Fine Art Week Milano
Le principali Gallerie meneghine allestiranno, ciascuna nella propria sede, una esposizione dedicata alle Belle Arti.
Comunicato stampa
Milano, ottobre 2011. FAWM 2011 è il primo evento italiano, non concentrato all’interno di una mostra
mercato o di un’esposizione istituzionale, dedicato all’arte antica, a quella che nel linguaggio internazionale
è la fine art.
Non è per vezzo esterofilo che così è stata chiamata la manifestazione milanese ma perché si propone di
portare in Italia e a Milano, che sicuramente è la sua città più internazionale, un modello d’evento che nel
resto del mondo, Londra e New York su tutti, riscuote un grande successo.
Un successo che parla di qualità sempre elevatissima delle opere esposte, di strategica collocazione urbana,
d’interazione con la vita ed i ritmi quotidiani ai quali spesso è difficile rubare quell’ora che permette di
visitare una mostra, di partecipare a un convegno o intervenire a una conferenza.
Sono atout che FAWM ha per la professionalità dei partecipanti, per il dipanarsi nel cuore della città tra le
vie della moda e le grandi sedi finanziarie, le Fondazioni e i luoghi istituzionali della cultura. Non è a caso che
tra questi luoghi istituzionali, cinque Grandi Musei pubblici e privati hanno scelto di affiancare FAWM in
questo progetto, così come ha fatto la major inglese Christie’s.
FAWM è stato ideato da 19 galleristi milanesi tra i più qualificati nel settore dell’arte antica, che sono
protagonisti delle maggiori manifestazioni italiane da Firenze a Roma, delle esposizioni parigine, di eventi
londinesi, delle annuali week dedicate all’antico che si svolgono a New York e dell’indiscusso gotha di arte e
mercato che è il Tefaf di Maastricht.
E’ un plafond che porta con facilità a intrecciare il discorso artistico con quello di mercato e di valore di bene
d’investimento in un momento economico di grande sofferenza, com’è l’attuale, da un emisfero all’altro.
Prima di accennare ad alcuni dati relativi al mercato dell’arte, l’antica in particolare, è interessante capire
perché oggi le opere proposte da Gallerie come quelle che partecipano a FAWM rientrino a tutti gli effetti
in quei beni certificati e sicuri di cui il mercato ha bisogno per essere sempre più credibile, consolidarsi e
ampliarsi.
In questo senso il ruolo dell’antiquario e/o gallerista è fondamentale. La figura del mercante “comprovendo”
è stata oggi sostituita da quella del “galerista-collezionista”, cioè da una figura dall’altissima
professionalità. Comune ai 19 partecipanti a FAWM è la capacità d’essere diventati dei veri e propri esperti
d’arte, che dopo aver acquisito un’opera la studiano, fanno ricerche storico artistiche, risalgono nelle
provenienze, ricercano le committenze…per comporre la letteratura e gli apparati più ampi possibile in
relazione all’opera che intendono mettere sul mercato.
Non solo, il mercato stesso, con le cadute del recente passato, ha cancellato con la sua fascia medio-bassa
anche la figura dell’antiqaurio-conoscitore, lasciando credito ai pochi che unitamente ad una elevatissima
professionalità in ambito artistico sanno unire capacità di gestione economica-legale-fiscale, per tutelare
non solo se stessi ma il cliente-collezionista che a loro si rivolge e che su tutto ambisce a sentirsi appagato del
proprio acquisto, libero dagli aspetti più noiosi.
In ultima analisi, i galleristi/antiquari di oggi sono i primi e più esigenti collezionisti, con la loro
professionalità si fa il mercato e si dà modo di crescere a quel collezionismo privato che molto spesso è
all’origine di grandi raccolte che ora sono patrimonio pubblico.
FINE ART WEEK MILANO E IL MERCATO DELL’ARTE
Milano, ottobre 2011. In questo autunno che sta cancellando molte delle certezze che ci hanno accompagnato
lasciando poco spazio all’ottimistica speranza di una ripresa in tempi brevi, il mercato dell’arte si caratterizza
per un segno positivo, almeno in ordine all’andamento del primo semestre.
Dati definitivi si hanno per il 2010 in cui il businnes dell’arte in Italia ha avuto un incremento del 6,9%, dovuto
in larga misura agli old master e all’antiquariato unitamente al Novecento storicizzato.
Questo dato di crescita è dovuto, come per il mercato globle dell’arte, all’aumento delle vendite di opere di
grande pregio.
Nel periodo di maggior crisi del mercato, l’arte antica ha risentito solo marginalmente della contingenza
negativa con una contrazione del giro d’affari inferiore a quella dell’arte moderna e contempornea, un
andamento che evidenzia una certa indipendenza rispetto alle fasi generali del mercato dell’arte, dimostrando
come il comparto dell’antico viva con un timing proprio e abbia una ciclicità di prezzi più contenuta: meno
picchi ma meno svalutazioni.
In sostanza il mercato dell’antico, dall’old master all’antiquariato alla scultura, è un mercato maturo e
consolidato che manifesta, seppur con prudenza, la propensione all’acquisto specialmente per le opere più
importanti in termini di qualità e provenienza.