Alessandro Kokocinski – Garibaldi a Via Garibaldi
L’eroe dei due mondi viene ricordato da alcune opere di Kokocinski, artista dei due mondi: padre polacco e madre russa, nato per caso in Italia, Kokocinski è cresciuto e ha vissuto la sua giovinezza in Argentina finché la persecuzione militare lo costringe a rifugiarsi in Cile, dove inizia a esporre opere di denuncia politica.
Comunicato stampa
A conclusione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, Trastevere e via Garibaldi, rendono omaggio a Giuseppe Garibaldi, con la mostra di Alessandro Kokocinscki Garibaldi a via Garibaldi, a cura di Tiziana Gazzini e Tiziana Quattrucci. L’iniziativa è de La Galleria nel giardino della Fornarina, nuovo spazio d’arte all’interno dello storico ristorante Romolo a Porta Settimiana, situato all’incrocio tra via Garibaldi e via della Lungara.
L’eroe dei due mondi viene ricordato da alcune opere di Kokocinski, artista dei due mondi: padre polacco e madre russa, nato per caso in Italia, Kokocinski è cresciuto e ha vissuto la sua giovinezza in Argentina finché la persecuzione militare lo costringe a rifugiarsi in Cile, dove inizia a esporre opere di denuncia politica. La caduta di Allende lo sorprende in Italia dove il suo nomadismo geografico e creativo lo aveva riportato e dove avrebbe trovato asilo e maestri presso il gruppo di artisti che lavoravano negli studi di via dei Riari: Carlo Quattrucci, Riccardo Tommasi Ferroni e Rafael Alberti.
Garibaldi a via Garibaldi si pone in continuità ideale con la mostra Rissa d’autore. Pugni, pupe, artisti e vino in un quadro di Carlo Quattrucci, conclusasi il 27 novembre, e con la successiva dedicata all’opera Una partita a scacchi di Riccardo Tommasi Ferroni (1934-2000) che si aprirà lunedì 16 gennaio per chiudere domenica 19 febbraio.
I tre artisti – Kokocinski, Quattrucci, Tommasi Ferroni - avevano lo studio in fondo a via dei Riari (una traversa di via della Lungara) e costituivano una comune dall’accesa dialettica politica, con alcuni punti fermi: l’arte, che era figurativa e realista e si distingueva dal pop della scuola di Piazza del Popolo (Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, ecc.), e il vino del ristorante Romolo.
Alessandro Kokocinski, artista di fama internazionale, ha partecipato con quattro opere alla X Quadriennale Nazionale d’Arte (1977) dedicata agli artisti stranieri operanti in Italia. Una delle opere sarà esposta in mostra unitamente alla documentazione messa a disposizione dalla Quadriennale.
L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale La Coda dell’Occhio, nell’ambito del progetto “Lungara-Garibaldi. Artisti all’incrocio del tempo” che si propone di riattivare la memoria dei luoghi e di stimolare il confronto degli artisti che lavorano oggi in via della Lungara e in via Garibaldi, strade ancora ricche di studi, laboratori, archivi, gallerie d'arte, ecc., con i grandi artisti che nei secoli hanno lavorato e risieduto nelle stesse strade e negli stessi spazi.