So quello che hai fatto …

Informazioni Evento

Luogo
VIANUOVA ARTE CONTEMPORANEA
Via Del Porcellana 1r, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra è aperta anche venerdì 2 dicembre e sabato 3 dicembre dalle ore 10,00 alle ore
13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00. su appuntamento dal lunedì al venerdì dalle ore
15,00 alle ore 19,00

Vernissage
01/12/2011

ore 18

Contatti
Email: lorenzobruni@gmail.com
Artisti
Stefania Balestri, Yuki Ichihashi, Donatella Mei, Stefania Salvadori
Curatori
Lorenzo Bruni
Generi
arte contemporanea, collettiva

Le quattro artiste, accomunate da un forte legame con la città di Firenze, sono state invitate a
intervenire in questo spazio fortemente caratterizzato dalla presenza di quadri di artisti russi
dell’inizio del Novecento. Le opere pensate appositamente per questo progetto evocano, in maniera differente, il tema della contemplazione, della solitudine, dell’atto creativo.

Comunicato stampa

L'associazione culturale Press Vianuova realizza il primo di una serie di interventi nel quartiere
attorno a via del Porcellana a Firenze dove aveva sede la galleria Via Nuova. La galleria Via nuova
è stata attiva dal 2005 al 2009 con il ciclo di mostre dal titolo “La distanza è una finzione” ideato e
curato da Lorenzo Bruni. Per questo primo progetto dal titolo “So quello che hai fatto…” viene
riattivato momentaneamente l'appartamento dell'antiquario fiorentino Fabrizio Guidi Bruscoli sito
in una palazzina al primo piano di Borgo Ognissanti.
Le quattro artiste, accomunate da un forte legame con la città di Firenze, sono state invitate a
intervenire in questo spazio fortemente caratterizzato dalla presenza di quadri di artisti russi
dell'inizio del Novecento. Le opere pensate appositamente per questo progetto evocano, in maniera
differente, il tema della contemplazione, della solitudine, dell'atto creativo. Per questo motivo
l’elemento caratterizzante che attraversa il progetto è da ritrovare nelle poesie di Emily Dickinson
che narrano la nascita e la descrizione di un sentimento in dialogo tra spazio privato e pubblico, tra
sentimento intimo e collettivo.
“So quello che hai fatto…” diviene così una frase che esorcizza il problema del concetto di
vergogna. I lavori in mostra concretizzano così momenti di attesa e tentativi di confronto con l'altro
diverso da sé indipendentemente dal genere sessuale. Le opere reagiscono in maniera propositiva alla
questione del concetto di vergogna usato da sempre dalla società di stampo occidentale per impostare
delle regole precise con cui il singolo possa partecipare e contribuire a quella data comunità di cui fa
parte.