Laura Marcucci Cambellotti – Oggi è nata nostra sorella
Nei suoi arazzi ad ago coi fili di lana dopo un periodo dedicato alla pittura si sente finalmente libera col lavoro da amanuense.
Comunicato stampa
“OGGI E’ NATA NOSTRA SORELLA LAURA MARCUCCI CAMBELLOTTI”
Mostra personale di: Laura Marcucci Cambellotti
A cura di : Vincenzo Mozzarella, Roberta Giulieni
Vernice: giovedì 20 ottobre 2011
Galleria: MONSERRATOARTE900
Via di Monserrato 14 ROMA
Laura Marcucci Cambellotti e’ un artista perche’ e’ una grande artigiana.
Nei suoi arazzi ad ago coi fili di lana dopo un periodo dedicato alla pittura si sente finalmente libera col lavoro da amanuense.
Riesce a ricreare l’ immagine della sua vita dei pittori a lei preferiti in una concentrazione mistica, non pretende di fare la Cappella Sistina. Il suo lavoro e’ straordinario nell’ essere umile e paziente e chissa’ che questo non sia una svolta nella storia dei pittori dell’arte in quanto molte visoni sono belle nei particolari.
Uno puo’ avere la visione della citta’ ma e’ importante anche la visione di un solo portone.
Nasce a Roma nel 1921. Figlia d'arte, nel senso più ampio del termine, cresce in un ambiente che le trasmette una profonda sensibilità per l'estetica quale strumento di formazione individuale e di crescita sociale e vive pienamente il concetto di arte totale che permea la vita, abbattendo il pregiudizio che contrapponeva le arti maggiori da quelle minori. Pittrice di formazione accademica, lavora fianco a fianco con mastri prestigiosi quali Coromaldi, Rizzo, Siviero, Bocchi e fà arte soprattutto per sé e per la sua famiglia, come testimoniano gli splendidi ritratti del padre Alessandro Marcucci, dei figli, della sorella, dei “compagni di viaggio”. La conclusione degli studi d'Accademia coincide con le prime esperienze lavorative e con l'attività nell'Associazione Nazionale Fascista Donne Professioniste, Artiste, Laureate (l'A.N.F.D.A.L.). Ma la vera inclinazione la porta a specializzarsi nei molteplici campi dell'artigianato. Negli anni '30 comincia con le illustrazioni di favole, partecipa a concorsi per cartelli pubblicitari e si dedica alla ceramica. Inizia a collaborare con l'E.N.A.P.I. Gli ultimi anni di guerra la vedono dirigere i telai di “Mirycae” e progettare bambole, cornici e fiori di legno, scolpiti e dipinti, tessuti d’arredamento e d’abbigliamento. Nei primi anni '50 si occupa anche di figurini teatrali e di scenografie per il Teatro Quirino e, su invito dello zio Giacomo Balla, negli anni '60 trasferisce su telaio i suoi quadri futuristi e i progetti di pannelli decorativi. Progetta, inoltre, gioielli, costumi e complementi d'arredo per alcuni film tra cui “Ben Hur” (1959), “Cleopatra” (1963) e “Il Tormento e l'Estasi” (1965).
Sul finire degli anni '70 mette a punto l'invenzione degli arazzi ad ago, progettati per grandi linee, usando fili di lana, cotone, seta, argento e oro, di diverso spessore che sottolineano il passaggio da una campitura all’altra e riflettono lo stato d’animo dell’artista, in cui galleggino ricordi e provocazioni, un lontano Klimt, un’atmosfera vagamente Secessione. Da circa 18 anni l'artista sviluppa questa tecnica espressiva del tutto personale, connotata da grande lentezza, pazienza e dedizione.