Gianni Giansanti – Umanità
L’esposizione si propone di ripercorrere, attraverso una selezione di 86 fotografie, la carriera di Gianni Giansanti, tra i più apprezzati fotogiornalisti sulla scena internazionale. Gianni Giansanti diventa famoso a soli 21 anni con il celebre scatto esclusivo del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in Via Caetani a Roma nel 1978: la fotografia tristemente famosa, che fece subito il giro del mondo, gli valse una menzione d’onore al World Press Photo dello stesso anno.
Comunicato stampa
Mercoledì 14 dicembre alle 18:00 inaugura presso il Museo di Roma in Trastevere Umanità, la prima mostra fotografica dedicata al grande fotografo e giornalista Gianni Giansanti, curata da Chiara Mariani e Ada Masella e promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale.
L’esposizione si propone di ripercorrere, attraverso una selezione di 86 fotografie, la carriera di Gianni Giansanti, tra i più apprezzati fotogiornalisti sulla scena internazionale.
Gianni Giansanti diventa famoso a soli 21 anni con il celebre scatto esclusivo del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in Via Caetani a Roma nel 1978: la fotografia tristemente famosa, che fece subito il giro del mondo, gli valse una menzione d’onore al World Press Photo dello stesso anno.
A partire da quella data, Gianni Giansanti documenta con i suoi scatti trent’anni di storia nazionale e internazionale e dei suoi protagonisti, toccando tutti i temi della cronaca italiana, dalla strage di Bologna al disastro di Tesero. In particolare, racconta i 27 anni di pontificato di Papa Giovanni Paolo II, seguendolo nelle uscite pubbliche e nei suoi momenti privati, restituendo una vera e propria foto-biografia di uno dei personaggi più significativi e carismatici della storia contemporanea. Questo lavoro gli fa vincere il primo premio al World Press Photo nel 1988.
Il racconto e la rappresentazione di personaggi sono l’ambito in cui Gianni Giansanti preferisce fotografare; non solo il Papa, ma anche gli sportivi come Alessandro Del Piero, Ayrton Senna e Jacques Villeneuve, trasmettendo le loro storie di atleti e soprattutto di uomini.
L’umanità, infatti, è l’elemento conduttore delle storie che racconta, tale da stimolare la sua curiosità di fotografo e la voglia di testimoniare “i momenti veri”.
La sequenza delle fotografie in mostra vuole proporre la capacità di Gianni Giansanti di variare dalla cronaca al ritratto d’autore, al reportage e di porsi sempre senza giudizio di fronte a ciò che rappresenta, semplicemente scattando secondo un raro istinto giornalistico e una sensibilità, che rendono ancora oggi le sue fotografie di grande impatto emotivo e attualità.
La mostra è divisa in 3 sezioni:
• l’affaire Moro e la cronaca italiana
• i ritratti
• i reportages
Si parte con il famoso scoop del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, per passare alle fotografie che raccontano la cronaca italiana dal disastro di Tesero, la strage di Bologna, il Palio di Siena e poi la lunga sezione di ritratti (8 fotografie di Papa Giovanni Paolo II, l’allora Cardinale Ratzinger, John Elkann sul tetto del Lingotto, il Presidente Pertini in vacanza, Italo Calvino, lo stilista Valentino nel suo studio e molti famosi sportivi).
Il percorso espositivo si conclude con la sezione dedicata ai grandi reportages: l’Africa, le Accademie Militari nell’ex Unione Sovietica, la carestia in Somalia, il capodanno tibetano e il Kumbha Mela in India.
Accompagna la mostra il volume Gianni Giansanti (pubblicato da Contrasto) che percorre il lavoro di una vita del grande fotogiornalista.
Il libro raccoglie il meglio della sua lunga e varia produzione, ed è diviso in tre sezioni che corrispondono ai grandi temi affrontati da Giansanti: ll nostro tempo/Cronaca, Protagonisti e Altrove. I testi che accompagnano le fotografie sono di Carlo Verdelli, Chiara Mariani, Antonio D’Orrico, Jeff Israely e Toni Capuozzo.
Biografia
Gianni Giansanti nasce a Roma nel 1956. Inizia la sua carriera come freelance nel 1977 e già un anno dopo diventa famoso per i celebri scatti del corpo dell’Onorevole Aldo Moro all’apertura della Renault rossa il 9 maggio del 1978, che gli valgono la menzione d’onore al World Press Photo di quell’anno.
Nel 1981 entra a far parte dello staff dell’agenzia Sygma a cui affida la distribuzione sia delle fotografie scattate durante i viaggi con Papa Giovanni Paolo II che delle news internazionali di cui è testimone in Polonia, Haiti, Guatemala, Salvador. Nel 1999 è a Roma interessato dalla vita politica: per mesi si aggira all’interno di Montecitorio: è il primo fotografo a entrare nella quotidianità non ufficiale della Camera dei Deputati. Fotografo del Papa, ha ritratto anche molti campioni dello sporti Ayrton Senna, Jacques Villeneuve, Alessandro Del Piero, Adriano. Gli anni dal 2002 al 2004 Gianni Giansanti è concentrato sul reportage in Africa. Si reca più volte nella valle dell’Omo in Etiopia meridionale alla ricerca delle origini dell’uomo: da questi viaggi uscirà il volume “L’Ultima Africa”.
Scompare a Roma nel 2009.