Architettura: simbolo e sacro
Conferenza: “Architettura: simbolo e sacro. Un secolo dopo Gaudí”. Relatori: card. Gianfranco Ravasi, Mario Botta, architetto.
Comunicato stampa
La città del Vaticano e la città di Roma ospiteranno nei mesi di novembre, dicembre e gennaio prossimi una straordinaria serie di eventi nel segno di Antoni Gaudí.
Gaudí a Roma e Gaudí e la Sagrada Familia. Arte, Scienza e Spiritualità è l’importante progetto culturale che porterà in Vaticano e a Roma imperdibili appuntamenti espositivi ed accademici dedicati al grande architetto catalano e alla sua emblematica e universalmente conosciuta opera: la Sagrada Familia.
La mostra: “Gaudí e la Sagrada Família. Arte, scienza e spiritualità”
Basilica di San Pietro, Braccio di Carlomagno, Città del Vaticano
24 novembre 2011 – 15 gennaio 2012
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La conferenza: “Architettura: simbolo e sacro. Un secolo dopo Gaudí”
card. Gianfranco Ravasi, Mario Botta, architetto
Roma, MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), 12 dicembre 2011
in collaborazione con
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L’incontro Accademico: “L’epoca di Gaudí in Catalogna e in Italia”
Giovanni Maria Vian e Ricard Torrents
Roma, Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, 14 dicembre 2011
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Il Concerto di chiusura: “Coro di voci bianche Escolania de Montserrat”
Basilica di Santa Maria in Trastevere, 13 gennaio 2012
La Basilica di San Pietro, nell’area espositiva del Braccio di Carlo Magno, accoglierà dal 24 novembre 2011 al 15 gennaio 2012 la mostra Gaudí e la Sagrada Família. Arte, scienza e spiritualità.
La Fundació Sagrada Família, la Fundació Joan Maragall e AC/E. Acción Cultural Española, stanno definendo gli ultimi dettagli per far conoscere in Vaticano l’opera del grande architetto Antoni Gaudí, il cui riconosciuto valore artistico e l’innegabile impronta cristiana della sua opera ben si sintetizzano nel suo capolavoro assoluto: la Sagrada Família. La rassegna, che sarà ordinata negli spazi espositivi del Braccio di Carlo Magno in Vaticano illustrerà attraverso le opere di Antoni Gaudí il rapporto tra l’arte, l’architettura e la trascendenza. Commissario e curatore della mostra è lo storico d’arte catalano Daniel Giralt-Miracle.
In parallelo all’importante manifestazione di carattere espositivo si svolgeranno a Roma una serie di attività istituzionali ed accademiche volte ad approfondire i molteplici aspetti della cultura e della chiesa catalana, nell’epoca di Gaudí e nell’attualità. Le iniziative sono rese possibili grazie al patrocinio della Fundación Endesa e della Fundació “la Caixa”, oltre al supporto della Generalitat de Catalunya e del Pontificio Consiglio della Cultura.
La mostra, che si realizza su proposta e sotto gli auspici del Pontificio Consiglio della Cultura, si articolerà in sei sezioni: Gaudí e la Sagrada Família, Arte; Altri edifici di Gaudí, Scienza; Tecnologia nella Sagrada Família, Spiritualità e La Sagrada Família oggi. Attraverso questo percorso, che occuperà una superficie di circa 800 m², si inquadrerà nel proprio contesto storico ed artistico la figura di Antoni Gaudí e delle sue opere, in particolare della Sagrada Família: di cui si analizzeranno gli aspetti tecnico-artistici e il messaggio religioso in essa contenuto. Tra gli oggetti in mostra vi saranno plastici dell’epoca di Gaudí, piantine, mobilia ed oggetti liturgici disegnati dallo stesso architetto e provenienti dalle collezioni del Museo della Sagrada Família, con relativo materiale fotografico e audiovisivo di supporto.
Fra le attività in programma a Roma nel periodo della mostra, spicca la sessione accademica prevista per lunedì 12 dicembre al MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo) a cura del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e dal titolo: Architettura: simbolo e sacro. Un secolo dopo Gaudí.
Mercoledì 14 dicembre all’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, si svolgerà la seconda sessione accademica su L’epoca di Gaudí in Catalogna e in Italia, con la partecipazione di Giovanni Maria Vian, direttore de l’Osservatore Romano, e di Ricard Torrents, saggista, critico letterario e primo rettore dell’Universitat de Vic (provincia di Barcellona) e presidente della Societat Verdaguer.
In ultimo, venerdì 13 gennaio 2012, come evento di chiusura della mostra, è in programma presso la basilica di Santa Maria in Trastevere un concerto della Escolania de Montserrat.
Senza dubbio, questa presenza catalana in Vaticano rinsalda il rapporto di collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura, avviato dalla Fundació Joan Maragall ai tempi del cardinale Poupard, e proseguito fino a data odierna, con il cardinale Ravasi, ed evidenzia l’operato della Fundació Sagrada Família e della Fundació Joan Maragall a favore del dialogo fede-cultura. Inoltre, si farà conoscere l’importante ruolo del cristianesimo nella regione della Catalogna. Mediante la mostra e le attività accademiche ed istituzionali previste, le due fondazioni intendono ampliare i contenuti della mostra stessa: sia di carattere culturale-artistico sia di carattere religioso-spirituale; nonché di approfondire la parte più prettamente scientifico-architettonica con l’intento di fornire nuovi contributi per ciò che concerne Gaudí e l’architettura religiosa nel contesto europeo dell’epoca.
Gli eventi sono realizzati in collaborazione con Artifex – comunicare con l’arte.
Contatti stampa:
Italia e Vaticano, Rosi Fontana Press & Public Relations; [email protected]
Spagna, Fundació Joan Maragall. Òscar Bardají; [email protected];
Basilica della Sagrada Família. Anna Perarnau; [email protected]
Segreteria organizzativa e coordinamento
Italia e Vaticano: Artifex Srl – comunicare con l’arte; [email protected]
internet: www.gaudiaroma.cat
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PRESSBOOK - APPROFONDIMENTI
Gaudí e la Sagrada Família. Arte, scienza e spiritualità.
LA MOSTRA
Il completamento delle navate della Sagrada Família ha permesso la consacrazione del tempio, e pertanto la sua apertura al culto. Il Pontificio Consiglio della Cultura ha ritenuto tale evento un’eccellente opportunità per far conoscere ulteriormente al mondo, partendo dalla stessa Città del Vaticano, questo edificio cui Antoni Gaudí ha dedicato ben 43 anni della sua attività e che, a novembre del 2010, Benedetto XVI durante la visita pastorale a Barcellona ha dichiarato Basilica Minore.
L’edificio sorto nella seconda metà del xix secolo come un tempio espiatorio, e promosso da un gruppo di devoti desiderosi di dotare la città di Barcellona di una «cattedrale nuova», è riuscito a superare molte vicissitudini, e persino alcune predizioni secondo cui non si sarebbe mai ultimato. L’odierna Basilica è tuttora un edificio in costruzione – non dimentichiamolo – ma la fine dei lavori è ormai vicina e si intravede il completamento in un futuro non molto lontano.
Attraverso questa mostra, dunque, si vuole illustrare la storia del tempio, dalle origini fino alla cerimonia della sua dedicazione, e spiegare le prossime tappe del processo costruttivo che verranno culminate con la fine dei lavori.
Ma non si può parlare della Sagrada Família senza evocare l’immagine fortemente emblematica dell’architetto catalano Antoni Gaudí, che al tempio dona un carattere architettonico e simbolico irripetibile e stupefacente, oltre all’intera sua vita. Gaudí muore sotto le rotaie della tramvia a un anno di distanza dal suo trasferimento all’interno della cattedrale. L’opera, cui evidentemente aveva votato ogni suo spazio ed ogni suo pensiero, era per Gaudí certamente la più importante. Anche il complesso delle sue opere, che rende Barcellona un vero e proprio itinerario gaudiniano, saranno oggetto del percorso espositivo della mostra in Vaticano e presenti quale esplicazione completa della figura del grande architetto.
Le sezioni che compongono la rassegna sono cinque e precisamente:
Gaudí e la Sagrada Família; sala dedicata ad Antoni Gaudí, alla sua figura e alla sua biografia, con particolare attenzione ai suoi progetti e alla Sagrada Família, in cui si spiega cronologicamente l’evoluzione del tempio, mostrandone l’ubicazione in mezzo al quartiere barcellonese de l’Eixample e le sue diverse fasi di costruzione.
Arte. Altri edifici di Gaudí; Gaudí possiede un linguaggio artistico del tutto originale che si manifesta nelle sue opere indipendentemente dal materiale usato o dalla forma adottata, ed è proprio tale estetica, cosiddetta gaudiniana, ciò che si presenta in questa sezione, attraverso una selezione delle sue opere più emblematiche. Di queste si mostrano alcuni frammenti che aiutano a capire l’uso che faceva Gaudí dei materiali e del colore, applicati alle forme create da lui stesso o con l’aiuto di abili artigiani, suoi fedeli collaboratori, con i quali lavorava spesso alla ricerca delle svariate possibilità che gli offrivano le arti applicate, fra cui il ferro battuto, il vetro o la ceramica.
Scienza. Tecnologia nella Sagrada Família; se si afferma, a ragion veduta, che tutti i particolari delle opere di Gaudí sono accuratamente studiati, è perché la sua architettura non è frutto del caso, ma di una tecnica molto precisa, basata sul metodo prova-errore, che gli consentiva di correggere e adattare le sue creazioni. Per questo, Gaudí installava sempre un atelier accanto ai cantieri delle sue opere, dove realizzava i plastici, le fotografie ed ovviamente le piante. Questo è il metodo che ancora si segue nella Sagrada Família, sebbene oggi giorno gli architetti si avvalgano di moderne apparecchiature informatiche, il cui supporto ha permesso di avanzare più rapidamente rispetto al calendario di lavoro previsto.
Spiritualità; la spiritualità è presente in tutta la Sagrada Família. Di fatto, questa era una delle premesse di Gaudí, il quale voleva creare uno spazio che invitasse all’introspezione, al raccoglimento e alla preghiera. È per questo che in tutta la Basilica si trovano infiniti riferimenti alla fede cristiana: dalle facciate dedicate alla Natività, alla Passione e alla Gloria di Gesù e fino alla struttura del tempio, con dodici torri campanarie dedicate agli apostoli; le quattro torri consacrate agli evangelisti, un’altra che alluderà alla Madonna e la torre più alta, che rappresenterà Gesù. Ma non solo: le pareti e le facciate riportano giaculatorie, le vetrate istoriate si ispirano a temi biblici, e gli oggetti disegnati da Gaudí per l’interno del tempio contribuiscono a creare questa singolare atmosfera, dalle lampade ai candelabri e fino alle panche. Tutti elementi che vengono appositamente presentati in questa sezione della mostra.
La Sagrada Família oggi; sono sempre di più le persone di ogni parte del mondo che si recano a Barcellona con il proposito di visitare la Sagrada Família, un’esperienza davvero ineguagliabile. Per cercare di mostrare la grandiosità di questo tempio — grandiosità non solo in termini di valore architettonico ma anche di dimensioni— si presenta un video, registrato il giorno della dedicazione, che ripercorre le sue facciate e in particolare i suoi interni, offrendone una visione finora sconosciuta. Il tempio si è potuto dedicare grazie al completamento delle volte della navata centrale dell’edificio, intervento che consente già da adesso di celebrarvi messe e cerimonie religiose.
Orario della mostra: dalle 10.00 alle 18.00, chiuso il mercoledì
Giorni festivi di chiusura: 8, 25, 26 dicembre 2011 - 1 e 6 gennaio 2012
Commissario della mostra: Daniel Giralt-Miracle
Segreteria organizzativa e coordinamento in Italia e in Vaticano: Artifex Srl – comunicare con l’arte.
Progettazione dell’allestimento: Daniel Giralt-Miracle i Croquis
Allestimento: Croquis
Grafica: virgili.com
Info e prenotazioni:
tel: +39 0668193064, [email protected]
Inaugurazione: 24 novembre 2011, atrio dell’Aula Nervi e Braccio di Carlo Magno.
L’evento prevede diversi interventi istituzionali e un momento musicale a cura dei prestigiosi flautisti Claudi Arimany ed Enric Ribalta
IL CORO DI VOCI BIANCHE “ESCOLANIA DE MONTSERRAT”
L’Escolania de Montserrat è una delle scuole di musica più antiche d’Europa e ancora attive. Già nel XIII secolo il monastero benedettino e santuario mariano di Montserrat contava un piccolo gruppo di cantori che, attraverso la pratica del canto e di diversi strumenti musicali, erano al servizio di questo luogo sacro.
Nel corso dei secoli, la scuola musicale di Montserrat ha formato compositori ed interpreti di rilievo fra cui: Joan Cererols, Anselm Viola, Narcís Casanovas, Antoni Soler, Ferran Sor e Anselm Ferrer.
Sotto la direzione e il prolungato insegnamento (1953-1997) del Padre Ireneu Segarra, il coro di voci bianche de l’Escolania ha inciso oltre un centinaio di dischi ottenendo alcuni fra i più prestigiosi premi internazionali di musica.
Il coro ha collaborato con diverse orchestre di fama internazionale e sotto la conduzione di celebri direttori fra i quali spiccano: Mstislav Rostropovich, Jordi Savall e Sir Neville Marriner; si è esibito in considerevoli scenari al mondo come il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, la cattedrale di Mosca, la Gran Sala della Filarmonica di San Pietroburgo e, in occasione della mostra «Germinabit», in un concerto presso la Cancelleria del Vaticano; ha realizzato diverse tournée in vari paesi tra cui: Belgio, Paesi Bassi, Porto Rico, Ungheria, Giappone, Israele e Canada.
Si ricordano, inoltre, i numerosi dischi incisi dall’Escolania, sia con altre formazioni musicali sia con l’accompagnamento di organo o pianoforte.
Attualmente l’Escolania de Montserrat, diretta da Bernat Vivancos, è formata da più di cinquanta giovani cantori, tra i nove e quattordici anni, provenienti da tutta la Catalogna ed anche dal resto dei territori di lingua madre catalana.
ANTONI GAUDI’
Antoni Gaudí nacque nel 1852 a Reus (provincia di Tarragona). Era figlio di un calderaio, di cui imparò il mestiere. Già sin da piccolo era solito osservare la natura e in particolare le forme ed i colori, cosa che influì molto sul suo modo di intendere l’architettura. Più avanti, si trasferì a Barcellona per formarsi come architetto, ed è in questa città dove realizzò gran parte delle sue opere.
La sua architettura si è evoluta da uno storicismo con influenza orientale e medievale verso un linguaggio proprio ispirato alla natura e alle forme della geometria rigata; un linguaggio che si sviluppò anche in altri campi quali il disegno di mobili o l’urbanistica. Tra i suoi clienti principali va menzionata l’Associazione di Devoti di San Giuseppe, che gli affidò la costruzione del Tempio Espiatorio della Sagrada Família, e l’imprenditore tessile Eusebi Güell, amico e mecenate, che gli commissionò, tra i diversi incarichi, la realizzazione del suo palazzo.
Gaudí morì nel 1926 a Barcellona e la sua architettura cadde nell’oblio. Più tardi però, venne recuperata e rivalutata dalle correnti d’avanguardia e dalla critica. Attualmente Gaudí è riconosciuto come una delle figure più rilevanti dell’architettura internazionale.
STORIA DEL TEMPIO DE LA SAGRATA FAMILIA
Gli inizi
Nel 1866 Josep M. Bocabella i Verdaguer fonda l’Associació Espiritual de Devots de Sant Josep, (Associazione Spirituale dei Devoti di San Giuseppe), Ente che promuove la costruzione di un tempio espiatorio dedicato alla Sacra Famiglia.
Grazie alle donazioni dei devoti, nel 1881 l’associazione compra un vasto appezzamento di terreno tra le vie Marina, Provença, Sardenya e Mallorca, per costruirvi il tempio. L’architetto Francisco de Paula del Villar presenta il primo progetto, a tre navate, sette cappelle absidali e una guglia di 85 m. Il giorno di San Giuseppe del 1882, il vescovo Urquinaona depone la prima pietra del futuro Tempio Espiatorio della Sagrada Família.
Il progetto di Antoni Gaudì
A causa di dissensi con i promotori, Francisco de Paula del Villar si dimette e vi subentra Joan Martorell, il quale non condivide pienamente il progetto finale e segnala il suo collaboratore Antoni Gaudí, che viene così nominato architetto del Tempio. Una volta assunto l’incarico, Gaudí provvede a coprire la cripta.
Dopo aver ultimato l’abside, un’ingente donazione anonima permette a Gaudí di concepire un nuovo complesso a pianta basilicale, a cinque navate con una crociera a tre e un tamburo alto 170 m, il tutto con predominio verticale. Nel 1894 si iniziano a costruire le fondamenta della facciata della Nascita, il chiostro e il finestrone della crociera nord.
Gli anni del consolidamento
La crescita delle torri campanarie del Tempio è stata lenta per via delle scarse risorse economiche a disposizione. Di fatto, Gaudí prima di morire vide completata soltanto la torre di Sant Bernabé (San Barnaba), nella facciata della Natività, mentre le altre tre erano in fase avanzata ma ancora incomplete.
Ben presto però la storia del Tempio subisce la sua maggiore perdita: il 10 giugno 1926 Gaudí muore travolto da un tram. Ciò nonostante, la costruzione del Tempio non viene interrotta.
Nel 1929 si completano le restanti torri della facciata della Natività, alle quali si aggiungeranno, nel 1933, la lanterna della Fede e il cipresso centrale. A luglio del 1936, in seguito alla rivolta militare e lo scoppio della Guerra Civile Spagnola, alcuni rivoluzionari danno fuoco alla cripta, alle scuole e all’atelier di Gaudí. Gran parte delle piante, dei disegni e dei modelli di gesso in scala vengono bruciati e distrutti.
Restauro e continuità
Tra il 1939 e il 1940 l’architetto Francesc de Paula Quintana restaura la cripta bruciata e i plastici, grazie ai quali oggi giorno si continua a costruire il Tempio.
Nel 1954, seguendo i disegni lasciati da Gaudí, si inizia a costruire la facciata della Passione: le fondamenta, le mura e le torri. I lavori vengono realizzati dagli architetti Francesc de Paula Quintana, Isidre Puig Boada e Lluís Bonet Garí.
Nel 1977 sono già erette le quattro estremità delle torri campanarie della facciata della Passione.
Nel 2010 si completano le navate dell’interno. Tutto lo spazio interno della chiesa viene coperto. Il Tempio viene dedicato dal Santo Padre Benedetto XVI, che gli concede il titolo di Basilica Minore.
Gli ultimi interventi
Nel centro della Basilica, sopra le volte della crociera, si stanno costruendo le torri degli evangelisti, che in una prima fase arriveranno a 75 m d’altezza. Tra queste torri si sta innalzando anche la Sala della Crociera, uno spazio alto 20 m che farà da base alla torre centrale. Gli undici finestroni che la circondano illumineranno i venticinque lucernari del centro della crociera. Delle sei torri centrali, situate sopra le volte della crociera e dell’abside, solo rimane da costruire quella dedicata a Gesù Cristo.
Si stanno ultimando le coperture della navata centrale fino ad un’altezza di 55 m: in concreto i paramenti in pietra dell’esterno, gli archi di mattoni e le superfici piastrellate di supporto delle coperture del transetto della facciata della Nascita.
Negli ultimi due mesi sono stati realizzati lavori di restauro e pulizia della cripta, in seguito all’incendio doloso verificatosi lo scorso 19 aprile 2011.
Si stanno avviando inoltre i lavori preparatori che consentiranno di erigere l’edificio della Sagrestia, destinato ai servizi parrocchiali; sono in corso anche i lavori relativi all’accesso principale al Museo dal Carrer Mallorca così come quelli di completamento della modanatura della facciata della Passione.