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Informazioni Evento

Luogo
BI-BOX
Via Italia, 38 - 13900, Biella, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
11/11/2011

ore 18

Generi
arte contemporanea, inaugurazione, collettiva

L’associazione “BI-BOx” inaugura come prima sua attività nella galleria di via Italia 39 una mostra di artisti biellesi e bolognesi, quasi a voler rimarcare quanto espresso nel nome: BI per Biella e BOx sia per Bologna sia nel senso di contenitore di tante storie ed esperienze.

Comunicato stampa

BI-BOx nasce come associazione culturale che si propone di diffondere la cultura artistica, cinematografica, musicale e letteraria nel mondo giovanile e non; di ampliare la conoscenza della cultura artistica, cinematografica, musicale e letteraria in genere, attraverso contatti fra persone, enti ed associazioni.
L'associazione “BI-BOx” inaugura come prima sua attività nella galleria di via Italia 39 una mostra di artisti biellesi e bolognesi, quasi a voler rimarcare quanto espresso nel nome: BI per Biella e BOx sia per Bologna sia nel senso di contenitore di tante storie ed esperienze.
BI-Box ha come soci fondatori Irene Finiguerra, Giulio Tarantino e Enrica Corio. I due, Irene e Giulio, hanno condotto i loro studi e la formazione culturale a Bologna, mentre Enrica per anni si è occupata di pubbliche relazioni, ufficio stampa e gestione eventi a Biella e a Milano. Per tutti e tre la scommessa è quella di voler aprire a Biella, realtà geograficamente periferica ma ricca di esperienze artistiche di livello internazionale, un luogo dove giovani artisti siano seguiti e promossi al pubblico, agli amanti e non dell’arte.

Irene Finiguerra (1987), biellese, laureata alla Alma mater studiorum di Bologna in Lettere moderne con una tesi su Michelangelo Pistoletto e in Storia dell’arte con una tesi magistrale sul tema della provocazione negli artisti degli anni ’80 e ’90. Ha lavorato per diversi anni presso una famosa radio di Bologna dedicandosi alle interviste in diretta di artisti e scrittori, ha seguito un corso di formazione presso Christie’s a Londra nel 2010 e ha lavorato presso la Galleria Spazia di Bologna. Presidente della associazione, si occupa della parte curatoriale della galleria e della programmazione culturale.

Giulio Tarantino (1979), biellese, laureato al Dams di Bologna in cinematografia. Lavora fin dall'inizio degli studi in film per il cinema come video assist e casting director, fino ad avvicinarsi alla regia vera e propria passando da assistente regia a aiuto. Dopo la laurea forma con un gruppo di collaboratori la Tarantino Film, che produce progetti dal cinema ai video-clip, dai filmati industriali alle pubblicità. Nel 2009 il video "Arte statica in movimento" partecipa come opera selezionata da Valerio Dehò alla edizione nazionale di Gemine Muse. Nella primavera 2011 ha girato il suo primo lungometraggio dal titolo "Ultimo libro".In Bi-BOx si occupa del settore destinato ai video e al multimediale.

Enrica Corio
Enrica Corio a Milano negli anni '80 è stata tra i suoi vari incarichi PR e Ufficio stampa di Versace e Gucci; a Biella negli anni '90 responsabile degli eventi di Palazzo Lamarmora e socio fondatore di una importante agenzia di comunicazione; negli ultimi anni in staff presso lo Studio di Luisa Bocchietto per la realizzazione di mostre di design.

La mostra BI-BOx¹ vede come protagonisti artisti che si cimentano in tre discipline: arte figurativa e installazioni (Luciano Pivotto, Gigi Piana, Chiara Bo), fotografia ( Coralie Maneri e Damiano Andreotti) e scultura (Mirko Donati). Tutti gli artisti hanno un curriculum di grande interesse, sono già stati presenti in varie mostre e rassegne, alcuni hanno anche avuto riconoscimenti in premi a livello nazionale.

La mostra di apertura di BI-BOx, nuovo spazio per l’arte a Biella, presenta una gruppo di artisti biellesi e bolognesi. Discipline diverse si incontrano e dialogano fra di loro

LUCIANO PIVOTTO
Luciano Pivotto è nato a Trivero (Bl) nel 1951. Vive e lavora a Biella. Ha tenuto la sua prima mostra nel 1980. Da allora ha esposto le sue opere in numerose città italiane ed europee. Tra le sue ultime personali ricordiamo Hope, Showcase, Amsterdam 2003; HELP, Espace Blanche, Bruxelles 2004; quelle presso la galleria Maria Cilena di Milano nel 2005, nel 2007 e nel 2009; Rapporti A2 (insieme con Gigi Piana), Officine Caos, Torino 2010. Attivo nel mondo dell’arte da oltre trenta anni, si definisce “pittore, soprattutto e post poverista”. Nei suoi ultimi lavori Luciano Pivotto prende in prestito le immagini dai giornali e da altri media, al fine di evidenziare i profili e le trasformazioni degli stili di vita. Il segno distintivo delle sue creazioni è però la scrittura e la superficie su cui lavora di consueto è la cera, elemento caldo sempre in trasformazione.
Nella rassegna BI-BOx¹ Luciano Pivotto presenta una serie di opere con soggetti immediatamente comprensibili ma che invitano ad insistere nella visione per scoprire che le linee sono parole, che quelle parole sono frasi e che le frasi hanno un significato deviante rispetto alla immagine. Una inquietudine sorge allora nel nostro sguardo perché dietro la bellezza, talora nella sua banalità, si cela un messaggio ben più maturo e profondo

GIGI PIANA
Nato nel 1967, vive tra Torino e Biella. Lavora in un terreno tra performance, installazione e video, trasformando i luoghi in paesaggi artistici dove depositare il proprio segno, provando a darne un’interpretazione critica, legata anche alla sua storia. Ha lavorato spesso in coppia con l’artista Laura Testa con la quale nel 2000 fonda il gruppo GENIMPURI, fa parte come performer del Gruppo Stalker di Torino con esperienze in Italia ed all'estero (Inghilterra, Polonia, Francia, Portogallo, Israele, Malta, Olnda. Ha partecipato a varie rassegne realizzate dal GAI nazionale, a collettive di prestigio quali nel giugno 2006 la rassegna “13x17”, curata da Philippe Daverio e Jean Blanchaert e riproposta nel giugno 2011 a Palazzo Fava a Bologna nell'ambito della 54° Biennale di Venezia. Ha realizzato varie mostre personali, fra le quali l’ultima risale al Febbraio 2010, “Words”, a cura di Olga Gambari presso le Officine CAOS a Torino.
Nella rassegna BI-BOx¹ propone lavori sempre incentrati sulla parola, sul peso che essa riveste nelle relazioni, nella scrittura, nel modo in cui descriviamo e conosciamo il mondo. Le parole possono essere trasparenti, colorate o uscire dai vasi di Pandora per colare al di fuori di quel mondo di suoni, lettere e concetti di cui si nutrono.

CHIARA BO
Nasce a Torino, ma compie i primi studi artistici a Novara e a Busto Arsizio dove vive per 20 anni, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera sia in pittura che in decorazione. Vive e lavora a Biella. Ha partecipato a mostre e concorsi, tra cui la Quadriennale di Roma, rassegne a Verona, Milano, Novara, Biella, Cogne e in altre località della Valle d’Aosta.
Nella rassegna BI-BOx¹ propone lavori dove la tecnica dell’acquarello che è il suo registro artistico si contamina talora con l’inserimento di carte, materiali vari. E’ stato scritto e non a caso che le sue opere esprimono i colori dell’anima, con un uso del colore che rimanda immediatamente alla poesia pittorica di Mark Rothko.

DAMIANO ANDREOTTI
Damiano Andreotti nasce a Biella (1977), dove vive e lavora . Dal 2001, dopo aver conseguito un master in Fotografia di Moda a Milano, collabora con la scuola come consulente d'immagine e diventa fotografo freelance. Opera soprattutto nel settore della moda e pubblicità collaborando per importanti marchi italiani e internazionali come Adidas, Ciba Vision, Fiat, Fila Sport, Piacenza 1733, Ragno, Zegna. Le sue foto sono state pubblicate su riviste e quotidiani come AD, Collezione Accessori, Glamour, Herald Tribune, Vogue Casa, Vogue Tessuti, Elle e Twist. Da qualche anno presta la sua professionalità al mondo del cinema nel ruolo di Direttore alla Fotografia. Accanto al lavoro di fotografo per la moda e la pubblicità, prosegue da anni una sua ricerca che utilizza il corpo come soggetto protagonista delle fotografie. Le immagini dal 2005 sono state esposte in importanti contesti nazionali.

Fotografie di grande formato dove figure con volti ricoperti di gesso catturano lo sguardo con il loro bianco così staccato dallo sfondo scuro come una visione drammatica e inquietante. Figure che evocano guerrieri tribali mascherati per fare paura o per proteggere le loro paure: black or white – B.O.W – così come l’eterna lotta fra il bene e il male, fra la purezza dell’anima e il lato oscuro che è in noi. Figure di donne mascherate che affrontano con una maschera pirandelliana quel ruolo antico che nessuna civiltà tecnologica può negare: donne guerriere con anime talora crepate come i segni del gesso sui volti, figure forti e fragili insieme che si offrono propositive a chi le guarda, in una dimensione monumentale che ti avvolge e non ti lascia indifferente

CORALIE MANERI
Coralie Maneri, di nazionalità italo-svizzera (1980), vive e lavora a Bologna. Fotografa autodidatta, si laurea in pittura a Bologna e si specializzata in terapeutica Artistica a Milano, sperimentando molteplici espressioni delle arti plastiche. Collabora a progetti in carcere, centri di disagio mentali, case famiglia e scuole nell'ambito dell'arte terapia. Nel 2009 opera presso i musei di Lugano e Gallarate nella didattica Artistica. Dal 2007 ad oggi lavora in diversi progetti umanitari nel terzo mondo come fotoreporter e video editor, in particolare per documentare la realizzazione di pozzi d'acqua e scuole nei villaggi rurali dell' Etiopia. Nel 2007 vince il primo premio sezione colore – bambini per il Venice International Photo Contest e le sue opere sono state selezionate per il Premio Celeste 2007. Attualmente si occupa di fotografia di reportage, portando avanti la sua personale ricerca artistica nell'indagine dell'Uomo che vive e sfida il suo spazio abitativo e spirituale nel suo percorso esistenziale.
Nella rassegna BI-BOx¹ Coralie Maneri presenta una composizione di fotografie che vanno a comporre un’opera di grande formato di circa due metri per due. Il soggetto rimanda ad uno dei temi che maggiormente frequenta: l’habitat e l’uomo che vi si inserisce . Colti dall’alto le persone si muovono da sole, in gruppo o a coppie dentro uno spazio spoglio ( una piazza, un’area urbana moderna). L’artista si domanda Where do I go, ma la sua domanda non ha risposte: forse le chiede a chi cammina nell’immagine, ma i personaggi sono muti e distanti. Non sappiamo se sia gente che cammina lenta o stia correndo: il fermo immagine cristallizza il passaggio entro uno spazio infinito e anonimo.

MIRKO DONATI
Nato a Bologna alla fine degli anni sessanta, Mirko Donati cresce completamente immerso nella cultura punk e cyberpunk europea di fine millennio. In questo contesto culturale, fervido di sperimentazione, l’artista affina una modalità espressiva che ha nel fare l’unico vero terreno d’azione. Non esiste un materiale inadatto, non esistono forme chiuse sulle quali non sia possibile intervenire: l’arte di Mirko Donati è fatta di ferro, di legno, di carta, di sabbia, di ‘scarti’, di cose ‘ri-trovate’.Vorace viaggiatore, l’artista non si è mai del tutto staccato dalla sua città di origine, ed è proprio qui che ha deciso di vivere: nel cuore di Bologna, in una casa laboratorio, tutta in verticale. Non è la casa di un architetto o di un designer, sembra più la casa di un moderno Efesto; del resto Mirko Donati è anche un quotato attrezzista cinematografico con alle spalle una lunga esperienza teatrale. Artista-artigiano (perché le sue sculture le forgia personalmente) col tempo è diventato attrezzista di scena, mantenendo comunque un forte senso dell'arte che ripensa il ruolo degli oggetti, fino a metter piede sulla scena del grande Jodorowski sino agli ultimi impegni con Crialese, Massimo Martelli con il film “Bar Sport” tratto dall’omonimo libro di Stefano Benni e la fiction Rai «La Certosa di Parma» sotto la regia di Cinzia Th. Torrini.
Nella rassegna BI-BOx¹ Mirko Donati presenta una serie di sculture in ferro dove Jean Tinguely viene fortemente evocato: meccanismi arrugginiti ma pieni di poesia, meduse di ferro o torsi umani le cui olimpiche fattezze si mescolano ad ingranaggi complicati. La materia fredda si trasforma in elementi nuovi che emozionano, diventa elemento vitale, biologico che supera il mondo minerale per essere carne vera e movimento reale.