwe parte da questa affermazione intervenendo sulle mappe dando spazio alla sua realtà
immaginata, sostituendo un documento ufficiale, e per certi versi sacro, in uno in cui la geografia è senza luoghi, dove
le prospettive sono confuse e degli "invasori" rompono l'ordine prestabilito.
1 Robert Louis Stevenson, Treasure Island
Via Dell'Orso 12, Primo Cortile, 20121 Milano, Italia
t. +39 02 39 831 032
[email protected]
www.edwardcutler.com
edward cutler gallery
London Milano Zürich
Press release
Le sue mappe non sono creazioni caotiche. Anzi, l'intervento dell'artista sembra migliorare la realtà topografica
attraverso tecniche illustrative fini e piene di colore. Paradossalmente, diventano confuse se osservate da vicino,
quando ci si rende conto che luoghi familiari e simboli cartografici sono stati incredibilmente trasformati in qualcosa
di astratto. Una nuova realtà sembra prendere il sopravvento. I dipinti di Uwe provocano empatia in chi
semplicemente condivide con l'artista una viscerale passione per le mappe, così come in chi vi riconosce un forte
senso di hiareth in esse contenuto.
Per Uwe, tedesco che ha vissuto gran parte della sua vita adulta in Svizzera, i suoi dipinti su mappe possono essere
visti forse come il desiderio di avvicinarsi il più possibile alla sua patria adottiva, e allo stesso tempo sottolineano la
futilità del cercare a tutti i costi di posizionare noi stessi su una mappa.
"Una mappa ci ricorda costantemente cosa è possibile, quanto abbiamo visto e quanto ancora abbiamo da vedere ."2
Notes to Editors:
Uwe Walther: L'artista ha studiato sotto la guida del professor Heisig al Hochschule für Grafik und Buchkunst (HGB),
Lipsia, Germania dell'est, tra il1986 e il 1990. A questo fece seguito un diploma conseguito alla Schule für Gestaltung
(SfG), Basilea sotto l'orientamento di Werner von Mutzenbecher. L'artista espone regolarmente le proprie opere in
Germania e in Svizzera dalla metà degli anni 90, così come nelle fiere d'arte di Bologna, Londra, degli Hamptons e di
Istambul.
La Edward Cutler Gallery opera in associazione con la John Martin Gallery di Londra e con la Marc de Puechredon di
Zurigo. L'obiettivo dello spazio milanese è quello di introdurre alcuni degli artisti più popolari e di successo delle
gallerie di Londra e di Zurigo, ma anche quello di esporre per la prima volta una nuova generazione di artisti scoperti
da Edward Cutler stesso. La galleria, situata nel cuore di Brera, con doppio ingresso su Via dell'Orso e Via Ciovasso, si
sviluppa su due piani e ricopre una superficie di circa 170 m2.