Giuseppe Spagnulo – Ritratto della mia diletta
Cecé chiede a Giuseppe Spagnolo di poter lavorare sulle sue opere. L’artista realizza dei lavori su carta e li porta in bottega. Nasce così la mostra che è anche un omaggio a un’arte né confortevole né evasiva ma una pratica politica e sociale, di confronto anche polemico.
Comunicato stampa
L’invito di Cecé Casile a entrare nella sua bottega è un modo per raccontare la tradizione laboratoriale e fabbrile come scelta di cultura e innovazione in un’epoca ipertecnologica e smemorata, il senso epico di fare le cose e l’uso delle mani che traduce il lavoro intellettuale.
Cecé chiede a Giuseppe Spagnolo di poter lavorare sulle sue opere. L’artista realizza dei lavori su carta e li porta in bottega. Nasce così la mostra che è anche un omaggio a un’arte né confortevole né evasiva ma una pratica politica e sociale, di confronto anche polemico.
La cornice diventa un dispositivo che conduce lo sguardo e s’identifica intimamente con l’opera d’arte. È progettata per contenere la sabbia vulcanica, l’ossido di ferro, il carbone, il rosso cadmio con cui Spagnulo lotta sulla superficie della carta fino a lacerarla.
All’inaugurazione il sax di Domenico Mamone è chiamato a interagire con le opere.