Sandra Naggar – Tessere materia tessere pittura
Sandra Naggar presenterà quattro opere all’interno dell’insolito e suggestivo spazio di LowCOSTume, sartoria teatrale in Roma.
Comunicato stampa
Punto di rottura, IlegaTALIA, Pushpills e Ho messo il mondo in croce, sono i lavori che Sandra Naggar mette in mostra; già nei titoli è chiaro l’intento rappresentativo dei soggetti su cui l’artista indaga. In “Punto di rottura” l’artista si serve della combinazione di malta e pittura per poi in “IlegaTALIA” aggiungere lo stucco, e nelle ultime due opere “Pushpills” e “Ho messo il mondo in croce” utilizzare la creta. La necessità di lavorare sulla stratificazione e sullo spessore si è fatta sempre più urgente, fino a condurla verso una tridimensionalità sempre più pronunciata. Alla ricerca di una sua singolare forma espressiva, l’artista costruisce un proprio telaio dove trama ed ordito sostengono il ritmo di un originale rappresentazione dei temi su cui riflette da tempo e che, a suo avviso, vanno mostrati in tutte le forme possibili affinché divengano oggetto di sempre più ampia consapevolezza.
I lavori di Sandra Naggar trovano nel luogo espositivo dedicato da LowCOSTume un contesto loro affine. In questa straordinaria sartoria, dove attraverso i tessuti si ricreano sentimenti ed emozioni della nostra storia e dove, attraverso gli abiti, si ricostruiscono pensieri e parole di brani di vita, si ravvivano culture e poetiche del nostro mondo. I protagonisti di questo laboratorio dichiarano di voler provare ad inventare “un altro modo di viaggiare nel mondo dei costumi cercando di aprire nuove rotte”.
La tessitura è all’origine di tutto, ed è una forma d’arte che rappresenta uno dei primi importanti esempi di ingegnosità umana. Il telaio è uno dei più antichi oggetti che l’uomo abbia sapientemente costruito con le proprie mani; è sempre stato uno strumento la cui bellezza è data dall’efficienza ed essenzialità della geometria, così come dai semplici e intelligenti meccanismi che lo compongono.
Come fili che ci tengono collegati al mondo, e attraverso i quali percepiamo il dolore stesso del mondo, che è anche il nostro dolore, Sandra Naggar intesse i fili della sua trama a supporto di forme che le permettano di afferrare per intuizione gli schemi insondabili degli eventi; un’ideale intessere che sottende il tutto e attraverso il quale l’artista prova a comprendere i meccanismi profondi che muovono la nostra esistenza.
I gesti di Sandra Naggar sono tesi a riflettersi verso il mondo che ci circonda. Plasma la materia millimetro per millimetro, la tocca e la lavora passo dopo passo, e con sapiente attenzione la frammenta e la ricompone fino a che si dispieghi nel suo ordito.
Come nel classico lavoro al telaio, l’artista inizia con la scelta di materiali, dimensioni, lunghezze e spessori per poi, tratto su tratto, colore su colore, far emergere le forme pensate. E mentre l’intreccio si dipana, il ritmo varia ad ogni diversa sollecitazione: la materia risponde all’azione dell’artista con partecipazione sensibile e cosciente.
La mostra è resa possibile anche grazie alla collaborazione di Erminia Manfredi, nostra compagna d’avventura, che con Viva la Vita porta avanti un lavoro costante e continuo per ridare ‘voce’ alla sensibile e profonda intelligenza dei malati di SLA. Anche Erminia, tessitrice instancabile, vuole ricomporre la trama sottile di vite che, come fili di un altro colore, possano dare la loro preziosa luce nel tessuto dell’esistenza
Giuliana Stella