Art-Text-Walking
La mostra si fonda sull’idea della corresponsione e del confronto fra tre artisti che hanno animato il panorama internazionale del libro d’arte: Antonio Freiles, Hamish Fulton, Lawrence Weiner.
Comunicato stampa
Il titolo Art-Text-Walking, composito e cumulativo, è utile ad illustrare la molteplicità delle varianti espressive e delle modalità esecutive (che di volta in volta lo hanno identificato come livre de peintre, non-libro, libro-oggetto) che ha contraddistinto negli anni il libro d’artista, pur mantenendone intatta l’essenza che è data dall’essere perno attorno a cui si coagulano le esperienze artistiche ed esistenziali degli autori, secondo l’etimologia latina textere che indica il tessere, l’intrecciarsi dei segni grafici non solo tra di loro, ma anche con tutto ciò che è ad essi esterno e che su di essi grava, la realtà: dalle camminate naturalistiche di Hamish Fulton, che costituiscono il prodromo necessario e inevitabile dei suoi “testi”, alle scritte impresse a secco su carte a mano di Antonio Freiles, o ai frammenti verbali personalissimi di Lawrence Weiner che sanciscono appunto il valore sacrale dell’esperienza personale come attributo fondante l’oggetto-libro.
In quest’ultimo è ancora insito un surplus creativo, culturale, valoriale che continua a detenere anche quando parole non ne contiene più per la destrutturazione programmatica operata dalle avanguardie storiche, la trasformazione dei materiali, l’evaporazione in senso astratto-concettuale, o la riduzione minimalista di alcuni elementi-cardine che ne facevano mezzo di trasmissione di un contenuto, luogo deputato di un sapere precostituito.
La mostra, dunque, si fonda sull’idea della corresponsione e del confronto fra tre artisti che hanno animato il panorama internazionale del libro d’arte, segnandone, sul filo di una riconoscibilissima e autonoma diversità, la sua alquanto giovane vita: Antonio Freiles, Hamish Fulton, Lawrence Weiner hanno attraversato e soprattutto modificato il territorio del libro facendolo entrare in cortocircuito con il testo, con l’immagine fotografica, ed infine con se stesso e la sua classica iconografia di prodotto editoriale precodificato e convenzionale. La mostra vuole porsi quindi, per tornare al titolo, come ‘testo’: continuazione ininterrotta di segni in dialogo tra di loro, un dialogo che tra i tre artisti ha significato compresenza e affinità progettuale, più che formale, per lo più di natura involontaria. Saranno affiancati exempla di Barbara Kruger, Ed Ruscha, Bob & Roberta Smith, Jenny Holzer, Peter Blake, Jonathan Monk, tutte opere della collezione dello Spazio Libro d’Artista.