Women in Charge
In mostra 50 opere di quattro artiste di fama internazionale dell’Artico Canadese.
Comunicato stampa
Per la prima volta in Italia viene presentata la grafica di alcune artiste inuit, un'esposizione di 50 opere d’arte contemporanea, tra disegni e stampe, di Annie Pootoogook, Shuvinai Ashoona, Ningeokuluk Teevee e Siassie Kenneally che, nel solco delle “capostipiti del gruppo” le artiste Pitseolak Ashoona e Napachie Pootoogook, sono oggi riconosciute ed affermate nei circuiti internazionali dell'arte.
La mostra a cura di Elvira Stefania Tiberini, realizzata con il sostegno dell'Ambasciata del Canada in Italia e con il contributo della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee, Servizio architettura e arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sarà inaugurata al Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma il 15 dicembre 2011 alle 18.30 alla presenza di S.E. James A. Fox, Ambasciatore del Canada, Luigi La Rocca, Soprintendente del Museo Pigorini, e di Antonia Pasqua Recchia, Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee. L'inaugurazione sarà preceduta alle ore 16.30 da una Tavola rotonda dal titolo "L'altra metà del Polo. Sviluppo socio-economico delle donne nell’Artico", cui interverranno S.E. James A. Fox, Ambasciatore del Canada, Leslie Boyd Ryan, Direttrice del Dorset Fine Arts di Toronto (divisione marketing della West Baffin Eskimo Co-op), Davide Sapienza, giornalista e scrittore, Elvira Stefania Tiberini, Curatrice della mostra e Maria Antonella Fusco, Direttrice dell'Istituto Nazionale per la Grafica.
«Questa mostra – afferma Elvira Stefania Tiberini – rappresenta un omaggio alle donne inuit, di oggi e del passato, alla loro forza e determinazione. Sottraendosi alla sottovalutazione sociale e misurandosi con lo straniante habitat urbano nelle metropoli canadesi, le donne inuit di oggi hanno saputo cogliere i margini di accessibilità a nuovi spazi vitali riscrivendo i contorni della propria appartenenza. Queste artiste hanno “fatto arte” esprimendosi soprattutto nella grafica, in una produzione fresca e innovativa in cui si sostanzia la loro capacità di inglobare infusioni esogene ed elementi tratti dal dominio della vita urbana, pur non abdicando a una linea di coerenza con le memorie dell’Artico e con le esperienze vissute proprie e altrui. E non possono meravigliare né il loro ampio successo di critica né la loro escalation nei mercati globali dell’arte contemporanea che assicurano risonanza internazionale ai loro nomi e al loro lavoro».
L'arte grafica inuit nasce nell'Isola di Baffin nel territorio canadese del Nunavut e, a partire dagli anni ’60, si è affermata con forza crescente: arte prodotta in larga misura da donne/artiste che oggi dominano nell'espressione bidimensionale. Le artiste presenti in mostra, tutte formatesi nei Kinngait Studios di Cape Dorset (Nunavut), creano opere che, richiamandosi alle memorie del proprio retaggio, restituiscono il senso di una decisa vocazione alla sperimentazione e di una sorprendente creatività innovativa. L'esposizione celebra l’inclinazione di queste artiste contemporanee a rappresentare, nelle proprie opere e con indiscusso talento, l’ibridazione nella più positiva accezione di termine e nozione.
Ancora una volta il Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" apre all'arte contemporanea dopo il grande successo di critica e di pubblico di Mari Capable. Africa: i tessuti parlano (2001), IbridAAfrica (2002), Strati d'animo (2004), Montagne e parola... dipinti-poema in Mali (2005), ma è anche l’occasione per riannodare il filo che lega il Museo alle culture del mondo di cui esso conserva preziosa testimonianza.