Francesco Tabusso – Mac fioca
La mostra raccoglie una trentina di opere selezionate tra le tante eseguite nell’arco di un trentennio da Francesco Tabusso, sul tema della neve, accompagnate da un racconto di Bruno Gambarotta ispirato al capolavoro del 1964 “Interno del chietto”.
Comunicato stampa
Francesco Tabusso nato a Sesto San Giovanni nel 1930, ha conseguito la maturità classica al liceo Rosmini di Torino, tra i suoi compagni Edoardo Sanguinetti e l’architetto Andrea Bruno.
Molto amato a Torino è considerarto l’erede d’arte di Felice Casorati, Maestro che lo appoggiò fin dai suoi esordi.
Ventiquattrenne viene invitato alla Biennale di Venezia del 1954 poi nelle edizioni del 1956 e 1958 fino ad arrivare al riconoscimento attribuitogli nel 1966 con una sala personale.
Partecipa a numerose manifestazioni internazionali a Bruxelles, New York, Mosca, Alessandria d’Egitto e molte sono state le personali in Italia ed all’estero.
Narratore straordinario di fiabe, lo ha definito Elena Pontiggia. Ma che genere di fiabe? Quelle in cui l’Artista ponendosi dal punto di vista dello stupore racconta la propria terra, le proprie esperienze, i propri sogni.
La mostra raccoglie una trentina di opere selezionate tra le tante eseguite nell’arco di un trentennio da Francesco Tabusso, sul tema della neve, accompagnate da un racconto di Bruno Gambarotta ispirato al capolavoro del 1964 “Interno del chietto”.
Da sempre pittore di neve che ha disegnato nella sua casa di Rubiana fin da bambino, dove intorno c’erano soltanto boschi e neve. Nei suoi paesaggi si sente l’odore del vento delle montagne .
Tabusso è il pittore torinese più conosciuto e stimato, dalla critica e dal pubblico, caso forse unico.