Stefano David – Metropolis
Metropolis, racconta di Roma, della città e del suo divenire, di una strada che, percorsa e ripercorsa, è sempre la stessa ma è diversa ogni volta e, nella sua ripetizione, crea nuove realtà, diverse, immaginifiche, oniriche, reali e irreali al tempo stesso.
Comunicato stampa
Metropolis, racconta di Roma, della città e del suo divenire, di una strada che, percorsa e ripercorsa, è sempre la stessa ma è diversa ogni volta e, nella sua ripetizione, crea nuove realtà, diverse, immaginifiche, oniriche, reali e irreali al tempo stesso.
”Ne emerge un’immagine convulsa fatta di multiesposizioni e incastri in cui gli elementi della forma urbana vengono destrutturati per poi essere ridistribuiti in frammenti ad alta carica visionaria. Strade, automobili, luci, palazzi, antenne paraboliche avvolte nella velocità di cui fanno parte, protagonisti di un procedimento ricombinatorio per rappresentare scenari inediti. La città fatta a pezzi e poi rimontata a piacimento, immagini che appaiono e in un attimo spariscono. Metropolis è il groviglio della modernità, o meglio la sua estetica.” (Monia Cappuccini, Maria Evangelisti, 2006).
Come nel film di Fritz Lang, dove la composizione dell'inquadratura crea un vero e proprio universo visionario senza ostacolare la narrazione della storia, così Metropolis di David racconta la complessità della città, a partire dalle contraddizioni che la caratterizzano e la attraversano. Ma l’associazione tra le foto di David e il capolavoro di Lang non riguarda solo il carattere evocativo e visionario delle immagini: anche la tecnica - l’impiego delle multiesposizioni in ripresa - creano nelle foto, come nel film, astrazioni visionarie evocando realtà e spazi fuori dal tempo.
In esposizione 14 fotografie cm 50x60: sono multiesposizioni in ripresa realizzate con pellicola in bianco e nero, stampate ai sali d’argento su carta baritata.
Le fotografie sono tutte scattate a Roma nell’area della Tangenziale Est.