Simona Rinciari – Angeli alla riscossa
Un divertente, ironico gioco che gli irriverenti e dolcissimi Angeli dell’arte ingaggiano con i miti dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Un divertente, ironico gioco che gli irriverenti e dolcissimi Angeli dell’arte ingaggiano con i miti dell’arte contemporanea
Dalla presentazione di Gillo Dorfles al catalogo di questa mostra, ripresa da una installazione del 2005 nel Museo Archeologico di Verucchio: “Se c’è un atteggiamento che differenzia in modo inequivocabile l’uomo dagli animali è proprio l’ironia, la satira, l’umorismo. Non la burla, il dispetto, che allignano anche presso le scimmie; ma saper vedere e agire con ironia, con humor, anche davanti ai grandi eventi della nostra esistenza è certamente un segno di intelligenza e di maturità. Ho sempre pensato che l’ironia e la satira siano tra le più eccelse qualità umane: senza di loro saremmo affogati (o già lo siamo?) in una palude di conformismo e di noia… Un avvicendarsi di figurazioni angeliche – ricavate da illustrazioni celebri del passato : da Lorenzo Lotto a Giotto, da Raffaello a Correggio, da Velázquez al Beato Angelico – e in seguito manipolate e talvolta ridipinte – fungono da “messaggeri” (“angeloi” per l’appunto) di una sottile ma pungente dissacrazione rivolta a noti capolavori dei nostri giorni”.
A questo punto, scrive Luca Cesari, “un’artista fa una riflessione: che cosa farebbero gli angeli dell’arte se si togliessero loro di mano parti musicali, le varie insegne che portano servizievolmente ai santi, e si trasferissero le loro pose di celeste ed edificante conversazione intorno ad immagini cultuali dell’arte pop, della body-art, delle installazioni, della video-arte, di quante altre specificazioni delle opere contemporanee? Questo è ciò cui si assiste in una serie di lavori angelici dell’artista Simona Rinciari, dove immagini di messaggeri della grande pittura fanno, per così dire, esteticamente le valigie, mantenendo la complementarietà funzionale che posseggono nella raffigurazione tradizionale, ma andando incontro ad un ingegnoso reinvestimento semantico nella raffigurazione alternativa.”
Perché la storia dell’arte, scrive Ugo Amati, “è piena di angeli vogliosi di incontrare l’arte moderna, di « giocare avec » e di prenderla anche in giro, se a loro garba. Un po’ di leggerezza non farebbe male a questa arte contemporanea sussiegosa, a volte gioiosa ma priva di humour, pretenziosa e quotata in borsa. Se ci appostassimo, ci siamo detti, come si faceva con gli storni ? Se ne attendessimo l’arrivo, finché loro, guardinghi, si avvicineranno a questa o a quella icona dell’arte moderna, per annusarla, ghermirla, sovvertirla e, nel caso avessero un’indole psicopatica, dissacrarla? Sembrava all’inizio un gioco, ma è diventata una cosa seria. Il dardo era tratto e interagiva alla perfezione con il "Vangelo" di Luca. “Simona ha individuato, durante le sue scorrerie, una teoria di angeli disposti al gioco, e Gillo Dorfles, quando li ha visti, li ha subito chiamati « angeli alla riscossa ».”
Simona Rinciari. Artista siciliana, ha frequentato la Scuola Superiore d’Arte applicata all’industria al Castello Sforzesco di Milano, l’Accademia vetrinistica italiana, ed è stata assistente del pittore Nino Mustica. E’ appassionata di storia delle religioni e del poeta americano Ezra Pound, al quale ha dedicato ricerche e opere. Ha coltivato studi filosofici con particolare interesse per il neoplatonismo, studi sulla metamorfosi delle piante e sull’iconografia angelica. Oltre a dipingere, ha realizzato installazioni, video, un documentario sulla psichiatria presso la Clinica La Borde in Francia. Tra i suoi lavori: Angeli alla Riscossa presentazione di Gillo Dorfles, (Monastero Agostiniano Verucchio 2005, Magazzini del sale Cervia 2005, Abbazia di Spineto Siena 2006), presentazione di Claudio Strinati (Museo di Castel Sant’Angelo Roma 2006). Je vous connais…peut être documentario sulla clinica psichiatrica La Borde (Santarcangelo 2003, Montefiore Conca 2004,). Gemine Muse (Museo regionale di Messina 2002. La Conca del Tempio, Ezra Pound e Sigismondo Malatesta (Rocca Malatestiana di Montefiore Conca 2001). Bizantini e Bisontini (Festival internazionale dei teatri di Santarcangelo 2000).
Crea gioielli con una tecnica innovativa che permette la conservazione dell’organico vegetale e il contatto diretto con lo stesso, foglie, radici, frutti, fiori, ortaggi ecc. esposti in Europa, in Giappone e in America. Artista presente alla mostra Gioiello Italiano Contemporaneo organizzata da Fiera di Vicenza e curata da Alba Cappellieri, Catalogo Skira (Palazzo Valmarana Braga Vicenza, Castello Sforzesco Milano, Kunstgewerbemuseum Berlino, Fondazione Accorsi Torino 2008. Tra le sue esposizioni sul gioiello: Pietrificare il verde (Ambasciata d’Italia Parigi 2011), Stramonio e Veda (Aboca International Lectures on Nature and Human Ecology Arezzo 2010, Nel Bosco (Abbazia di Spineto Siena 2010), Natura e artificio (Museo di storia naturale del Mediterraneo Villa Henderson Livorno 2010 ), Piante Vagabonde (Mo.C.A Roma 2009), Sfogliami e di gioie saziati (Mo.C.A. Roma 2009), Gioielli in vegetale (Museo Tonino Guerra Pennabilli 2008, Galleria Akim Künn Berlino), Gioie dell’Orto (Siena 2007), Un Gioiello a tavola (Galleria Sinopia Roma 2007, Palazzo dell’Arengario Rimini 2007), Il Sogno dell’albero rovesciato a cura di Alessandro Giovanardi, Rimini 2006.
Hanno scritto di lei: Ugo Amati, Luca Cesari, Gillo Dorfles.