Remo Bianco – Dal periodo spaziale e nucleare
La mostra include un’importante selezione di tredici opere che attraversano i momenti fondamentali della produzione di Remo Bianco.
Comunicato stampa
La Galleria Antonio Battaglia inaugura il 2012 con la mostra di Remo Bianco con opere dal periodo spaziale e nucleare fino ad arrivare alle appropriazioni.
La mostra include un’importante selezione di tredici opere che attraversano i momenti fondamentali della produzione di Remo Bianco.
Il periodo delle opere spaziali e nucleari con i 3D degli anni ’50, della serie lineari, geometrici e pittorici, come il Senza titolo, 1952 – 55, tecnica mista su plastica, e il Senza titolo, 1956, legno sagomato e laccato su fondo argento.
Fino ad arrivare ai Collage; le Impronte e le Appropriazioni, con le sculture neve, calde e trafitture, come “Il peso del tempo” 1965, objét trouver spruzzato di neve bianca, “Nudo scaldamani” ,1965, ottone scaldato da resistenze elettriche su base in legno.
Remo Bianco (Dergano (Mi), 1922 – Milano, 1988). Nel 1939 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera ed è subito notato da Filippo De Pisis col quale nascerà una profonda amicizia che lo porta alla conoscenza dell’Industriale milanese Virgilio Gianni, collezionista e mecenate che gli darà la possibilità di realizzare opere con materiali alternativi quali vetro, ferro, plastica, nascono così i primi 3D, quadri tridimensionali che portò avanti, fino agli anni sessanta. Nel 1952 tiene la prima mostra personale alla Galleria del Cavallino di Carlo Cardazzo che diventerà il suo principale mercante. Nel 1955 vince una borsa di studio a New York, ed entra in contatto con altri artisti come Marcarelli, Donati, Klein, soprattutto Pollock che lo indirizza verso l’informale dell’Action Painting. Dopo l’esperienza americana nascono i Collages che lo porteranno nel 1957 a sviluppare i Tableaux dorès.
Nel 1965 Bianco comincia ad “appropriarsi” di una serie di oggetti, sorgono così le Appropriazioni, le sculture Neve, le sculture Calde e le Trafitture.