James Turrell – Pancho / Cisco
Realizzata in occasione della mostra Valentina Moncada _Odissea Contemporaneo, l’opera di James Turrell resterà visitabile per tutta la stagione 2012. Un intervento installativo che conferma il valore storico, l’eccellenza linguistica e la qualità concettuale di questo maestro americano, considerato tra le più significative presenze nell’ambito della cosiddetta Land Art.
Comunicato stampa
Realizzata in occasione della mostra Valentina Moncada _Odissea Contemporaneo, l'opera di James Turrell resterà visitabile per tutta la stagione 2012. Un intervento installativo che conferma il valore storico, l'eccellenza linguistica e la qualità concettuale di questo maestro americano, considerato tra le più significative presenze nell'ambito della cosiddetta Land Art. L'opera per Palazzo Collicola è una stanza delle meraviglie luminose, uno spazio di calma sospesa che risucchia lo sguardo nei due volumi di luce dinamica. Ci si siede e si assiste allo spettacolo ipnotico dei colori in dissolvenza incrociata, quasi solidi nella grana astratta che ricorda l'impalpabile densità dei cielo.
James Turrell è cresciuto a Pasadena, a stretto contatto col padre Archibald Milton Turrell, un ingegnere aeronautico che lo avvicinò alle meccaniche dei volo aereo. Nel 1961 ottenne il diploma alla Pasadena High School, mentre nel 1965 fu la volta del "Bachelor of Arts in Psichology and Mathematics" presso il Pomona College di Claremont. Qui Turrell conobbe alcuni docenti che esercitarono su di lui una grande influenza: fra questi Graham Bell, il professore di psicologia Paul Vitz e quello di astronomia Robert Chambers. Presso la University of California conobbe, invece, alcuni artisti come Tony deLap, John McCracken e David Gray. Nel1966 affittò un albergo dimesso (Mendota) per realizzare al suo interno uno studio e un luogo dove poter esporre le sue opere. Qui furono mostrate le prime "Cross Corner Projections": lastre metalliche forate delle dimensioni di una diapositiva che vengono proiettate con precise angolazioni su dei muri adiacenti, dando all'osservatore l'impressione della presenza di un solido luminoso. Fra queste proiezioni la più nota fu "Afrum" (poi ribattezzata "Afrum-proto"). Nel 1967 fu allestita la sua prima mostra personale presso il Pasadena Art Museum. Gli esperimenti con la luce proseguirono negli anni successivi, e Turrell si dedicò in particolar modo alle modalità della percezione umana in ambienti controllati, o in condizioni di alterazione percettiva, assieme al collega Robert Irwin e allo psicologo della percezione Edward Wortz. Nel 1974, grazie al finanziamento del Conte Panza di Biumo, realizzò i primi disegni per quella che sarebbe rimasta la sua opera più celebre: il Roden Crater Project. Turrell voleva trasformare il Roden Crater, cono vulcanico ormai spento situato a Flagstaff in Arizona, in ciò che lui stesso ha definito un "monumento alla percezione". Il basso grado di umidità e il clima favorevole del luogo fornivano le condizioni ideali per le sperimentazioni dedicate alla luce. La costruzione di questa gigantesca opera d'arte è ancora in corso. Turell vive metà dell'anno a New York e l'altra metà a Flagstaff per seguire la realizzazione dei lavori.