Carlo Orsi – No photoshop
Raffaella De Chirico è lieta di annunciare questa mostra personale di Carlo Orsi, milanese, classe 1941, che esordisce nel mondo della fotografia come assistente di Ugo Mulas e che dagli anni Sessanta opera sui fronti più disparati, dal reportage all’alta moda, dalla pubblicità all’arredamento e che dagli anni Novanta si dedica esclusivamente a fotografia-reportage, sino allo sconfinamento della fotografia nell’arte.
Comunicato stampa
Raffaella De Chirico è lieta di annunciare questa mostra personale di Carlo Orsi, milanese, classe 1941, che esordisce nel mondo della fotografia come assistente di Ugo Mulas e che dagli anni Sessanta opera sui fronti più disparati, dal reportage all’alta moda, dalla pubblicità all’arredamento e che dagli anni Novanta si dedica esclusivamente a fotografia-reportage, sino allo sconfinamento della fotografia nell’arte.
La rassegna comprenderà oltre quaranta lavori che saranno proposti negli spazi della galleria in un allestimento che favorirà la fruizione dei singoli gruppi di opere e delle distinte serie, ma che al tempo stesso permetterà di accedere al percorso dell’artista nella sua interezza, rilevando momenti di continuità e punti di rottura, sottolineando un atteggiamone circa il fare che, in ogni caso, distingue l’intero percorso creativo di Carlo Orsi. Definito da Guido Vergani “uno dei rari fotografi che sappiano essere contemporaneamente grandi, onesti reporter e grandi creatori, inventori di immagini”, questa mostra, quasi un’antologica, mostrerà al pubblico questi due fondamentali aspetti del suo fare e del suo procedere.
Il titolo della mostra: “No photoshop” definisce un gruppo di fotografie proposte ed al tempo stesso chiarisce l’atteggiamento di Carlo Orsi ed il suo intimo rapporto con le immagini, con la loro autenticità ed obiettività. Senza alcun intento polemico, non a caso, oggi, in un preciso momento ove il fotoritocco la fa da padrone, nella sala principale della galleria saranno esposte una serie di 18 immagini a colori titolate appunto “No photoshop”. Tutte inedite ed avente formato 70x100 cm, montate su alluminio, queste stampe corrispondono ad un punto di svolta decisivo nel lavoro di Orsi, nella sua attività e nella sua vita. Queste fotografie, stampe digitali ottenute dall’acquisizione di pellicole naturalmente deterioratesi od ammuffite, si propongono come icone di un mondo in frantumi, putrefatto eppur magnifico. Macerie di fantastiche avventure, vere e proprie visioni create o, addirittura, trovate, catturate dallo sguardo attento ed esperto del produttore di immagini che ne riconosce la grandezza, la qualità e l’atipicità. Icone di un tempo andato eppure senza fine, che fa bella mostra di sé, immobile e magnifico, sul suo piedistallo di immortalità. Immagini che spingeranno il fruitore a cercare qualcosa di riconoscibile, spesso un corpo o un volto, che lo porteranno a domandarsi che cosa stia vedendo, che lo indurranno a credere di avere colto il segreto della visione che queste offrono, sino a ricredersi; sino a lasciarsi affascinare dallo spettacolo che sta abbracciando, senza in alcun modo saperlo definire, tratto in inganno come sarà delle immagini che paiono frutto di chi sa quale tecnologia e che in vero sono fedeli stampe da pellicola, senza alcun intervento di fotoritocco o di altro genere: immagini autentiche, difficilmente catalogabili, il cui unico segreto svelabile è l’assoluta loro estraneità alla manipolazione.
Infine – quasi in contrapposizione alla serie “No photoshop” dove immagini destinate a campagne pubblicitarie o ad essere pubblicate su riviste di moda, quindi patinate ed impeccabili, subiscono un deterioramento, quasi uno sfregio – vengono proposte numerose immagini che Orsi, da alcuni anni, realizza seguendo gli spostamenti dei medici che operano all’interno del progetto Interethnos-Interplast, una organizzazione senza scopo di lucro che interviene nei paesi in via di sviluppo, i cui medici volontari, specializzati in chirurgia plastica ricostruttiva, intervengono a sanare gravi malformazioni del volto, ustioni, tumori e traumi del volto di ogni tipo. Distanti come mai dalle immagini che per tanti anni sono state il prodotto del saper guardare di Carlo Orsi, queste ultime costituiscono una parte fondamentale della sua produzione attuale e del suo impegno; il ricavato della vendita di questi lavori sarà destinato al sostegno delle iniziative dei medici di Interethnos-Interplast.
La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione bilingue italiano ed inglese contenente tutte le immagini della serie di opere “No photoshop” ed una intervista a Carlo Orsi realizzata da Federico Sardella.
Breve notizia biografica
Carlo Orsi nasce a Milano l'8 marzo 1941.
Esordisce nel mondo della fotografia come assistente di Ugo Mulas.
All'inizio degli anni '60 realizza reportages dall'Italia e dall'Estero per riviste quali “Panorama”, “Settimo Giorno”, “Il Mondo” e “Oggi”.
Sul finire di quegli anni inizia il suo rapporto con la moda collaborando con le più qualificate testate italiane e estere. Non si sottrae alle lusinghe della pubblicità: sue sono alcune campagne per La Perla, Omsa, Swatch, American System, Marlboro e Ducati e nel campo dell'arredamento: Alias, Baleri, Nemo e Cassina.
Dagli inizi degli anni '90 abbandona lentamente moda e pubblicità e ritorna alla fotografia -reportage, del resto mai abbandonata.
Nel 1996 fonda con gli amici di sempre Guido Vergani, Emilio Tadini, Gianfranco Pardi e Giorgio Terruzzi “Città”, rivista che testimonia Milano soprattutto attraverso le immagini.
Principali esposizioni personali
1984, Bergamo, Spazio Baleri, “30+1 ritratti fotografici”.
1987, Gibellina, Museo Civico; Taormina, Palazzo dei Duchi di S. Stefano, Fondazione Mazzullo; Pavia, Castello Visconteo, “Immagini della Mostra di Arnaldo Pomodoro al Forte di Belvedere”.
1988, Milano, Studio Marconi, “Alias Circus”.
1989, Berna, Galleria Teo Jacob, ”Carlo Orsi a Mosca con Alias”.
1991, Treviso, Spazio Bornello, “Personaggi in mostra”.
1994, Frankfurt, Herbstmesse, “Carlo Orsi”.
1994, Milano, Galleria Philippe Daverio, “Carlo Orsi Fotografie 1960/1994”.
2000, Milano, Galleria Antonia Jannone, “Exstasi, Berlino 31 dicembre 1989”.
2001, Firenze, Pitti Immagine; Milano, Teatro Parenti, “Facce da marinai”.
2001, Milano, Bar Jamaica, “Cherchez la femme”.
2004, Firenze, Fortezza da Basso, “Faithful, people around the world”.
2005, Milano, Galleria Antonia Jannone, “Carlo Orsi, luoghi, persone: fotografie degli anni ‘60”.
2005, Bologna, Galleria Forni, “Un treno del Sud 1963/2004”.
2006, Milano, Casa editrice Valentina, “Io sorrido, tu sorridi”.
2006, Milano, Galleria Valeria Belvedere, “Fotografie da ascoltare”.
2006, Lodi, Teatro alle Vigne, “Io sorrido, tu sorridi”.
2009, Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, “Il singolo dettaglio”.
2010, Milano, Spazio Krizia, “Grand Prix Moto”.
2011, Torino, Raffaella De Chirico Galleria d’Arte, “No photoshop”.
Bibliografia essenziale
Milano, 1965
Bruno Alfieri Editore
Immagini di Milano negli anni Sessanta realizzate con Giulia Pirelli, presentazione di Dino Buzzati.
Arnaldo Pomodoro al Forte di Belvedere, 1986
De Luca Editore
Reportage della mostra delle sculture di Arnaldo Pomodoro al Forte di Belvedere a Firenze nel 1984, con testi di Giulio Carlo Argan e Italo Mussa.
Arnaldo Pomodoro, 1995
Fabbri Editore
Libro che documenta le sculture di Arnaldo Pomodoro nel mondo, con testo di Sam Hunter.
Extasi, Berlino 31 Dicembre 1989, 2000
Edizioni L’Arsenale
Immagini di Berlino libera, che si toglie di dosso il Muro, con testi di Gianfranco Pardi, Emilio Tadini, Giorgio Terrazzi e Guido Vergagni.
Faithful, People around the world, 2004
Skira Editore
Uomini, donne e bambini con un comune denominatore: un maglione nero. Viaggio intorno al mondo per il marchio Fedeli, con testo di Giorgio Terrazzi.
Io sorrido, tu sorridi, 2005
Valentina Edizioni
Libro testimone della missione umanitaria di Interplast in Tibet nel 2004, con testo di Renata Prevost.
Kounellis, 2006
Skira Editore
Reportage della mostra delle opere di Jannis Kounellis alla Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano, con testo di Bruno Corà.
Carlo Orsi. Fotografie da ascoltare, 2006
Electa Editore
Monografia che documenta il lavoro di Carlo Orsi, con fotografie dal 1958 al 2005, testi di Philippe Daverio e Roberto Mutti.
La luce della terra, 2007
Skira Editore
Viaggio intorno al mondo con la lampada "Three sixty" di Norman Foster prodotta da Fontana Arte.
Il singolo dettaglio, 2009
Skira Editore
Libro testimone delle missioni umanitarie di Interplast in Tibet, Cina, Uganda e Bangladesh, con testi di Paolo G. Morselli e Giovanni Porzio.