Nora Schultz – Figurazione/ substituzione
Con la mostra a Lucca di Nora Schultz si inaugura l’attività di Pavillon, nuovo progetto no-profit per l’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Comunicato Stampa
NORA SCHULTz
Figurazione/ substituzione
a cura di P. E. Antognoli Viti
19 novembre 2011
20 gennaio 2012
Per informazioni:
Tel. +39 342 5829365
E-mail: [email protected]
La mostra di Nora Schultz è visibile solo su appuntamento
(Ingresso gratuito)
PAVILLON SOCIAL
P38 diventa Pavillon: un nuovo progetto associativo no-profit per l’arte contemporanea.
P38 diventa così uno dei diversi progetti della nuova associazione.
Le attività di Pavillon non sono necessariamente legate al proprio spazio ma, attraverso collaborazioni con artisti, istituzioni e altri partners, mira a sviluppare idee e progetti di interesse internazionale.
Con la mostra a Lucca di Nora Schultz si inaugura l’attività di Pavillon, nuovo progetto no-profit per l’arte contemporanea.
„Figurazione-Substituzione“, titolo della mostra, riattiva una serie di informazioni riguardanti l’emigrazione lucchese tra sette e novecento, una delle cui caratteristiche era la produzione di sculture di gesso, autoprodotte dai cosiddetti figurinai e vendute per strada in tutto il mondo.
La manifattura delle cosiddette figurine di gesso comprendeva copie in piccolo formato di statue antiche e moderne, medaglioni, statue di santi, presepi, busti di politici e regnanti, di personaggi letterari o di animali, etc. – da cui l’appellativo ai migranti di Gipskatter o Image sellers. I gessi erano trasportati dentro canestri o caricati su una tavola di legno chiamata galera da portare sulla testa: un utensile che consentiva di salvaguardare i fragili pezzi di gesso e di esporli per la vendita itinerante.
Nora Schultz lavora con materiali eterogenei trovati o, come ella scrive, confiscati nei diversi contesti in cui opera. All’interno di essenziali installazioni post-minimaliste, l’oggetto, così decontestualizzato, diventa una sorta di enigmatico e dubbio testimone della propria storia, assumendo nello stesso tempo valenze allegoriche o allusive.
Attraverso la sospensione dell’istanza allusiva, il lavoro dell‘artista acquisisce una sorta di potenzialità energetica che una più esplicita enunciazione avrebbe disperso. In questo modo investiga l’azione diretta dell’opera sull’osservatore, il quale viene implicato nel processo di interpretazione, all’interno di un lavoro che si costruisce talvolta come una sorta di stazione esplorativa. Un luogo dove ogni volta quella sorta di patto tra opera, artista, osservatore e contesto viene rinegoziato.
NORA SCHULTZ
(Frankfurt am Main, 1975)
Ha studiato alla Städelschule di Francoforte e vive a Berlino. Borsista vincitrice del Premio annuale di Villa Romana, risiede a Firenze da gennaio a dicembre 2011.
Il suo lavoro è stato esposto in numerosi musei e gallerie di livello internazionale, tra cui il Kunstverein di Colonia, Sutton Lane (Londra), Dependance (Bruxelles), Franco Soffiantino (Torino) e Isabella Bartolozzi (Berlino).
LXIV
PAVILLON
Prèt-à-Migrér