Ulrich Egger – In nome del padre

Informazioni Evento

Luogo
ORATORIO DI SAN ROCCO
Via Santa Lucia , Padova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

9.30 – 12.30, 15.30 – 19.00, lunedì chiuso

Vernissage
30/09/2011

ore 18

Contatti
Email: info@fiorettoarte.com
Biglietti

Tessera RAM: Ingresso alle mostre + ingresso Fiera Arte Contemporanea ArtePadova. La tessera dà diritto al biglietto ridotto alla mostra: Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Cappocchin” Intero € 5 Ridotto € 3 (gruppi da 10 a 30 componenti; ultra 65 anni; studenti universitari fino a 26 anni; ragazzi dai 7 ai 17 anni; famiglie di almeno 3 componenti; touring club; Arci; Fiaf; Unpli, Cral Ospedale, Cts; Uno Magazine; Aci; Endas; Italia Nostra; Club Enel; Carta d’argento; Amici dei musei di Padova; scolaresche; portatori di handicap, possessori di PadovaCard, carta Giovani, carta Famiglia e Musei tutto l’anno, family card; gli eventuali ulteriori accompagnatori della scolaresca (oltre i due già concessi per ogni scolaresca)

Artisti
Ulrich Egger
Generi
arte contemporanea, personale

L’opera di Ulrich Egger, che mescola pittura, scultura e architettura, si è da tempo affermata in ambito nazionale ed internazionale. Il suo lavoro analizza e rappresenta l’idea di un mondo in continuo cambiamento, un mondo in cui la natura è quasi scomparsa e l’attività dell’uomo consiste nel distruggere e ricostruire all’infinito.

Comunicato stampa

L’artista Ulrich Egger, dedica il suo intervento in RAM Padova 2011 ad un simbolo universalmente conosciuto come la croce. Sciolta dal suo significato religioso, questa è chiamata ad agire in qualità d’archetipo della dimensione culturale e della riflessione intima. L'opera di Ulrich Egger, che mescola pittura, scultura e architettura, si è da tempo affermata in ambito nazionale ed internazionale. Il suo lavoro analizza e rappresenta l’idea di un mondo in continuo cambiamento, un mondo in cui la natura è quasi scomparsa e l’attività dell’uomo consiste nel distruggere e ricostruire all’infinito. In questo processo l’arte assume anche una funzione di memoria, diventa una specie d’archivio che riesce a recuperare le tracce di vita sopravvissute nei luoghi di transito e cambiamento come le aree industriali e periferiche delle città.
Mostra in collaborazione con Fioretto Arte Contemporanea.

1 ottobre-6 novembre 2011
Oratorio di San Rocco
Inaugurazione mostra: venerdì 30 settembre 2011, ore 18.00
Pieghevole invito

Richiamando la planimetria della grandi cattedrali del passato, la croce di Egger diventa principio ordinatore dello spazio fisico, che da essa viene scandito; al tempo, inducendo l’osservatore ad una relazione interattiva, si propone quale possibile “confidente” di desideri ancora inespressi, che l’installazione accoglie e trattiene attraverso il deposito della parola scritta. Il recupero, per il suo compimento, di recenti “rovine” edilizie, è motivato non solo dalla loro implicita energia espressiva, ma anche dal loro valore evocativo.
Residuo delle sempre più rapide trasformazioni in ambito territoriale, questi elementi divengono per l’artista un’immagine metaforica dello smarrimento - spirituale ed ideologico - che sembra caratterizzare il nostro tempo.

Ulrich Egger-autoritratto.JPG Ulrich Egger
E' nato nel 1959 a San Valentino alla Muta in provincia di Bolzano. Ha seguito corsi di scultura presso l`Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si é diplomato nel 1985. Attualmente vive e lavora a Merano.
Oltre alle mostre personali e collettive in Italia ed all’estero, l`artista si occupa anche del rapporto tra arte ed architettura. Nelcorso degli anni Ulrich Egger ha instaurato un rapporto di collaborazione con diversi architetti, dando il suo contributo artistico alla realizzazione di opere pubbliche e private.
Come lui stesso ha detto, mira a creare degli “spazi di pensiero” e non solo fisici e volumetrici. Questo attraverso una personale iconografia. Di particolare rilievo le immagini delle periferie urbane, con l'alternanza tra palazzi in costruzione, ed edifici che al contrario sono in abbandono.
Nelle sue rappresentazioni non compare l’uomo, almeno apparentemente. Si sente la sua presenza, il suo passaggio ed i segni che ha lasciato. Non si vede un personaggio “biologico”, forse perché ogni palazzo trasposto da Egger ha una “esistenza”.
Egger-particolare.JPG Il cemento di un’edificio in costruzione pulsa di vitalità. Il ferro arrugginito di palazzi fatiscenti ed i muri lacerati, celano una “morte” silenziosa. Ogni edificio è dotato di un suo “arco vitale”, in continua mutazione. L'artista ha il pregio di saper cogliere sempre l’attimo di un processo mutevole. Non si ferma sulla staticità, ma conferisce una grande valenza al tempo, inteso come segni di un passato recente e viceversa prospettive verso un futuro fragile ed in continuo sviluppo.
Egger compie delle lunge ricerche fotografiche, seleziona i materiali e interviene sulle immagini prescelte con l’inserimento di veri e propri materiali edili, creando un effetto di realtà molto forte ed efficace e creando l’illusione che la realtà possa uscire dalla rappresentazione, diventando la metafora di una contemporaneità afflitta dal problema di non riconoscere più la differenza tra reale e/o artificiale.