Ad hoc – Oreste Baccolini
La video installazione di Oreste Baccolini è il secondo appuntamento del ciclo di mostre intitolato Ad hoc, curato da Luca Panaro, che prevede tre interventi di video-arte, installati a rotazione nei tre musei di Palazzo dei Pio (Museo del Palazzo, Museo della Città e Museo Monumento al Deportato) realizzati da tre artisti contemporanei: Maria Lucrezia Schiavarelli, Oreste Baccolini, Francesco Nonino.
Comunicato stampa
“AD HOC” è un'espressione latina che significa letteralmente “per questo”, si usa per
indicare qualcosa concepito appositamente allo scopo, appropriato al contesto. AD
HOC è il titolo scelto dal critico d'arte Luca Panaro per un ciclo di mostre che
prevedono la produzione di tre interventi di video-arte, installati a rotazione nei tre
musei di Palazzo dei Pio: Museo del Palazzo, Museo della Città e Museo Monumento
al Deportato. Le opere video sono realizzate per l'occasione da tre validi artisti
contemporanei, traendo spunto dai principali eventi espositivi che si terranno in queste
sedi fino a gennaio 2012. Dal 9 aprile al 12 giugno è stata allestita la prima di queste
installazioni, dal titolo Lemniscata, opera dell'artista Maria Lucrezia Schiavarelli.
Venerdì 16 settembre alle ore 19, in occasione del Festival Filosofia sulla Natura, si
inaugura la seconda video-installazione di questo ciclo con l'opera di Oreste
Baccolini. L'intervento dell'artista è realizzato all'interno del Salotto Degoli nel Museo
della Città ed è ispirato al mito di Apollo e Dafne, oltre che alla mostra Indistinti confini.
Metamorfosi e altre mutazioni che si inaugura contestualmente nell'appartamento
nobile di Palazzo dei Pio. Partendo dalla lettura delle Metamorfosi di Ovidio, poema
che raccoglie più di 250 miti greci, Oreste Baccolini isola e reinterpreta in chiave
contemporanea una delle storie metamorfiche più note, quella che narra l'amore di
Apollo per la bella ninfa Dafne. L'atteggiamento del dio nei confronti della vergine viene
paragonato a quello di un cane da caccia che cerca di afferrare la sua preda, «l'uno è
veloce per la speranza, e l'altra per il terrore»; per impedire ai due di congiungersi non
rimane che la trasformazione di Dafne in albero.
Oreste Baccolini è nato nel 1964 a Grizzana Morandi, in provincia di Bologna. Oggi
vive e lavora a Bazzano (BO). Dal 2000, dopo il Diploma in Pittura all’Accademia di
Belle Arti di Bologna, il suo lavoro si concentra sull’utilizzo di vari linguaggi quali pittura,
disegno, installazione, fotografia, video e tubo al neon. Fanno parte del lessico della
sua ricerca il gran numero di informazioni visive che il mondo reale o i media
immettono nel nostro orizzonte quotidiano, le quali diventano pretesto di una
incessante riformulazione e traslazione percettiva: prelievi casuali, collage di frammenti
e ripetizioni seriali (Mattino. Fine turno iniziato nel 2007 è un lavoro di archiviazione
durato cinque anni) isolano o enfatizzano elementi visivi che in un’inedita e inaspettata
rete di relazioni alimentano e costruiscono una personale e intima grammatica visiva.
Principali mostre personali: 2006, Paggeria Arte di Betta Frigieri, Sassuolo (Mo); 2003,
Avion Blu, Modena; 2001, Palazzo Ducale, Pavullo (MO); 2000, Passaggi 2000,
Galleria Civica, Modena.
Principali mostre collettive: 2011, Works on paper, Arts Space Beijing; 2010, Le
bandiere della fortuna, Festival Filosofia, Carpi (Mo); Works on paper, Broadway
Gallery New York; 2009, Works on paper, NY Arts Venice Pavillion; 2008, Tempo
vuoto, Progetto “Hanging Around”, Chiesa di S. Paolo, Modena; 2007, Paggeria Arte di
Betta Frigieri, Sassuolo (Mo); 2006, Cinque, Rocca dei Bentivoglio, Bazzano (Bo);
2005, arteingiro, Betta Frigeri, Sassuolo; 2004, Riparte, Betta Frigeri, Genova; 2003,
Condizioni critiche, Festival provinciale dell’Unità, Modena; 2002, Io click. L’autoritratto
fotografico nelle Accademie europee, Galleria Sagittaria, Pordenone / Spazio A.
Paraggi, Treviso; Transit, giovani artisti tra Linz e Modena, Museo nordico, Linz
(Austria); 2001, Eurart, Mostra internazionale di arte digitale, Gorizia; Itinerari della
memoria, Galleria S. Salvatore, Modena; 2000, Portes Ouvertes, La Génie de la
Bastille, Parigi; Arteincontemporanea, Modena, (premio CME); On-Off, Modena;
Passaggi 2000 – Triangolazione giovani artisti, Fondazione Bevilacqua La Masa,
Venezia/Accademia Carrara, Bergamo/Galleria Civica, Palazzina dei Giardini, Modena;
1998, L’Accademia in stazione, Stazione centrale, Bologna; Galleria La Cuba d’oro,
Roma.
Pubblicazioni: 2007, Non di sola arte, Fondazione Giovanni Agnelli; 2001, Private n.
21, Self-portrait.
Il ciclo di mostre AD HOC prosegue in dicembre con l'installazione video di Francesco
Nonino, che verrà realizzata nella sala dei Nomi del Museo Monumento al Deportato
di Carpi.