Jan Fabre – Prometheus. Landscape II
Artista incendiario quant’altri mai, Jan Fabre incontra colui che ha rubato il fuoco agli dei per donarlo agli umani: Prometheus. Landscape II – al Teatro Olimpico di Roma il 5 e 6 novembre per Romaeuropa Festival- promette di tuffare lo spettatore nell’oceano del mito, reso tempestoso da una visione contemporanea, aggressiva e poetica.
Comunicato stampa
JAN FABRE | TROUBLEYN
Prometheus. Landscape II
5 novembre ore 20.30
6 novembre ore 17
Roma - Teatro Olimpico
ideazione, regia, scenografia Jan Fabre
testi Jeroen Olyslaegers, Jan Fabre
musica Dag Taeldeman
performers Katarina Bistrović-Darvaš, Annabelle Chambon, Cédric Charron, Vittoria De Ferrari, Lawrence Goldhuber, Katarzyna Makuch, Gilles Polet, Kasper Vandenberghe, Kurt Vandendriessche
spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano
Artista incendiario quant’altri mai, Jan Fabre incontra colui che ha rubato il fuoco agli dei per donarlo agli umani: Prometheus. Landscape II – al Teatro Olimpico di Roma il 5 e 6 novembre per Romaeuropa Festival- promette di tuffare lo spettatore nell’oceano del mito, reso tempestoso da una visione contemporanea, aggressiva e poetica.
Ecco dunque uno degli spettacoli di Fabre dove gli aspetti sociali, antropologici e politici emergono più prepotentemente. In Prometeo l’artista belga trova una figura cardine della cultura occidentale: il titano che dopo aver aiutato Zeus a battere gli altri titani, si ribella al padre degli dei e si schiera dalla parte degli esseri umani, regalando loro il segreto del fuoco e quindi del potere sulla materia.
Per questo lavoro Fabre ha usato due testi, uno suo e l’altro di Jeroen Olyslaegers ispirato alla tragedia di Eschilo Prometeo incatenato: sul Caucaso, imprigionato da Zeus per la sua ribellione, Prometeo è in una dimensione senza storia e senza tempo, soggetto alle offese delle intemperie, mentre i rapaci di giorno gli mangiano il fegato che gli ricresce durante la notte. E’ qui che con il disprezzo della morte e della sofferenza, mostra la consapevolezza della sua ribellione, atto fondativo della civiltà: e sempre qui Fabre trova le domande incandescenti per il suo nuovo lavoro. Quali sono gli eroi del nostro tempo? Quel fuoco regalato agli uomini per costruire la civiltà è al tempo stesso il mezzo con cui hanno inventato le guerre? E il disprezzo della morte e della sofferenza ha creato gli infiniti Caucaso che punteggiano la storia?
Artista visivo, regista, coreografo, scrittore e scenografo, a partire dagli anni ’80 Fabre si è imposto come una figura di punta della scena internazionale grazie a una ricerca teatrale complessa, multidisciplinare e soprattutto per l’energia con cui è riuscito a fondere diverse discipline –danza, drammaturgia, installazione, teatro musicale–, raggiungendo un impatto potente, talvolta definito «crudele». Ma al centro del suo lavoro ci sono sempre l’essere umano e le sue eterne domande, articolate con un deciso tratto surreale, dove estetica ed etica si toccano: gli aspetti sociali, antropologici e politici diventano materia per quelli che lui definisce i «guerrieri della bellezza», vale a dire il suo gruppo di lavoro.
JAN FABRE | TROUBLEYN
Prometheus. Landscape II
ideazione, regia, scenografia Jan Fabre
testi I am the all-giver Jeroen Olyslaegers (ispirato al Prometeo Incatenato di Eschilo) & We need heroes now Jan Fabre
musica Dag Taeldeman
assistente regista e drammaturga Miet Martens
performers
Katarina Bistrović-Darvaš, Annabelle Chambon, Cédric Charron, Vittoria De Ferrari, Lawrence Goldhuber, Katarzyna Makuch, Gilles Polet, Kasper Vandenberghe, Kurt Vandendriessche
Luci Jan Dekeyser,
costumi Andrea Kränzlin
produzione & tour manager Tomas Wendelen,
produzione
Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, Belgium).
con il supporto del Governo Fiammingo co-produzione Peak Performances @ Montclair State University (Montclair, USA), Théâtre de la Ville (Paris, France), Malta Festival (Poznan, Poland), Tanzhaus NRW (Düsseldorf, Germany), Zagreb Youth Theatre (Zagreb, Croatia), Exodos Ljubljana (Ljubljana, Slovenia), La Biennale di Venezia (Venice, Italy), Bitef Theatre Belgrade (Belgrade, Serbia): as part of the ENPARTS - European Network of Performing Arts and with the support of Programma Cultura della Commissione Europea