Gioni David Parra – Orione come metafora
La mostra personale di Gioni David Parra, Orione come metafora, comprende dipinti, sculture e una istallazione dal forte simbolismo spaziale. Raccoglie le opere più significative dell’artista attorno a un tema che lo affascina da sempre e che alimenta il suo talento visionario: l’Uomo e l’Universo.
Comunicato stampa
La mostra personale di Gioni David Parra, Orione come metafora, comprende dipinti, sculture e una istallazione dal forte simbolismo spaziale. Raccoglie le opere più significative dell’artista attorno a un tema che lo affascina da sempre e che alimenta il suo talento visionario: l’Uomo e l’Universo.
Il lavoro artistico di Parra invita l’osservatore ad abbandonare la visione antropocentrica del mondo, a cui si è prevalentemente legati, per invitarlo a guardare oltre, verso una dimensione del tempo che potrebbe essere passato o futuro - forse un eterno presente - e della materia che nel suo farsi e disfarsi, potrebbe appartenere a tutto o a nulla.
Galileo è per Parra un esempio, un modello di uomo che lotta per un suo convincimento e che riesce, nonostante tutto, a modificare la visione tolemaica del Mondo e dell’Universo in una visione copernicana. Con il suo dire e, con il suo fare, ha compiuto quella che ormai, nel vocabolario comune, rappresenta la cosiddetta “rivoluzione”, il cambiamento radicale del Pensiero.
I soggetti, così materici, raffigurati nelle tele di Parra possono essere quelli catturati attraverso un cannocchiale che guarda lontano nello spazio e coglie quel comporsi e muoversi della materia prima ancora di essere oggetto, prima ancora di essere corpo e forse, con esso, anche spirito o pensiero. Ma, quegli stessi oggetti, potrebbero tuttavia appartenere a un mondo visto al microscopio, un microcosmo molecolare che è dentro l’essere vivente. L’aspetto straordinario è che quell’infinitamente grande e quell’infinitamente piccolo, sembrano essere la stessa cosa: tutto appare uguale.
Nella mostra “Orione come metafora”, Parra enfatizza la stretta correlazione tra l’Universo e l’uomo. Orione è una delle costellazioni più visibili dalla Terra. Le ultime ricerche astronomiche hanno individuato 150 sistemi solari paralleli al nostro, in fase di costruzione. All’interno di Orione, così come sulla Terra si nasce, si vive e si muore attraverso incontri/scontri e continue metamorfosi. Noi osserviamo le stelle e ad esse attribuiamo figure, nomi, storie e trasferiamo fuori di noi paure, speranze e sogni, dunque Orione come metafora.
Questa mostra rappresenta un’interessante terreno per approfondire la relazione tra l’uomo e l’Universo, tra arte e scienza. L’Osservatorio astronomico di Brera non ha voluto perdere questa opportunità e ha organizzato, in occasione della mostra, una tavola rotonda “Arte tra Cielo e Terra” .
EVENTI CORRELATI ALLA MOSTRA
· Lunedì 12 dicembre 2011 ore 18.00.
Spazio Tadini, via Jommelli 24, Milano.
“Arte fra Cielo e Terra”
Tavola rotonda a cura dell’Osservatorio Astronomico di Brera.
Moderatrice Elisa Triani, giornalista di Studio Aperto – Italia 1
Interverranno:
Melina Scalise, presidente dello Spazio Tadini
Osservatorio Astronomico di Brera: Giovanni Pareschi, direttore e Gabriele Ghisellini
Lodovico Gierut scrittore e critico d'arte,
Gioni David Parra, artista
Su Gioni David Parra.
Dal saggio “ Ulisse e la luce dell’ombra”
“Le forme di Parra, infatti, non corrispondono a nuovi vocaboli di un vecchio dizionario, ma a una vera e propria nuova grammatica basata su una inedita sintassi e su una modalità di far convivere all’interno dello stesso spazio reale e ideale, finito e infinito, razionale e istintuale, luce e ombra……………..
Parra ci propone, attraverso l’utilizzo di un accadimento chiaro-scurale sopraffino, una luce intensa e sorda che corrisponde alla pura conoscenza e all’amore universale”.
Maurizio Vanni (LU.C.C.A. MUSEUM)
Osservatorio Astronomico di Brera e Inaf
L’Osservatorio Astronomico di Brera (OAB), istituto di ricerca d'eccellenza riconosciuto a livello mondiale, è la più antica istituzione scientifica di Milano.
Dal 1946 è entrato a far parte delle istituzioni scientifiche della Repubblica Italiana e nel 2003 è confluito nell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Fin dalla sua fondazione nel 1762 per opera di Giuseppe Ruggiero Boscovich mantiene la sede in Palazzo Brera, a Milano. Dal 1923 è attiva anche una seconda sede presso Villa San Rocco, a Merate (LC), in Brianza.