Latinamente
In occasione della 7 Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, la Primo Piano LivinGallery, organizza la mostra d’arte contemporanea “Latinamente” a cura di Dores Sacquegna.
Comunicato stampa
In occasione della 7 Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, la Primo Piano LivinGallery, organizza la mostra d’arte contemporanea “Latinamente” a cura di Dores Sacquegna. Inaugurazione sabato 08 ottobre alle ore 19:30 alla presenza di tutti gli artisti.
Non nuova alla tendenza dell’arte latino-americana, la Primo Piano LivinGallery espone quest’anno le opere di new entry come Bartus Bartolemes, Jose Coronel Ortega, Paola Puppio Zingg, Ricardo B. Sanchez, accanto ai suoi artisti di riferimento Carlos Anzola e Astolfo Funes) e a due “incursioni” latine di eccezione: Carlo Marcello Conti italiano e Robert Scott Alger, americano, per aprire un dibattito comune, una sinergia che supera i confini e diviene momento di incontro tra culture e paesi. Otto artisti. 8 come il simbolo dell’Infinito. E nella poetica lontananza dell’infinito, si avverte il bisogno di una vicinanza, di una unione che supera le frontiere e diviene momento di incontro e dialogo tra culture.
Nel segno della fratellanza, della community. E in questo collettivo, si percepisce il senso del “costruttivo”, di qualcosa che sta andando a crearsi, fra di loro. Tra loro e tutti noi.
Latinamente, è come dire “alla maniera dei latini”, per conoscerli, dialogare con loro, gustare la loro arte, bere un drink. Così, come si fa tra amici. Perché l’arte non separa, ma unisce. Soprattutto quando è differente. Tutti insieme, latinamente, per affrontare questo secolo malato, disorientato, disincantato.
Noi, voi e loro.
CENNI BIOGRAFICI ARTISTI
Bartus Bartolomes (Venezuela, 1958), è un’artista che negli anni’ 70 ha cominciato a popolare strade e spazi pubblici della città, con immagini e parole stampate su carta, armato di una scopa e un secchio di colla per attaccarle sui muri. Come tutti quelli cha hanno scelto la strada come una loro grande tela a cielo aperto, guidato dalla filosofia del “Do it yourself”, dell’arte-linguaggio aperta a tutti. Le sue opere sono attraversate da un vagare impazzito di segni, simboli della mitografia contemporanea, a volte nitidi, altre volte confusi, logorati nel labirinto della comunicazione.
Ha pubblicato diversi libri tra cui: “Pigmeicidio”, “LumpenVisivo-LumpenHaiku”,“Flipper Postume”, “Azure Night Cup”, “Erotogramas y Chàcharas”. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni’80 partecipa a diverse manifestazioni realizzate in Italia ed in Europa. È tra i promotori internazionali della “Nuova Visualità” o “poesia visiva”. Attualmente vive tra Parigi, Monaco, New York, Rio de Janeiro e Caracas, come consulente presso diverse istituzioni e imprese in relazione allo sviluppo di progetti di energia alternativa e, allo stesso tempo, scrive e cura la pubblicazione dei suoi libri continuando a collaborare al progetto museale visivo con il Gruppo Zeta e la casa editrice Campanotto, su ‘Iconographic’ ‘Kromathone’ e ‘B2art’ a New York.
Carlo Marcello Conti (Belluno, 1941), vive e lavora a Pasian di Prato. Sulle direttive tra scrittura e immagine, prendono forma i “ritagli poetici” di Carlo Marcello Conti, poeta e performer visivo che dagli anni’ 60, porta avanti una ricerca sulla poesia visiva. Poeta performer, artista multimediale, poeta visivo e sonoro, ha cominciato con Adriano Spatola nel 1961. Da allora ha fondato riviste e una casa editrice con la moglie Franca Campanotto. Dirige la rivista Zeta e la casa editrice. È stato ospite del DADD a Berlino nel 1985. Tra le personali in Italia e all’estero ricordiamo: Galleria Lösekrug Berlino, Galleria Armstorfer Salisburgo, Galerie Satellite Parigi, Museo Storico Parri Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna Portogruaro.
José Gregorio Coronel Ortega (Venezuela, 1957) dove vive ed opera. Disegnatore, grafico, pubblicista, artista a tutto tondo è uno dei nomi di punta dell’arte latino-americana. Ha esposto in gallerie private ed enti pubblici e molte sue opere sono parte di importanti collezioni pubbliche e private dal 1980 ad oggi. Ha tenuto seminari di tecniche artistiche e di restauro, ha realizzato grandi murales. Tra figurazione e astrazione, tra ricchezza narrativa e rigore formale troviamo le opere del “mondo fluttuante” di Josè Gregorio Coronel Ortega. Oleogrammi di luce, in cui la trasparenza gioca un ruolo importante. La ricerca pittorica di Coronel sembra combinare insieme il genere fantasy con le atmosfere metafisiche di Sironi e Carrà, inventando una classicità futuribile, in cui un nuovo essere vivente pseudoumano ha sostituito il nostro genere umano, ed ora domina incontrastato al centro di un universo immobile asfissiante. Sono opere, queste, che mostrano frammenti di uno spazio al limite della dissoluzione entropica, precognizioni sui destini dell’umanità, visioni folgoranti.
Astolfo Funes (Venezuela,1973), vive ed opera a Miami, Usa. Dal 1993 partecipa attivamente a mostre a livello internazionale. Le sue opere sono collezionate in importanti musei d’arte contemporanea come: Museo De Arte Contemporáneo, Maracay, Venezuela; Solar, East Hampton, New York;American Art Promotion, Paris; Fundacion Nelson Sanchez Chapellin ed altre e collezioni private. Nelle sue opere, dalle tinte fortemente alterate, emerge un mondo popolato per lo più da donne perdute nell’ebbrezza dell’alcool o della vanità, nella sessualità esibita, nella diversità familiare, donne tendenzialmente tristi, atmosfere da night club, con rare incursioni con soggetto maschile. Una cultura, la sua, che sembra richiamare il retaggio dell’espressionismo tedesco, la pop art, i comics underground e non da meno l’art brut e che lo contraddistinguono tra gli artisti latini della sua generazione.
Carlos Anzola (Venezuela, 1970) dove vive ed opera. Artista e architetto, allievo di Gary Hill. Dal 1998 partecipa attivamente a mostre internazionali e le sue opere sono in prestigiose collezioni museali e private. Sulla scia del misticismo visionario, Carlos Anzola, artista e architetto, dal 1996 porta avanti una ricerca incentrata sulla simbologia con la serie delle “rapsodie urbane”, mescolando pittura, scultura, architettura e installazione. Tra i suoi temi preferiti dal 2003 ad oggi, la reinterpretazione in chiave personale e spesso intrisa di un umorismo nero, dei rituali religiosi e dell’anatomia umana. Gesto che diventa significato. Contenuto che diventa contenitore. Messa-in-scena e rappresentazione, prospettiva e visione pittorica.
Paola Puppio Zingg (Venezuela, 1978). Ha studiato fotografia e porta avanti una ricerca di esplorazione sulla bellezza e la sensualità esotica, catturando l’essenza e la purezza delle forme con il suo “realismo magico”. Dal 2004 partecipa a mostre collettive in Caracas, Santo Domingo e Miami. Paola Puppio Zingg è l’unica presenza femminile del gruppo ed anche la più giovane. Recentemente, ha realizzato una serie di opere di matrice surreale. Una sorta di “realismo magico”, in cui mixa oggetti, accessori, paiette, carte da gioco, filo spinato, textures dorate, foglie, dollari, fotografie etc. il tutto viene incapsulato in una teca stile rococò, con una luce di fondo che dà alla composizione un’aura magica. I suoi soggetti, sono icone della contemporaneità, di ciò che usiamo e viviamo ogni giorno.
Ricardo B. Sanchez (Venezuela, 1953), vive ed opera anche in Spagna. È uno degli artisti di punta impegnati anche nel sociale. Ha studiato fotografia al Museum School of Fine Arts in Boston, e Political Science and History al Tufts University in Boston, Mass. USA tra il 1971-1975. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private e pubbliche come: International Center For Photography, New York, New York State Museum, Fundación La Caixa, Barcelona, Museo de Arte Contemporáneo, Caracas, Warner Comunications, España, Lowes Corporation, New York , Merril Lynch Corporation, New York, Colegio de Arquitectos de Canarias, Calcografía Nacional de España ed altre. Il suo discorso artistico affonda nei fatti quotidiani e testimonia le macroscopiche ingiustizie, la perenne questione medio-orientale (vedi “Star of David”), la necessità degli spostamenti dei popoli, l’aspirazione alla pace (ved. “Peace”). La folla di umani che popolano le sue opere, nella struttura ascensionale piramidale, rievoca l’aura mortifera di un girone dantesco, un groviglio di corpi che si fa simbolo dello status dell’umanità di oggi.
Robert Scott Alger (Louisiana, 1972), vive ed opera tra Londra e New York. Dal 1994 partecipa attivamente a mostre internazionali con opere pittoriche, fotografia, video, arte digitale, installazioni. Le opere di Alger ribadiscono l’idea di uno spazio aperto, un luogo ampio di relazioni, in cui si respira una vitale distanza tra l’architettura d’interno e l’esterno (dove c’è lo spettatore) che ospita il tutto, attraversato a sua volta da immagini sonore, statiche come la fotografia o cinetiche come quelle del cinema
PRIMO PIANO LIVINGALLERY è una galleria d’arte contemporanea locata a Lecce. Dal 2006 tratta anche artisti latino-americani provenienti dal Messico, dalla Colombia, da Cuba, dal Perù etc, come Grimanesa Amoros, Marcelo Fica, Bela Limenes, Sandra Miranda Pattin, Teresa Olabuenaga, Cuathemoc Rodriguez, per citarne alcuni.
Dal 2008, espone opere di artisti dal Venezuela come: Astolfo Funes, Carlos Anzola, Alberto Reira e Roberto Notarfrancesco, sino ad arrivare ad oggi con Josè Gregorio Coronel Ortega, Astolfo Funes, Carlos Anzola, Paola Puppio Zingg, Ricardo B. Sanchez e Bartus Bartolomes, Scott Alger e Carlo Marcello Conti.
La mostra si apre con un dibattito con tutti gli artisti coinvolti.