Stefano Lecchi – Fotografare la Storia
Per la prima volta il reportage di guerra di Stefano Lecchi viene presentato nella sua quasi totale interezza un’occasione unica per vedere le suggestive riprese dell’assedio di Roma del 1849
Comunicato stampa
Sono rare e incerte le notizie sul “pittore-fotografo” Stefano Lecchi, nato intorno al 1805 nel territorio tra Lecco e Milano e scomparso prima del 1863. Probabilmente faceva parte dei protofotografi della Scuola Romana di Fotografia, tra cui Frédérich Flachéron, Eugène Constant e Giacomo Caneva, i quali utilizzarono la nuova tecnica del calotipo, la prima che permetteva di trarre stampe positive da un foglio di carta usato come negativo, ed eseguirono le più antiche vedute fotografiche di Roma.
La sua attività nella Capitale è attestata dal 1849 al 1859, anni in cui realizza vedute della città e il primo reportage di guerra sulle rovine causate dai combattimenti in difesa della Repubblica romana che, proclamata il 9 febbraio 1849, cadde dopo cinque mesi. Un’importante testimonianza sui luoghi dove Garibaldi e altri patrioti accorsi da tutta Italia avevano strenuamente difeso la città, assediata dal corpo di spedizione francese inviato a restaurare il potere papale.
Le preziose immagini realizzate da Lecchi agli albori della tecnica fotografica ebbero diffusione soprattutto in ambito garibaldino e conobbero un’immediata risonanza grazie alla loro traduzione incisoria che consentiva una più ampia divulgazione rispetto alle prime prove fotografiche.
Queste immagini sono ospitate dal 16 novembre 2011 al 15 gennaio 2012 al Museo di Roma Palazzo Braschi nella mostra Fotografare la storia. Stefano Lecchi e la Repubblica romana del 1849, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dalla Biblioteca di Storia moderna e Contemporanea di Roma. La mostra è curata da Maria Pia Critelli della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma e da Anita Margiotta dell'Archivio Fotografico del Museo di Roma.
La mostra è un'occasione unica per vedere le suggestive riprese dell'assedio di Roma del 1849. Per la prima volta infatti il reportage di Lecchi viene presentato nella sua quasi totale interezza con trentacinque fotografie - carte salate da calotipo – della serie di quarantuno conservata alla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, che appartenne ad Alessandro Calandrelli, triumviro della Repubblica Romana con Mariani e Saliceti, dopo le dimissioni di Mazzini, Saffi e Armellini. Le immagini, estremamente delicate, per esigenze conservative sono esposte a 35 lux.
In mostra inoltre una serie di quindici fotografie scattate nell’estate 2011 da Marcello Benassai, Andrea Sabbadini e Lorenzo Scaramella negli stessi luoghi e, ove possibile, con le stesse inquadrature delle immagini di Lecchi. Le fotografie contemporanee sono state accostate, per un confronto immediato, ai relativi ingrandimenti delle fotografie antiche.
Il catalogo è realizzato da Palombi editore.