Becky Beasley – The Outside
The Outside, prima personale di Becky Beasley da Francesca Minini, è il secondo capitolo della trilogia ‘Late Works’, la cui prima parte è stata presentata nel 2010. La trilogia si concluderà con un ulteriore progetto e una pubblicazione in tre parti nel 2012.
Comunicato stampa
The Outside, prima personale di Becky Beasley da Francesca Minini, è il secondo capitolo della trilogia ‘Late Works’, la
cui prima parte è stata presentata nel 2010. La trilogia si concluderà con un ulteriore progetto e una pubblicazione in tre
parti nel 2012.
Il punto di partenza per The Outside è stato l’interesse di Beasley per Casa Mollino, un appartamento a Torino che Mollino
comprò nel 1960 e che decorò per il resto della sua vita. Egli non vi abitò mai; lo considerava piuttosto come un sepolcro
per la vita dopo la morte. Essendo molto interessato al museo egizio di Torino sapeva bene che l’architetto reale Kha
decorò la sua tomba nel tempo libero. Per questo Mollino, così come Duchamp nel suo Étant donnés (1946-66), passò gli
ultimi anni della sua vita lavorando quasi segretamente su questo progetto.
L’appartamento rispecchia molte caratteristiche presentate in Utopia e Ambientazione, saggio di Mollino pubblicato su
alcuni numeri successivi di Domus nel 1949 che svelava la sua filosofia decorativa profondamente trans-storica. In questo
testo Carlo Mollino racconta la storia degli interni. Scrive in modo eloquente, in modo generale ma preciso, a volte con
sprazzi di teatralità parlando di come culture differenti producano diverse esperienze di interni. Utopia e Ambientazione è
sia un documento storico che un catalogo delle influenze personali di Mollino. Per la sua ricerca Beasley ha fatto tradurre
questo testo in inglese per la prima volta. Un altro testo, Il Messaggio Dalla Camera Oscura, un libro scritto da Mollino
anch’esso pubblicato nel 1949, riguarda la fotografia e funge allo stesso modo sia da catalogo che da raccolta storica
delle influenze e dei pensieri di Mollino.
L’appartamento ha offerto a Beasley uno spazio tridimensionale attraverso il quale meditare più approfonditamente sul
suo interesse verso la fotografia. The Outside è una mostra dove lavori fotografici incorniciati diventano opere scultoree.
Le dimensioni delle cornici di cedro sono tutte basate sui progetti di un paio di porte scorrevoli che Mollino disegnò
specificatamente per l’appartamento, ma che alla fine non realizzò perchè decise di utilizzare delle porte pieghevoli. Tre
sculture verticali, Nolens Volens (u), (r), (i) sono presentate nella sala principale della galleria. Le fotografie di pizzi bianco
Chantilly sviluppate a mano dall’artista sono appese libere nelle loro cornici, il retro della stampa è visibile ma è sempre
visto in relazione con l’immagine del pizzo del pannello adiacente. L’attenzione si sposta attraverso la superficie
dell’immagine, le ombre si confondono nelle aree basse mentre plexiglass colorati danno ad alcune sezioni della fotografia
un tono giallo e arancione-rosa. E’ la prima volta che l’artista usa pannelli fotografici nelle sue composizioni scultoree in
questo modo. Il titolo di questo lavoro, Nolens Volens, deriva dal latino e significa Nolente Volente, che è diventato il modo
di dire: Volente o Nolente. Viene proposto un incontro casuale, nel quale non si prendono in considerazione le
conseguenze. Per Beasley Nolens Volens è un modo di considerare cosa potrebbe essere una foto senza fronte nè retro,
semplicemente come un’esperienza senza queste opposizioni. Giallo è il colore dell’amicizia; arancione-rosa è il colore
dell’affetto. Questo è The Outside.
Le sei opere appese al muro, Setting (C.A.) (R.L.) (O.M.) (O.L.) (L.I.) (N.O.), uniscono gli stessi pannelli fotografici di pizzo
con frammenti di un oggetto progettato e poi riposto. A tratti diminuendo e poi espandendo la visibilità, come un gioco di
carta cinese, l’opera sembra ripiegarsi su se stessa e formare un’altra opera, ogni lavoro è completo e allo stesso tempo è
un frammento parziale. Non è tanto questione di ragionare riguardo ad un oggetto, ma piuttosto di non definirne l’interno
e l’esterno attraverso processi d’incorniciatura, capovolgimento e ripetizione. Questo è The Outside.
Un terzo lavoro scultoreo, Nolens Volens (Setting), incorpora due blocchi di stampe litografiche off-set di una piccola
sezione di pizzo Chantilly. I fogli sono offerti come un dono al visitatore. Il motivo ripetuto sull’immagine del pizzo permette
alle sezioni d’incontrarsi e unirsi all’infinito. Per Beasley, questo lavoro apporta un altro significato alla parola ‘setting’ che
in inglese fa riferimento anche alla tavola apparecchiata; un invito allo spettatore ad utilizzare i fogli come tovaglietta per un
pranzo.
Becky Beasley nata nel 1975 vive e lavora a St Leonards on Sea, UK. Tra le mostre: (solo) Art Now, Tate Britain (2012);
Spike Island, Bristol (2012); 8th May 1904, Kingston, Stanley Picker Gallery, Kingston (2010); 13 Pieces 17 Feet,
Serpentine Gallery Pavilion (con Chris Sharp) (2010); (collettive) British Art Show 7: In The Days of the Comet; Structure
and Material, Arts Council Collection; La Carte D’Après Nature, curata da Thomas Demand, NMNM, Monaco (2010)
Matthew Marks Gallery, New York (2011).