Alberto Burri – Graphein
L’esposizione, a cura di Alessandro Masi, è composta da 24 esemplari del corpus grafico di Alberto Burri e propone al pubblico l’esperienza parallela, ma non subordinata, all’opera maggiore. Burri, pittore solitario e rigoroso riesce a traslare nell’opera grafica la stessa attrazione per un assoluto sperimentalismo che si rivela sempre fecondo sul piano estetico.
Comunicato stampa
La città di San Gemini ospiterà, nella splendida Sala dei Priori di PalazzoVecchio, dal 24 settembre al 9 ottobre 2011 24 opere grafiche di Alberto Burri (1915 – 1995) provenienti dalla Fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri di Città di Castello (PG). La mostra, alla quale è stata concessa la Medaglia del Presidente della Repubblica quale suo Premio di rappresentanza, è promossa dalla Società Dante Alighieri con il Patrocinio della Fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri di Città di Castello, dell’Accademia Nazionale di San Luca, dell’Università per Stranieri di Perugia e organizzata dall’Ente Giostra dell’Arme “San Gemini”, nell’ambito della XXXVIII edizione dell’evento, in collaborazione con la Regione Umbria e con il Rotary Club Terni.
L’esposizione, a cura di Alessandro Masi, è composta da 24 esemplari del corpus grafico di Alberto Burri e propone al pubblico l’esperienza parallela, ma non subordinata, all’opera maggiore. Burri, pittore solitario e rigoroso riesce a traslare nell’opera grafica la stessa attrazione per un assoluto sperimentalismo che si rivela sempre fecondo sul piano estetico. Nato a Città di Castello il 12 marzo 1915, si dedica all’opera grafica fin dalla metà degli anni Cinquanta e nel 1973 ottiene il primo riconoscimento ufficiale dall’Accademia Nazionale dei Lincei che conferisce al maestro il Premio Feltrinelli per la Grafica con la seguente motivazione: «per la qualità e l’invenzione pur nell’apparente semplicità, di una grafica realizzata con mezzi modernissimi, che si integra perfettamente alla pittura dell’artista, di cui costituisce non già un aspetto collaterale, ma quasi una vivificazione che accoppia il rigore estremo ad una purezza espressiva incomparabile».
In mostra grafiche che vanno dal rigoroso ciclo del Bianco e nero del 1971 (Stamperia Fausto Baldasserini di Fano), a Presenza grafica del 1972 e al colorato Trittico A del 1973-76 (Stamperia 2RC di Roma), fino alla splendida serie dei Cellotex del 1992 (Stamperia Fausto Baldasserini di Fano) e ai suggestivi Oro e Nero del 1993 che precedono l’ultima stagione dei Monotex realizzati dal maestro umbro. Nel catalogo a colori (pp. 224, Edimond, Città di Castello 2011, www.edimond.it, € 48,00) a cura di Alessandro Masi: testi di Alessandro Masi, Francesco Moschini e Stefano Valeri; interviste a Maurizio Calvesi, Valter Rossi, Chiara Sarteanesi e antologia critica ragionata a cura di Valentina Spata.
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Scrive nel catalogo Alessandro Masi: «…Nell’idea di grafica che Burri sviluppa a partire da subito, segno e spazio sono le due componenti essenziali alle quali si aggiungerà successivamente anche l’incomodo della materia. L’idea primaria è sempre quella del giunto ottico che aggancia ogni parte dell’opera in un unico sistema di relazioni meccaniche, equilibrate e nello stesso tempo asimmetriche. Il dominio del bianco e del nero non ha quasi mai nulla a che vedere con la vocazione bicolore della grafica, ma ne sostanzia solo l’ossatura grammaticale».