Valerio Bispuri

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Via Nazionale 194, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

domenica, martedì, mercoledì e giovedì ore 10-20 ; venerdì e sabato ore 10-22.30
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura

Vernissage
30/09/2011

ore 19

Artisti
Valerio Bispuri
Uffici stampa
ZETEMA, PALAEXPO
Generi
fotografia, personale

Per quasi dieci anni Valerio Bispuri ha seguito la situazione delle carceri nel continente sudamericano. Un’immersione in un mondo che all’inizio sembrava “diverso”, complicato, fatto spesso di violenze e soprusi. Le carceri, invece, sono un riflesso della società, uno specchio di quello che succede in un paese, nei piccoli drammi e nelle grandi crisi economiche e sociali.

Comunicato stampa

Per quasi dieci anni Valerio Bispuri ha seguito la situazione delle carceri nel continente sudamericano. Un'immersione in un mondo che all'inizio sembrava "diverso", complicato, fatto spesso di violenze e soprusi. Le carceri, invece, sono un riflesso della società, uno specchio di quello che succede in un paese, nei piccoli drammi e nelle grandi crisi economiche e sociali.

La prigione è una comunità, un non luogo in cui però si vive ogni giorno con ritmi e spazi precisi e per "difendersi" i detenuti sono costretti a tentare di ricostruire le proprie abitudini, anche in condizioni spesso al limite dell'umano.

Una realtà in molti casi estremamente difficile, soprattutto a causa del sovraffollamento, della violenza che ne consegue, della droga e della gestione del potere all'interno del carcere. Le regole dentro le carceri sono le stesse che fuori, chi ha più soldi gestisce, chi ha più potere comanda.

Il filo conduttore che ha legato tutto il lavoro, oggi visibile in 37 scatti in bianco e nero, è stato il desiderio di scoprire ogni paese del Sud America singolarmente e in un contesto globale. Valerio Bispuri ha voluto entrare nella profondità del contesto carcerario non tanto per denunciare una situazione spesso al limite della sopravvivenza, ma per raccontare cosa ancora unisce e divide oggi il Sud America.

Ha girato per 74 carceri sudamericane, maschili e femminili (Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Colombia e Venezuela), è entrato in contatto con detenuti e guardie, con la paura e la rabbia, con la speranza e la sfiducia.

Ogni carcere è stato un modo per raccontare un continente da “dentro” e da fuori, scoprendone anche luci lì dove tutto sembra spento e dove il riflesso della violenza e della vitalità si contrappongono in un unico segmento cha è poi la storia stessa del Sud America.