Sandro Chia
L’itinerario artistico di Chia è interamente rappresentato nel percorso espositivo, dalla prima fase segnata dalla densità degli impasti cromatici e da una sorta di gioioso horror vacui fino a una “seconda maniera” caratterizzata da una più austera misura e da una monumentalità classicheggiante, poi risolta, stemperata e rasserenata in un rinnovato sentimento della natura, come dimostrano gli ultimi dipinti dell’artista, una decina dei quali appositamente realizzati in occasione della mostra.
Comunicato stampa
Inaugura venerdì 9 dicembre alle 18.00 al Foro Boario di Modena la mostra "Sandro Chia", a cura di Achille Bonito Oliva e Marco Pierini, promossa e organizzata dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il patrocinio dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Si tratta di una delle cinque mostre personali in programma in Italia fra novembre 2011 e marzo 2012, che Achille Bonito Oliva cura in collaborazione con i responsabili di ciascuno degli spazi espositivi che le accolgono. Tutte fanno capo alla collettiva attorno alla quale ruota tutto il progetto, la mostra storica dal titolo "Transavanguardia italiana", allestita a Palazzo Reale a Milano dal 24 novembre 2011 al 4 marzo 2012, curata, come il progetto scientifico nel suo complesso, da Achille Bonito Oliva.
Oltre a Sandro Chia, cui è dedicata la mostra di Modena, saranno protagonisti Nicola De Maria a Prato (dal 10 dicembre al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, cocuratore Marco Bazzini), Enzo Cucchi a Catanzaro e Cosenza (dal 17 dicembre al Museo delle Arti di Catanzaro, MARCA e al Santuario della Madonna della Grotta a Praia a Mare, Cosenza, cocuratore Alberto Fiz), Mimmo Paladino a Roma (dal 1 marzo 2012 all' ex GIL di Luigi Moretti, cocuratore Mario Codognato), e Francesco Clemente a Palermo (dal 15 marzo 2012 a Palazzo Sant'Elia, cocuratore Francesco Gallo).
Modena è una città cara a Sandro Chia, perché ha segnato alcune delle tappe più importanti della sua avventura d’artista. “Tre o quattro artisti secchi”, alla Galleria Mazzoli, fu la mostra che diede avvio, nel 1978, al fenomeno della Transavanguardia, di cui la Galleria Civica diede poi ampiamente conto quattro anni più tardi con una collettiva di ampie vedute intitolata “Transavanguardia Italia America”. Altre mostre, personali e collettive, hanno via via riportato Chia a Modena fino all’odierna rassegna del Foro Boario che documenta – attraverso una selezione di un centinaio di opere tra dipinti, disegni e sculture – la ricerca più recente del pittore e, per sommi capi, proprio il legame dell’artista con la città emiliana.
L’itinerario artistico di Chia è interamente rappresentato nel percorso espositivo, dalla prima fase segnata dalla densità degli impasti cromatici e da una sorta di gioioso horror vacui fino a una “seconda maniera” caratterizzata da una più austera misura e da una monumentalità classicheggiante, poi risolta, stemperata e rasserenata in un rinnovato sentimento della natura, come dimostrano gli ultimi dipinti dell’artista, una decina dei quali appositamente realizzati in occasione della mostra.
La mostra resterà aperta al pubblico fino a 29 gennaio 2012 con il seguente orario: martedì-venerdì 15.00-19.00; sabato domenica e festivi 10.30-19.00; lunedì chiuso.
Catalogo, Prearo Editore.
Biografia
Sandro Chia nasce a Firenze il 20 aprile 1946. Vive e lavora tra Miami, Roma e Montalcino (SI). Frequenta l’Istituto d’Arte e si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Firenze nel 1969. Dopo aver viaggiato in India, Turchia ed Europa nel 1970 decide di stabilirsi a Roma. Negli anni Settanta comincia a esporre a Roma e in Europa. Agli esordi il suo lavoro è legato all’arte concettuale ma presto se ne distanzia a favore della scoperta del linguaggio pittorico attirando l’attenzione della critica italiana e internazionale.
Negli anni Ottanta diventa uno dei protagonisti del gruppo della Transavanguardia. Dal settembre 1980 all’agosto 1981 lavora a Monchengladbach in Germania per poi trasferirsi a New York, dove vive per oltre due decenni pur tornando frequentemente in Italia a Ronciglione (VT) e, in seguito, a Montalcino (SI).
È stato invitato a esporre alle Biennali di Parigi e San Paolo e, più volte, alla Biennale di Venezia. Nel 2003, lo Stato italiano ha acquistato tre sue opere per la collezione permanente del Senato della Repubblica a Palazzo Madama, mentre nel 2005 sono state collocate due sculture monumentali davanti alla sede della Provincia di Roma.
Nella sua azienda vinicola di Castello Romitorio (Montalcino, Siena) si occupa della produzione di pregiati vini tra cui il rinomato Brunello.
Tra gli importanti musei che gli hanno dedicato mostre personali si ricordano: lo Stedelijk Museum of Amsterdam (1983), il Metropolitan Museum di New York (1984), la Nationalgalerie di Berlino (1984, 1992), il Museo d’Arte Moderna di Parigi (1984); i Musei di Dusseldorf (1984), Anversa (1989) e Città del Messico (1989); Palazzo Medici Riccardi di Firenze (1991), Musei di Karlsruhe (1992), Palm Springs (1993), Villa Medici a Roma (1995); Palazzo Reale a Milano (1997), il MOMA di Boca Raton, Florida (1997), il Museo Civico di Siena (1997), la Galleria Civica di Trento (2000), il Museo d’Arte della città di Ravenna (2000), il Museo Archeologico Nazionale e Palazzo Pitti a Firenze (2002), il Duomo di S. Agostino a Pietrasanta (2005), il Boca Raton Museum of Art in Florida, (2007), il Gemeentemuseum dell’Aia, Paesi Bassi (2008), la 53° Biennale di Venezia (2009), la GNAM di Roma (2010) e il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza (2011).