Genius Loci
Il tema del genius loci, dello spirito del luogo, ha dato modo agli artisti di creare delle opere site generated, che si oppongono alla perdita del centro e alla globalizzazione.
Comunicato stampa
in esposizione
I progetti dell’Architetto Imre Makovecz
Gli artisti
Istvan Kudor, Mario Colonna, Teresa Maraska, Pierpaolo Marcacio, Renato Galbusera, Maria Jennelli, Matteo Massagrande, Sandor Aranyi, Lehel Gal, Katalin Marosi, Ferenl Farkas, Chip Shi Hsingch, Cao Yan, Bodo Boehm, Fabio Di Lizio, Alessandra Melone, Lucia Tomasi, Lara Luxardi, Elena Patrizia Dell’andrea, Giulia Adiletta, Eugenia Varese, Edoardo Amodio, Niccolò Maddalin Chiaffoi, Renzo Marchiori, Thomas Scalco, Amedeo Fernandes, Alberto La Tassa, Andrea Giorgi, Lara Monica Costa, Giusva Pinato, Tommaso Bet, Peter Kanetscheider, Valter Cerneka, Maria Elena Luciani, Tatiana Zambello, Franca Parolin, Valeria Zennaro, Vanessa Milan, Stefano Mancini, Gitta Papp, Bernadett Szitas, Lucia Fermin, Gorka Asian, Raguel Fernandez, Rita Vago, Sabina Alcarazi Gonzalez, Melissa Siben
Docenti delle Accademie d’Italia e d’Ungheria e studenti dell’Accademia di Venezia, allievi dei professori Maya Nagy, Gianfranco Quaresimin, Paolo Fraternali
Il 27 settembre è mancato Imre Makovecz, uno dei massimi esponenti dell’architettura organica ungherese, che ispira i suoi progetti alle teorie antroposofiche di Rudolf Steiner, purtroppo siamo venuti a conoscenza della sua dipartita durante l’organizzazione della mostra, ma abbiamo continuato a lavorare a questo progetto per contribuire alla conoscenza e alla diffusione della sua opera.
Il tema del genius loci, dello spirito del luogo, ha dato modo agli artisti di creare delle opere site generated, che si oppongono alla perdita del centro e alla globalizzazione. Il ritrovare le proprie origini, le origini del luogo in cui si vive e delle persone che lo abitano, spinge l’uomo all’abbandono dell’isolamento generato dai non luoghi, ma anche dai finti luoghi creati dalle piazze virtuali dei social network. Le sensazioni, che alcuni luoghi in particolare riescono a trasmetterci, sono il più delle volte difficilmente traducibili, si tratta di vibrazioni che non tutti sanno cogliere, non ci si può limitare ad osservare il posto così com’è, in maniera fredda e distaccata, ma bisogna porsi delle domande sul perché quel sito sia bello o brutto. Ragionando in questi termini su esso possiamo capire sfumature nascoste che può trasmetterci. I luoghi parlano, basta saperli ascoltare, ogni luogo ha le sue peculiarità, aspetti positivi, ma anche difetti che si possono modificare e si devono migliorare. Ogni luogo ha il suo spirito.
Dott.ssa Elena Patrizia Dell’andrea
Seguiranno
giovedì 24 novembre 2011 ore 17:00, Conferenza: Imre Makovecz presso Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Venezia, Dorsoduro 423, Venezia Relatori: Arch. Paolo Portoghesi - Università La Sapienza di Roma, prof. Alberto Giorgio Cassani- Accademia di Belle Arti di Venezia, avv. Danilo Riponti
mercoledì 30 novembre 2011 ore 10:30, Tavola Rotonda: Aspetti Sociali dell’attività di Imre Makovecz presso Aula Magna, Accademia di Belle Arti di Venezia, Dorsoduro 423, Venezia Relatori: Prof. Francesco Amendolagine - Università di Udine, Arch. Massimo Carli - Bioarchitettura di Lucca, Prof. Saverio Simi De Burgis - Accademia di Belle Arti di Venezia, Arch. Olga Hainess- Bioarchitettura di Piacenza, Bioarchitettura di Venezia, Prof. Alberto Giorgio Cassani - Accademia di Belle Arti di Venezia