Dolomiti contemporanee – Dolomitenhof Resort
Dolomitenhof Resort è una mostra collettiva site-generic, composta di opere che clamorosamente mancano di pertinenza al contesto in cui si situano. Impertinenti, spingono a domandarsi “cosa ci faccio io qui?” al centro di un quartiere industriale forse come tanti altri, dominato da montagne a volte un po’ cupe. Un posto adatto per aprirci un resort: uno di quei centri del benessere contemporaneo che ridisegnano senza misura il paesaggio in funzione della cura di sé.
Comunicato stampa
Dolomitenhof Resort
a cura di Francesco Ragazzi e Francesco Urbano
Fabbricare, fabbricare, fabbricare
Preferisco il rumore del mare
che dice fabbricare, fare e disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
ecco quello che so fare.
(Dino Campana)
Dolomitenhof Resort è una mostra collettiva site-generic, composta di opere che clamorosamente mancano di pertinenza al contesto in cui si situano. Impertinenti, spingono a domandarsi “cosa ci faccio io qui?” al centro di un quartiere industriale forse come tanti altri, dominato da montagne a volte un po' cupe. Un posto adatto per aprirci un resort: uno di quei centri del benessere contemporaneo che ridisegnano senza misura il paesaggio in funzione della cura di sé. Una strategia di marketing per scampoli di provincia selezionati. La promessa del paradiso mantenuta in un week-end.
E non è poco. Dal venerdì alla domenica, tre giorni sono il tempo di una resurrezione. Ripristino miracoloso delle funzioni vitali, nuova linfa che circola in vene ancora umane: l'uomo più che divino diventa Eden. Pianta se stesso in una natura deserta di attrattive per coltivarsi un'oasi attorno.
Ma se i resort, quelli a cinque stelle, sono volgari e infedeli alla terra, questo che qui è stato costruito si muove su un altro piano. A Sass Muss, tra la foresteria, il bunker e il sentiero lungo il fiume, si innesta un percorso che procede per gradi, rinviando il conseguimento della meta. Una certa distanza si accumula tra opera e spettatore, tra progetto e risultato, giustapponendo gli strati della ricerca.
Priscilla Tea, Eugenia Vanni, Antonio Guiotto, Nicola Genovese, Rachele Maistrello, Daniele Pezzi e Francesco Bertelè. Gli artisti invitati dimostrano una uguale fiducia nella realtà. È sempre dal reale che prendono il punto di leva per sollevare l'esistente. I punti di appoggio invece sono diversi, ma sollecitati allo stesso ritmo: la meticolosità di un lavoro pacato - prima o poi - si rompe in uno sbalzo, cambio di stato e di sostanza.
Si potrebbe chiamare sorpresa l'effetto di questi spostamenti che nell'attraversare un territorio lo prolungano e lo approfondiscono. O anche evoluzione, atto di adattamento della realtà che nel differenziarsi da se stessa non si aliena alla propria natura. L'oasi nel deserto, perfino quando è un miraggio, esiste altrove, da qualche parte non troppo lontana che i nostri occhi proiettano qui. Ci inganna, ma ci dà anche la misura di un desiderio che si è già fatto concreto.
Artisti:
PRISCILLA TEA
EUGENIA VANNI
ANTONIO GUIOTTO
NICOLA GENOVESE
RACHELE MAISTRELLO
DANIELE PEZZI
FRANCESCO BERTELÈ