Gauguin e Segantini
Due grandissimi pittori, Gauguin e Segantini, egocentrici e geniali come tutti gli artisti, sul finire dell’Ottocento fanno scelte radicali: uno parte per la Polinesia lasciando moglie e figli, l’altro per i monti della Svizzera, trascinando con sé la famiglia. L’antropologo Duccio Canestrini racconterà queste loro storie in due conferenze spettacolo a ingresso libero, con musiche e immagini.
Comunicato stampa
Due grandissimi pittori, Gauguin e Segantini, egocentrici e geniali come tutti gli artisti, sul finire dell’Ottocento fanno scelte radicali: uno parte per la Polinesia lasciando moglie e figli, l’altro per i monti della Svizzera, trascinando con sé la famiglia. Hanno ben poco in comune, salvo la celebrazione della natura (per quanto poi diversamente rappresentata) e la certezza che sia giusto assecondare le proprie inclinazioni. O addirittura ascoltare nuove vocazioni. Nel caso di Paul Gauguin, la sua vocazione diventano le donne e la mitologia Maori, i diritti degli indigeni, la fuga e il “tradimento” della propria civiltà. Giovanni Segantini invece, intuendo le potenzialità di promozione turistica della sua pittura, cerca di coinvolgere imprenditorialmente banchieri e albergatori. Falliranno entrambi. Dipingendo meravigliosamente, morendo anzitempo e miseramente. L’antropologo Duccio Canestrini racconterà queste loro storie in due conferenze spettacolo a ingresso libero, con musiche e immagini, al Centro culturale Trevi di Bolzano, in Via dei Cappuccini 28.