Shake. Narrare diverso
Pubblico generico e fruizione dell’arte contemporanea, questione annosa quanto trita e ritrita, tanto da essere esaurita (e da esaurire). Enrico Morsiani, con la collaborazione del blogger Luca Rossi, percorre una strada meno battuta, sicuramente meno cool, ma che punta maggiormente alla sostanza: ricondurre l’arte contemporanea ad esempi, azioni e pratiche del quotidiano, che tutti sperimentiamo.
Comunicato stampa
Pubblico generico e fruizione dell’arte contemporanea, questione annosa quanto trita e ritrita, tanto da essere esaurita (e da esaurire). Enrico Morsiani, con la collaborazione del blogger Luca Rossi, percorre una strada meno battuta, sicuramente meno cool, ma che punta maggiormente alla sostanza: ricondurre l’arte contemporanea ad esempi, azioni e pratiche del quotidiano, che tutti sperimentiamo. Questa è stata la metodologia impiegata nel corso, nel 2011 alla sua seconda edizione, che ha visto la partecipazione di età e provenienza diversa, con vite e abitudini diverse, spinti da motivi ancora più eterogenei.
Come di consuetudine, l’anno si chiude con un workshop, dedicato ai partecipanti del corso ma anche a chiunque sarà interessato: l’occasione ricalca da vicino la filosofia del corso, che esulando da nozionismi, si propone di far lavorare le persone al margine delle loro possibilità, abitudini e convinzioni, e che proprio il lavoro sul limite sia quello che permetta di “sconfinare”. Nel 2011 il workshop era stata condotto da Italo Zuffi, quest’anno Enrico Morsiani e Giulia De Monte, sul filo della voluta ibridazione tra arte contemporanea e quotidianità, invitano i partecipanti ad un pomeriggio in cui vivere il museo in modo diverso, ma non solo: un invito anche a riscoprire cosa c’è di contemporaneo ed extra-ordinario nel nostro quotidiano. Per approcciare l’arte contemporanea non di petto, ma di taglio, che forse è il modo migliore.