Emanuela Ascari – Habitat

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE - FORNACE GALOTTI
Via Della Beverara 123, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal martedì al venerdì, ore 09.00-13.00 Sabato, ore 09.00-13.00 e 15.00-18.00
Domenica, ore 15.00-18.00 Lunedì chiuso

Vernissage
04/12/2011
Biglietti

€ 4,00, ridotto € 2,00 Gratuito ogni primo sabato pomeriggio del mese

Artisti
Emanuela Ascari
Generi
arte contemporanea, personale

L’esposizione rientra ne Il mestiere delle arti, un progetto triennale di formazione avanzata che prevede la realizzazione completa da parte di ciascun allievo-artista di una mostra personale. Relazionandosi con una ex-fornace di laterizi, sede del museo, l’attenzione dell’artista e’ stata rivolta agli scarti di demolizioni che spesso caratterizzano i paesaggi in via di nuova urbanizzazione.

Comunicato stampa

Testi di Massimo Marchetti e Elena Pirazzoli

La mostra di Emanuela Ascari rientra nel quadro de "Il Mestiere delle Arti", un progetto triennale di formazione avanzata sostenuto dal Ministero della Gioventù e dalla Regione Emilia Romagna – Assessorato al Progetto Giovani, ed attuato dal GA/ER (Associazione Giovani Artisti dell’Emilia Romagna) e dal Comune di Ferrara. Ultima fase del programma è la realizzazione completa da parte di ciascun allievo-artista di una mostra personale: dalla concezione espositiva all’allestimento, fino alla comunicazione e gestione dell’evento. Domenica 4 dicembre inaugura "Habitat", mostra personale di Emanuela Ascari, in dialogo con il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna. Come in altri suoi lavori l'artista elabora un progetto a partire dalle specificità del luogo. Relazionandosi con una ex-fornace di laterizi, sede del museo, l'attenzione è stata rivolta agli scarti di demolizioni che spesso caratterizzano i paesaggi in via di nuova urbanizzazione.

A lato del museo, attorno al vecchio forno abbandonato del complesso industriale Galotti, si distende un paesaggio di macerie in attesa, di materia frantumata e senza forma, che diventa risorsa per altre forme possibili del pensiero e del desiderio. Con questa mostra Emanuela Ascari prosegue un progetto di destrutturazione del paesaggio, che viene scomposto, prelevato e riconfigurato per dar forma a una riflessione sui processi di trasformazione del territorio e della materia. Un percorso tra gli scarti, un lavoro di selezione e recupero del “rimosso” della città per il quale è necessario un cambiamento dello sguardo e del sentire. Dal ritrovamento nell'area di alcune lapidi memoriali scaturisce inoltre una riflessione su ciò che resta di un paesaggio umano, residui di una storia che a tratti scompare. Come quella della strage perpetrata dalla banda della Uno Bianca al campo nomadi, o quella di Massimo Venturi, ragazzo assassinato e rinvenuto in quel preciso luogo. Un lavoro di rielaborazione di un paesaggio temporaneo, frammentato, fatto di continue trasformazioni e rimozioni.

Emanuela Ascari si laurea al DAMS, Arti Visive, dell'Università degli Studi di Bologna, e successivamente consegue il Master "Paesaggi Straordinari" presso il Politecnico di Milano. Recentemente, ha realizzato "Materia Primaria", mostra personale per “Area Progetto Off”, organizzato dalla Galleria Civica di Modena e da Giovani d’Arte, presso la Biblioteca Civica Delfini di Modena. Tra le varie partecipazioni a mostre e progetti collettivi, si ricordano: nel 2011, "Green Desire / Desiderio Verde", Associazione Sassetti Cultura, Quartiere Isola, Milano; "Un altro mondo è ancora possibile?", Sala della Dogana, Genova; "Cuore di Pietra", Pianoro (BO); "Premio Artivisive San Fedele", Galleria San Fedele, Milano; nel 2010, "Premio Mario Razzano", Benevento; "Cesare Viel, Sabrina Torelli, Emanuela Ascari", Casabianca, Zola Predosa (BO); "Il Mestiere delle Arti. Here we are. Il luogo è sempre specifico", PAC Ferrara. Nel 2009 vince il Premio “Iceberg”, sezione Arte Pubblica, Bologna.