Massimo Camasso – Prima
Nella selezione proposta delle opere si evidenzia il lavoro sulla costruzione compositiva e sulla ricerca del segno che è infine personale e autentico; esso stesso diviene risultato e sintesi di investigazione sulla misura come regola. È la possibilità di rendere simultaneo il racconto degli strati, nel segno la misura.
Comunicato stampa
Prima / Dieci opere in esposizione
Una nota dell'artista.
"Per strati, questi quadri sono costruiti per strati.
Nella pittura, quella ad olio e quella ad acrilico, la velatura è una tecnica, è parte della capacità dell’autore, è parte della maestria pratica e materiale dell’artista; la tela è in questi casi preparata, scura o neutra, pronta per ricevere le tonalità, le coloriture, le trasparenze che la velatura imprime. Lo spessore di questi successivi passaggi, di questi campi cromatici, è molte volte impercettibile. Operare attraverso la velatura significa operare in pratica con una sequenzialità di attese e di passaggi.
Nei lavori presentati lo strato è il contenuto. Lo strato diviene la sostanza della costruzione compositiva, vista attraverso le sospensioni, i caratteri e i cambiamenti di stato della materia: morbida, fresca, dura, asciutta, polverosa, secca, grassa, umida; lo strato spesso è tema.
Lo strato spesso è tema che viene dalle sovrascritture e dalle ripuliture necessarie per ritrovare i campi vuoti, a volte, velatamente protetto riaffiora e riemerge nei tratti in trasparenza. Queste operazioni definiscono degli scarti che in realtà sono l’essenza delle questioni compositive. I temi che si mostrano sono i temi dalla indubbia storicizzazione che segnano la volontà di voler appartenere, di voler dichiarare di essere stati influenzati. Con differenti gradienti, la struttura diviene lo strato-tema che ossessivamente attraversa tutti i lavori esposti.
La dimensione e il supporto non sono estranei alla composizione. Non sono supporti fortuiti: abbandonati e trovati per caso; il supporto è definito con precisione dimensionale a priori, appartiene ad un progetto, ha un senso nell’economia dell’esposizione. È tendenzialmente quadrato, quindi per sua natura maggiormente astratto e senza verso proprio. È tela pittorica; nessun altro supporto per questo progetto.
Progetto espositivo fondato sul concetto duplice che il singolo lavoro sia considerato al pari stazione tematica ed elemento autonomo; la singola opera ha la completezza e la indipendenza necessari ad un quadro, ma disegna e ricostruisce, se visto insieme agli altri, un sistema che traccia un percorso di ricerca molto evidente.
Nella selezione proposta delle opere si evidenzia il lavoro sulla costruzione compositiva e sulla ricerca del segno che è infine personale e autentico; esso stesso diviene risultato e sintesi di investigazione sulla misura come regola. È la possibilità di rendere simultaneo il racconto degli strati, nel segno la misura".
Massimo Camasso, ottobre 2011
Cos'è FITZLAB
FITZLAB è uno spazio aperto alle idee,
un laboratorio dove le idee si trasformano in progetti
in un ambiente piacevole, arricchente e favorevole all’incontro.
FITZLAB è un progetto di Fondazione Fitzcarraldo realizzato in collaborazione con DE-GA Spa e Terzo Valore di Banca Prossima.
FITZLAB è centro culturale sui generis:
è uno spazio incontri e un'aula formazione.
E' un ufficio, anzi due.
E' un luogo di convivialità grazie ad una grande spazio cucina "familiare" al servizio di chi lavorerà e si formerà qui.
E' un piccolo campus in stile nordico...sulle rive della Dora. In Via Aosta 8 a Torino, in un ex fabbrica di cioccolato, la Tobler.
FITZLAB è un'idea che guarda al futuro per chi vuole ridare valore sociale alla cultura e all’arte.