Viaggio intorno alla nuvola di Kengo Kuma
Kengo Kuma, uno dei più innovativi esponenti dell’architettura contemporanea, in occasione dei cinquant’anni di attività di Casagrande Padana, ha realizzato un’opera monumentale destinata alla rotonda stradale che se ne sta all’ingresso dello stabilimento principale, nuova porta simbolica al distretto ceramico emiliano. Stanislao Farri si è accostato a questa scultura, l’ha guardata da ogni prospettiva e in ogni ora del giorno, in cui la luce andava rivelandone un nuovo profilo e una struttura cangiante, e ne ha fissato, anche grazie alle sue straordinarie abilità nel lavoro in camera oscura, le più intime e rigorose geometrie.
Comunicato stampa
Prosegue l’approfondimento di Parma Urban Center sul tema dell’interpretazione dei luoghi e del rapporto tra architettura e fotografia.
Dopo la serie di mostre che hanno animato la rassegna Obiettivo Architettura, la mostra “Viaggio intorno alla nuvola di Kengo Kuma”, che inaugura venerdì 18 novembre alle ore 18, presenta il dialogo tra due autori: l’architetto Kengo Kuma e il fotografo Stanislao Farri.
Parma Urban Center ospita la mostra voluta dal Centro Sociale Universitario e promossa da Casagrande Padana con il supporto tecnico di Fotolaboratorio Bellinghi.
La mostra sarà presentata alle ore 18 presso l’Aula dei Filosofi in via dell'Università 12, a Parma, e sarà inaugurata alle ore 19 nella poco distante sede espositiva di Parma Urban Center, ex oratorio di San Quirino, in borgo Romagnosi 1A.
Kengo Kuma, uno dei più innovativi esponenti dell’architettura contemporanea, in occasione dei cinquant’anni di attività di Casagrande Padana, ha realizzato un’opera monumentale destinata alla rotonda stradale che se ne sta all’ingresso dello stabilimento principale, nuova porta simbolica al distretto ceramico emiliano. Kuma (Kanagawa, Giappone, 1954) è noto, nella progettazione delle proprie architetture, per essere alfiere di principi di anti-dimensione e anti-volume, conciliati con quelli di tempo, movimento e percezione sequenziale determinati dall’avvicinamento in automobile, sulla strada che conduce alla rotonda. Le grandi piastrelle di grès porcellanato bianco, prodotte dall’azienda, sono gli elementi costitutivi di questa inconsueta scultura, che della piastrella nega il ruolo di elemento di rivestimento, per esaltarne quello di perno di una struttura nella quale s’alternano, in sequenze “musicali”, pieni e vuoti, che interagiscono continuamente con l’ambiente circostante e con la mutevolezza delle vicende climatiche. L’opera, lunga 45 metri, s’erge dall’acqua al centro della rotonda, e, mentre ci si avvicina e la si costeggia, dà prima l’idea di un muro che fende lo spazio, per rivelare poi la propria complessità: una forma in continuo divenire, in una sorta di processo di metamorfosi, come le nuvole del cielo in una giornata di vento.
Stanislao Farri si è accostato a questa scultura, l’ha guardata da ogni prospettiva e in ogni ora del giorno, in cui la luce andava rivelandone un nuovo profilo e una struttura cangiante, e ne ha fissato, anche grazie alle sue straordinarie abilità nel lavoro in camera oscura, le più intime e rigorose geometrie, i più inediti e inaspettati aspetti formali in cui lo spazio risulta armonicamente segmentato, che contribuiscono a rivelare e interpretare l’essenza segreta dell’opera di Kuma.
Le fotografie di Farri, decano dei fotografi reggiani, sono state pubblicate in un volume a cura di Sandro Parmiggiani, docente di Sistemi di gestione dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e per più di un decennio curatore delle mostre e delle attività espositive di Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Parmiggiani presenterà la mostra che sarà aperta dai saluti di Ivo Iori, preside della facoltà di architettura dell’università degli studi di Parma, e di Dario Costi, presidente di Parma Urban Center.