Fischia il gallo
Al MUVIT Museo del Vino Torgiano, il tradizionale fischietto a forma di gallo – diffuso in molte regioni italiane – diventa protagonista e si propone nelle interpretazioni originali e personalissime di 36 maestri della ceramica contemporanea in una mostra dal titolo “Fischia il gallo. Galli e galletti dalla tradizione popolare italiana alla produzione ceramica contemporanea”.
Comunicato stampa
Terra, acqua, fuoco, aria: l’antica arte del fischietto sintetizza i quattro elementi, catturandone la magia, facendosi materia prima e poi suono.
Dal 26 novembre e per tutto il periodo natalizio, al MUVIT Museo del Vino Torgiano, il tradizionale fischietto a forma di gallo – diffuso in molte regioni italiane – diventa protagonista e si propone nelle interpretazioni originali e personalissime di 36 maestri della ceramica contemporanea in una mostra dal titolo “Fischia il gallo. Galli e galletti dalla tradizione popolare italiana alla produzione ceramica contemporanea”, curata da Luigi Fosca per la Fondazione Lungarotti.
Una piccola selezione di fischietti popolari di formato ridotto e 44 opere d’autore di grandi dimensioni, che si insinuano con estro e creatività nel solco della tradizione, sottolineano la vitalità di un’arte e di un soggetto dai tanti e suggestivi significati simbolici. Il piccolo fischietto in terracotta, gioco per bambini dalla storia antichissima testimoniata da ricerche e reperti archeologici, diventa qui scultura sonora e assume le forme sempre nuove del gallo. Elemento ricorrente nella cultura e nell’arte popolare, con la sua esuberanza il galletto è presente dai tessuti a stampa alle decorazioni ceramiche, dalle croci poste in cima ai campanili o ai limiti dei centri abitati ai marchi da pane, alle rocche per la filatura o alle stecche da busto. Simbolo virile, attributo divino, il gallo – che con il suo canto annuncia la luce – si carica di valenze complesse e ambigue e, associato al soffio e al suono acuto e festoso del fischietto, allontana ogni male, diventa strumento apotropaico, dono di fidanzamento, dispositivo magico utilizzato in pratiche terapeutiche documentate da interessanti studi antropologici.
Ceramisti tradizionali e noti interpreti del mondo della ceramica (tra gli altri il ferrarese Riccardo Biavati, l’umbro Luca Leandri, il veneto Federico Bonaldi, il siciliano Francesco Di Martino) giocano con la terra e gli elementi e traducono un tema popolare in varianti stilistiche originali e divertenti. Il catalogo, a cura di Luigi Fosca contiene i saggi del demoantropologo Enzo Maria Spera (Università del Molise) e dell’archeologo Claudio Saporetti (Università di Pisa), appassionato collezionista ed esperto di fischietti.