Simona Bramati – Indiscrezioni
Simona Bramati è una pittrice di grande talento che vive e lavora tra Venezia e le Marche, lanciata alla ribalta nazionale da Vittorio Sgarbi. La presenza di Bramati alla 54^ Biennale nel Padiglione Italia regione Marche segue le importanti partecipazioni a grandi mostre come “Il Male, esercizi di pittura crudele” (Torino, 2005), e “Arte Italiana 1968-2007, Pittura” (Palazzo Reale – Milano, 2007).
Comunicato stampa
Si inaugura sabato 24 Settembre alle ore 18 presso Giudecca 795 Art Gallery di Venezia la nuova mostra personale di Simona Bramati. La Galleria prosegue così il suo lavoro di ricognizione sulla giovane scena artistica italiana, in questa occasione dando spazio ad un inedito progetto dal titolo INDISCREZIONI a cura di Beatrice Buscaroli e con la collaborazione del poeta e scrittore Davide Rondoni.
Simona Bramati è una pittrice di grande talento che vive e lavora tra Venezia e le Marche, lanciata alla ribalta nazionale da Vittorio Sgarbi. La presenza di Bramati alla 54^ Biennale nel Padiglione Italia regione Marche segue le importanti partecipazioni a grandi mostre come “Il Male, esercizi di pittura crudele” (Torino, 2005), e “Arte Italiana 1968-2007, Pittura” (Palazzo Reale - Milano, 2007). La sua personale “Lachesi, la filatrice del destino” a Palazzo della Signoria di Jesi nel 2008 ha totalizzato oltre 6500 visitatori in tre settimane riscuotendo l’interesse della stampa nazionale. Tra le sue personali “Il peso di un giorno oscuro” (Genova, 2010). Ha vinto il Premio Internazionale d’Arte “Satura Prize 2010”.
“Sontuosa e raffinata - scrive Beatrice Buscaroli - la pittura di Simona Bramati affronta e dà immagine a temi attuali e spinosi, mitologie, astrazioni. Il nuovo ciclo di tele di diverse dimensioni presentato a Venezia intende soffermarsi oggi su alcuni aspetti drammatici della condizione della donna nel mondo. Occhi che spiano, indiscreti e luccicanti, corpi esibiti e violati, particolari minuti di bellissime silhouettes femminili segnano i passi fondamentali di una trama che si compone alla fine, svelando lo sguardo smarrito e partecipe dell'artista, che è il nostro. Frammentando la sua meditazione in tele di formati maggiori e minori, e creando una sorta di sottotrama che complica la narrazione, l'artista modula la sua tecnica e la piega a usare tonalità differenti. Quindi le immagini degli occhi sono racchiuse da un rilievo morbido che alza la superficie della tela; mentre i grandi formati che rappresentano il centro della scena esibiscono una pennellata distesa e veloce, a volte aspra, a volte sgraziata”.