To Its Beginning To Its End
Il progetto prevede la messa in scena di quattro episodi per quattro ambienti, a partire dal titolo che alludendo al concetto di trasformazione, centrale nel lavoro dei due artisti, rimanda direttamente ad una citazione di Samuel Beckett.
Comunicato stampa
Venerdì 27 Gennaio sarà inaugurata, in corrispondenza con Artefiera, la mostra di Chiara Forti e Alessio Ballerini “TO ITS BEGINNING TO ITS END” un progetto a cura di Elisabetta Modena e Marco Scotti appositamente studiato e realizzato all’interno degli spazi bolognesi di Adiacenze.
Il progetto prevede la messa in scena di quattro episodi per quattro ambienti, a partire dal titolo che alludendo al concetto di trasformazione, centrale nel lavoro dei due artisti, rimanda direttamente ad una citazione di Samuel Beckett. I temi centrali dell’opera, una sequenza di installazioni e progetti sonori, saranno la trasformazione appunto, il mutamento, la variazione come l’alterazione e la transizione, all’interno di una riflessione generale sul concetto di ritualità.
Le quattro poesie di Beckett a cui allude il titolo saranno la guida all’interno degli ambienti, attraverso i quali gli artisti hanno scelto di rappresentare concettualmente quattro momenti della vita umana, significativi dei passaggi di transizione che scandiscono la crescita sociale, relazionale e culturale di ogni individuo.
Verranno quindi interpretati quattro momenti differenti ai quali saranno associate, attraverso immagini e oggetti, le relative ritualità, i quattro cicli delle stagioni, i quattro elementi naturali e non ultimi i rispettivi stati di materia.
Nascita, iniziazione, matrimonio e morte rappresenteranno la concettualizzazione delle tematiche di antropopoiesi dedicate alla riflessione sui riti di passaggio, in una complessa ricerca che continua il percorso dell’artista Chiara Forti su questi temi già intrapreso con precedenti cicli di lavori quali The Greasy Pole. L’installazione è pensata per una fruizione audio-visiva dove Alessio Ballerini darà vita a veri e propri paesaggi sonori immaginari, perfettamente integrati a dialogare con quelli visivi costruiti da Chiara Forti, proiettando in questo modo i fruitori dentro inusitati paesaggi naturali.
Il giorno del vernissage sarà presentata la performance elettroacustica del sound artist Alessio Ballerini
Chiara Forti
Artista visiva, ispirata dal lavoro di Joseph Beuys e Matthew Barney, già nelle sue prime opere riflette sui cambiamenti epocali connessi all’uso controverso delle risorse naturali e non ultimo sul concetto di mutazione e alterazione.
Elemento caratterizzante della sua ricerca è l’uso costante del bianco dal punto di vista formale e l’utilizzo di materiali con una forte valenza simbolica e concettuale anche data dal loro valore termodinamico come la cera, la garza e il sale, il grasso.
Questi elementi e i loro significati, rappresentano la base di molti dei suoi lavori: se infatti il bianco è lo spazio del nulla e per questo anche l’attesa di un accadimento, di un’epifania, ‘Il sale – sottolinea l’artista – e’ un archetipo antico e un elemento simbolico nella cultura giudaico-cristiana, punto di congiunzione tra l’elemento minerale e l’organico’ e quindi anche tra la terra e la vita, simbologia che si può avvicinare anche agli altri materiali del suo lavoro.
Il rapporto tra l’uomo, la storia, il mito e la natura sono protagonisti di installazioni come Still life (Rocca Estense, S. Felice S/P, aprile 2007) e Untitled002. Some thoughts that still engross the mind of man (Modena, Palazzo Santa Margherita, giugno - luglio 2007); installazioni ed opere in cui l’artista non teme il confronto con le questioni scottanti della nostra contemporaneità.
Alessio Ballerini
Sound artist e musicista elettroacustico, usa computer e periferiche esterne per creare suoni sperimentali ed elettroacustici, minimali e multistratificati. Esplora paesaggi reali e immaginari utilizzando field recordings, chitarra, piano e composizioni digitali, dove il suono trova la sua bellezza negli armonici ambient del substrato. Nei suoi progetti utilizza vari media in genere, amalgamandoli spesso assieme.
Eʼ stato membro del collettivo cinematografico Postodellefragole dal 2004. Nel 2009 sviluppa Abellira, uno studio di produzione per soundtracks, sound locations e sound design per prodotti multimediali. Nello stesso anno crea Lociverba, una performance site specific, unica di volta in volta, pronta ad esaltare lʼambiente ospitante. Fonda nel 2010 AIPS - Archivio Italiano Paesaggi Sonori - con ad altri soundscapers italiani.
“ By manipulating his guitar through a variety of effects, and cushioning the sounds on a bed of field recordings, Ballerini goes for a different approach than his predecessors.....more concise and the moods and atmospheres more varied. Deathly silent one moment, crackling with vibrancy the next...Think Fennesz, Fabio Orsi, Keith Fullerton Whitman...think Alessio Ballerini. “ - The Silent Ballet
www.alessioballerini.com
Adiacenze
ADIACENZE è un’Associazione Culturale no-profit nata a gennaio 2010 dall’idea di Amerigo Mariotti e Daniela Tozzi di istituire nella location di Via San Procolo 7, uno spazio fatto per i giovani, nel quale allestire mostre di artisti talentuosi che, appena usciti o ancora frequentanti l’Accademia, non trovano spazio molto facilmente.
Nell’arco di due anni Adiacenze è divenuto un luogo dove l’unico principio da rispettare è quello della creatività in quanto i progetti richiesti agli artisti sono site specific e volti a modificare le tre stanze dalle quali è composta l’Associazione in modo che la location risulti diversa a seconda dell’artista esposto.
Lo stesso nome “Adiacenze” è indice di quello che è l’Associazione: è da intendersi sia come concetto spaziale, sia come presentazione d’intenti. Infatti, Adiacenze si trova nel luogo dove sono nate le gallerie d’arte storiche di Bologna dalle quali è attorniata; in più il nome indica l’adiacenza a queste gallerie per gli intenti in quanto, non essendo appunto una galleria, non ne vuole assumere i limiti dati dalle regole di mercato che fanno sì che spesso ci siano restrizioni sulle opere da presentare o sugli allestimenti stessi delle mostre. Obiettivo primo è quindi quello di far conoscere giovani artisti talentuosi agli addetti di settore, agli appassionati d’arte e soprattutto di accogliere i curiosi e i neofiti che spesso provano imbarazzo ad entrare in gallerie più rinomate che danno un certo senso di timore a chi non le conosce. Tutto questo avviene nella più grande convinzione di poter dare una sferzata di novità a Bologna e ad un ambiente artistico italiano che ormai si è sedimentato troppo sul mercato, con l’intento principale di fare rivivere l’arte e la cultura più giovani.